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Giulia Piardi

Il mondo secondo Piero Salute e benessere del cane

Piero e l’operazione

20 Febbraio 2024
veterinario

Le dico che non ho fame: mi avvicino svogliatamente alla ciotola, annuso, guardo di lato e me ne vado.

Lei è perplessa: “Impossibile che un cane come te, dall’appetito formidabile, non abbia fame… Potrei, forse, aver perso le mie doti di cuoca?

<< Mettere carne e verdure in vaporiera non fa esattamente di te una cuoca, ma, a parte questo, è proprio che adesso non ho appetito>> penso io.

Il suo sguardo indagatore mi segue a lungo, mentre le rotelle le girano in testa a tutta velocità… Mi sembra quasi di vedere il fumo uscire dalle sue orecchie!

Dopo un po’ andiamo al parchetto vicino a casa, ma, una volta là, mi rendo conto che non riesco più a muovermi; Lei non se ne accorge subito, pensa solo che io mi sia fermato un attimo.

“Ehi, Piero, cosa succede? Ah, guarda, c’è il tuo odiato Oreste…non gli dici, come al solito, che deve morire male?”

La guardo intensamente e, con gli occhi, le dico che oggi sono stanco e non mi va di abbaiare; vorrei camminare, ma non ce la faccio.>>

Lei capisce che qualcosa non va: “Ehi, oh, oh, dai, tranquillo, ti riporto io a casa!”

Con delicatezza, mi prende in braccio, dandomi del ciccione, ‘sta infame, e pian piano torniamo a casa.

“Piero, adesso andiamo di corsa dal veterinario!”

La parola v-e-t-e-r-i-n-a-r-i-o mi suona come qualcosa di familiarmente pericoloso, ma fatico a ragionare. Sono stanco.

Lei raccoglie cose a caso, in fretta e furia, chiama papu e mi mettono di peso in macchina, avvolto in una coperta.

Migola, il cane-bertuccia si rifiuta di stare a casa, fugge attraverso il cancellino e si pianta, proterva, davanti all’automobile:

<<Ahahahaha, brava ragazzina ribelle e cocciuta, stai crescendo bene! Sono fiero di te.>>

Viaggiamo in silenzio, ma i due lì davanti mi sembrano un po’ tesi…sarà per come guida lui, cioè malissimo.

Migola riccioli d’oro, invece, come il capitano di una nave che sta affondando, sta in piedi sulla mia schiena e guarda l’orizzonte…appena mi sentiró meglio gliela farò pagare!

Arriviamo dalla veterinaria che mi visita e dice che dobbiamo correre in un ospedale veterinario più attrezzato, perché la situazione è brutta.

“Quanto brutta?!?”

Molto brutta.

A Lei scappano delle lacrime, ma, trattiene l’emozione, mi guarda e mi dice “Va tutto bene, forza che andiamo!”

Io vorrei dirle che c’ha una faccia che non le crederebbe nemmeno sua mamma, donna buona e santa, ma sono stanco.

In quest’altro ospedale, una signora carina mi dice “Vieni Pierino che diamo un’occhiata e vediamo cosa sta succedendo”

<<Va bene, sei bellina, ma non t’allargare, eh?! Solo Lei mi può chiamare Pierino>>

Uhé, signorinacarina, che fai? Mi stai rasando la panza e il braccio? Noooooo, non rasatemi! Quando ricrescono i peli è una tragedia, mi prude tantissimo, divento rosa fluo e i miei amici mi chiamano Peppa (Pig).

Mentre penso agli impacchi di gel all’aloe che mi ritroverò sulla pancia per togliere il prurito e a come dovrò cercare di leccarmi di nascosto da Lei, sento delle parole: “Massa sulla milza, rottura, emorragia interna, anemia, operare subito, potrebbe non farcela…”

Smetto di pensare alla ricrescita del mio pelo selvaggio e guardo Lei: che fine hanno fatto le sue guance rosse? <<Mamma mia, ragazza, datti una truccatina perché sei bianca come un cencio… Prova a chiedere se hanno un grappino, perché mi sa che ti serve…>>

Lei si china su di me e mi dice “Pierino, adesso dovrai rimanere qui”

<<Come QUI?! Eeeeeh, no! Due volte mi hai lasciato da un veterinario e tutte e due le volte ci ho rimesso un pezzo: la prima volta un dente e la seconda ADDIRITTURA i gioiellini di famiglia! Portami subito fuori di qui!>>

Vorrei uscire, ma non riesco.

Lei è molto seria. Mi viene il sospetto che le cose non vadano benissimo…mi sento molto stanco e un pò smarrito…

Lei se ne accorge e mi guarda dritto negli occhi, mi accarezza, poi, con la grinta di una leonessa mi dice:” Adesso arriverà un momento difficile e io non potrò stare qui con te, fisicamente, ma ti starò comunque accanto. Ricordati che ti amo, ti amo, ti amo e ti sono immensamente grata per tutto quello che hai fatto per me. Sono fiera di te, sei il mio cane assolutamente perfetto e voglio che tu sappia che non ti lascerò solo ad affrontare tutto questo. Sappi che io ti aspetto, ti aspetto con tutta me stessa e spero di rivederti ancora. Se vorrai andare perché sai che il tuo tempo qua è finito, vai… Ma, se puoi, stai ancora un pò con me. Scegli tu.

Io ti aspetto!”

Non capisco bene, ma la vedo serena, determinata e la sua forza mi investe come un’onda calda che mi toglie, per un momento, questo freddo che mi avvolge…

Mi fanno entrare in una gabbia e Lei mi mette il suo maglione intorno al collo, come un abbraccio.

Nelle gabbie vicine ci sono un gatto silenzioso e due pastori tedeschi che si lamentano senza sosta ; mi verrebbe da far loro un discorso sulla dignità dei cani da pastore, ma la sfacciatella che prima mi ha chiamato Pierino si avvicina con un sorriso poco rassicurante, estrae una siringa e dopo un attimo è tutto buio.

Non so quanto tempo è passato, so solo che cerco di aprire gli occhi, ma mi sembra che li abbiano incollati…sarà stato uno scherzo di quel gatto bastardo della gabbia numero 3? Se scopro che è così, appena posso gli do una ripassata!

Dormo un po’, poi sento LA voce: è Lei, è qui! C’è anche il papu…la mia famiglia è con me…e, grazie Signore, la bertuccia è rimasta a casa: non ce la farei a sopportare la sua linguetta che mi saetta allegramente nelle narici!

Lei mi ha adagiato sulla mia coperta preferita e mi ha portato il mio maiale di peluche; pensano che così mi sentirò più a mio agio, dopo l’operazione, ma a me basta che Lei mi guardi per sentirmi a casa…

“Sei rimasto…” mi dice dolcemente

<<E dove dovevo andare? Non sei pronta a stare senza di me, né io a stare senza di te. Abbiamo bisogno di ancora un po’ di tempo, sì, ancora un pò…>>

Lei mi fa tenerezza, non vedo più la leonessa che mi ha dato coraggio, ma una bambina indifesa davanti al dolore, con gli occhi gonfi e rossi e il cuore che trabocca.

Si sdraia a terra e stiamo così, semplicemente vicini, per un tempo infinito.

Poi le dicono che deve andare, perché ho bisogno di riposare.

“Domani torno a prenderti”

<< Ti aspetto >>

Il cucciolo Vita insieme

Attraversare la strada senza rischi

27 Gennaio 2021

Un pomeriggio di sole, corse pazze e giochi con altri cani; un pomeriggio gioioso, perfetto può trasformarsi  in tragedia.

Red è un cucciolone di 6 mesi. Domenica la sua padrona lo porta al parco dove hanno un appuntamento speciale: Red incontrerà alcuni suoi fratelli di cucciolata.

Eccoli riuniti: i cucciolini corrono, giocano con tutta la spensieratezza della loro età mentre gli umani chiacchierano e guardano felici i loro cani che si divertono.

Arriva il momento di separarsi: saluti, promesse di rivedersi presto, guinzagli che si agganciano ai collarini e ognuno si dirige verso casa.

Sara usa il Flexi, il guinzaglio avvolgibile, e lo tiene sbloccato, così che Red si senta più libero e possa godere dell’agio di parecchi metri di corda.

Sara e Red devono attraversare una strada molto trafficata,  si fermano davanti alle strisce pedonali e, dato che non sta arrivando nessuna automobile,attraversano.

Red si lancia in mezzo alla strada, Sara lo richiama e blocca il Flexi, ma la corda rimane comunque lunga; mentre attraversano, Red si ferma un istante perché incuriosito da qualcosa.

Sara è arrivata sul marciapiede opposto, ma non si rende conto che Red è rimasto molto indietro.

Sara, finalmente, sente il guinzaglio che tira, quindi si gira, vede Red in mezzo alla strada che sta annusando qualcosa e vede anche un’automobile che arriva a velocità molto sostenuta; alla guida c’è una ragazza che ha fretta ed è distratta perché sta parlando al telefono.

Tutto avviene in un secondo: il grido di Sara, Red che alza la testa disorientato, l’impatto violento.

Red vola per diversi metri, cade pesantemente a terra e, sotto shock, tenta di tornare dalla padrona strisciando.

La corsa al Pronto Soccorso, “Mi spiace non l’avevo visto”, la paura, il dolore,l’operazione, l’attesa …

Red è salvo. Camminerà ancora. E’ un cane fortunato.

Cosa si potrebbe fare per evitare di trovarsi in situazioni così drammatiche?

  • Utilizzare il guinzaglio in modo adeguato.

Personalmente, non amo il Flexi, perché dà al proprietario la sensazione di lasciare più libero il proprio cane, ma, se mal gestito, è fonte di grossi guai.

Chi usa il Flexi, generalmente, vuole far correre il cane o lasciarlo libero di esplorare tenendolo però sotto controllo, MA IL CANE CHE HA A DISOSIZIONE METRI E METRI DI CORDA NON E’ SOTTO CONTROLLO!

Importante anche sottolineare che in città c’è l’OBBLIGO di usare  guinzagli che NON superino la lunghezza di 1, 50metri, quindi non si può camminare su un marciapiede lasciando il Flexi sbloccato, permettendo al  cane di star molto avanti a noi. Il cane che ha a disposizione metri di guinzaglio può decidere di attraversare improvvisamente la strada, senza aspettarvi: che cosa potete fare a questo punto? Il guinzaglio riavvolgibile non può riportarvi il cane a fianco, dovete raggiungere voi il cane … ma se non c’è tempo perchè sta arrivando un’automobile? O, se il cane non ha nessuna intenzione di aspettare che arriviate da lui e continua l’attraversamento, insensibile ai vostri richiami?

Se il Flexi vi piace, almeno quando passeggiate tenete fissa la giusta lunghezza, cioè 1,50 metri al massimo.

Il cane non può essere sotto controllo sempre al 100%, perché è un essere senziente, non è un’automobilina telecomandata, ma ricordate che una buona educazione di base, che aiuti cane e umano a essere in sintonia e collaborativi, rende fruibile qualsiasi guinzaglio e, può anche salvare la vita al cane.

  • Insegnare al cane la parola “FERMO”

 

Insegnare qualcosa al nostro cane non è mai uno spreco di tempo perché migliora la relazione e, detto tra noi, al cane piace imparare cose nuove.

Può essere molto utile che il cane impari questo semplice comando affinché si fermi accanto a voi quando dovete attraversare la strada.

Se il cane cammina bene al guinzaglio e avete già un buona comunicazione, potete insegnarglielo usando la tecnica suggerita dal grande addestratore Graeme Sims (leggete i suoi libri, sono molto belli)

Quando volete insegnare al cane a fermarsi, strusciate la suola di una scarpa per terra dicendo : ”Fermo” ( o Stop, Alt, Cocomero, quello che volete) e fermatevi anche voi.

Presto il cane assocerà la vostra postura, lo strusciamento e la parola “Fermo” alla posizione che deve tenere.

Più lo farete, più il cane diventerà sicuro, finché, vedrete, non avrete nemmeno bisogno di dirgli “Fermo” perché lo farà da solo.

Quando riprendete la marcia, potete aggiungere una nuova parola: “Vai” ( Via, Andiamo, etc), per dare al vostro cane il segnale di inizio movimento.

 

  • Tenere il cane vicino a voi durante tutto l’attraversamento

 

Il vostro amico, quando camminate insieme, può stare al vostro fianco, un po’ più avanti o più indietro, insomma se mantiene il guinzaglio morbido, può muoversi in diversi modi.

Quando, però, vi trovate in una situazione come l’attraversamento di strade trafficate, sarebbe bene che rimanesse accanto a voi, perché voi siete molto più visibili di un cane.

Anche questo si può fare evitando di accorciare il guinzaglio, arrotolandolo intorno al polso come se fosse un gomitolo, ma chiedendo al cane di stare “Vicino”.

 

  • Prestare attenzione al vostro amico

Questo è fondamentale.

Non voglio farvi la ramanzina da educatore dicendovi: “ Dovete spegnere il telefono e essere connessi al vostro cane, guardarlo e godervi la passeggiata insieme…etc ” Se scegliete di non dedicargli tempo di qualità, che ve lo dico a fare?

Il  discorso che vi faccio qui è diverso e riguarda la RESPONSABILITA’.

Guidare il cane lungo le strade richiede che voi stiate attenti a cosa fa lui e a cosa vi succede intorno, perché  un ciclista sbadato, un automobilista distratto, un pedone frettoloso possono diventare un problema se non prestate attenzione.

Guidare il cane comporta una responsabilità verso terzi e verso il cane stesso, che deve poter contare sempre su di voi!

 Il vostro cane deve sapere di potersi fidare a la vostra attenzione e una condotta avveduta glielo confermeranno.

Provate! Sono consigli molto semplici, ma che possono rivelarsi davvero utili!

 

Il cucciolo

Insegnare al cucciolo a fare i bisogni fuori casa

18 Giugno 2020
bisogni fuori casa

Insegnare al cucciolo a fare i bisogni fuori casa è spesso fonte di disperazione per i neoproprietari perché non sanno esattamente come fare.

In questo articolo vedremo insieme:

  • I motivi per cui il cucciolo sporca
  • Come accorgersi quando sta per fare pipì o pupù (i segnali che il cucciolo dà)
  • Come comportarsi con lui quando fa i bisogni in casa e “La storia di Charlie
  • Cosa usare per pulire i pavimenti
  • Come insegnargli a fare pipì e cacca fuori casa
  • La traversina (o tappetino assorbente)
  • Quanto tempo ci mette a imparare
  • “La storia di Giacomino”

Il cucciolo arriva a casa

Arriva finalmente il cucciolo tanto atteso e noi siamo pronti, anzi prontissimi ad accoglierlo: cuccia nuova, pappe appositamente studiate per le sue esigenze nutrizionali, guinzaglio e collarino all’ultima moda, peluche, un paio di giochini, due belle ciotoline e, soprattutto, il nostro cuore pieno d’amore.

Ricordiamo che quando un cucciolo arriva in casa necessita anche di un adeguato inserimento all’interno del nuovo contesto: per lui noi siamo degli estranei e la nostra casa è un luogo totalmente sconosciuto; quindi, deve potersi ambientare serenamente, conoscendo noi e lo spazio in cui vivrà e, in seguito, dovrà essere aiutato a comprendere cosa ci si aspetta da lui, quali sono i comportamenti graditi e quali quelli non graditi.

Una delle abitudini del cucciolo che più mette a dura prova la pazienza dei proprietari e che si desidererebbe cambiare quanto prima è quella di fare i bisogni in casa! Vediamo, quindi, come si può aiutare il nuovo arrivato a non allagarci il pavimento e non riempirlo di regalini puzzolenti.

Perché il cucciolo sporca in casa

Il cucciolo non ha il controllo degli sfinteri, quindi, se gli scappano la pipì o la cacca, le fa subito, in qualunque posto si trovi in quel momento. Lui non è in grado di trattenersi! Generalmente, a circa 2 mesi di età, un cucciolo può resistere al massimo un paio di ore senza dover fare i propri bisogni, ma questo intervallo si riduce di molto se:

  • ha appena mangiato
  • si è svegliato dal sonnellino o dalla notte di sonno
  • sta giocando
  • è molto eccitato (esempio, il padrone rientra a casa e il cagnolino impazzisce di gioia)

Il cucciolo di 2 o 3 mesi avrà la necessità di fare i suoi bisogni anche una decina di volte al giorno, ma crescendo imparerà a controllarsi sempre di più.

Inoltre, il cucciolo, inizialmente, preferirà fare i suoi bisogni in casa, al sicuro, piuttosto che all’esterno dove è più vulnerabile e dove, secondo lui, potrebbe essere pericoloso lasciare le proprie tracce olfattive. Quanti di voi “strozzerebbero” l’adorato cagnolino perché, dopo mezza giornata passata all’aperto, esortandolo, supplicandolo di fare almeno pipì, lui torna a casa e molla tutti i bisognini appena messe le quattro zampe in casa? Adesso sapete che non lo fa certo per dispetto!

 

I segnali che il cucciolo dà prima di fare i suoi bisogni

La lettura dei messaggi corporei di un cane, non è sempre facilissima; si diventa bravi a capire osservando con attenzione.

Quando un cucciolo sente la necessità di urinare o defecare esibisce una serie di comportamenti sempre uguali:

  • interrompe improvvisamente quello che sta facendo: ad esempio, se sta giocando si ferma di colpo e il suo sguardo si fa lontano
  • annusa intorno a sé, come se stesse cercando qualcosa (e, in effetti, sta cercando il punto ideale in cui accucciarsi)
  • fa un paio di giri su sé stesso e si accuccia
  • quando ha già iniziato a fare i bisogni anche all’esterno, spesso, guarda in direzione della porta d’ingresso; ma attenzione, non corre verso la porta, guarda soltanto (in questi casi, è facile trovare urina e feci sempre più in prossimità della porta d’ingresso)

Tra segnale e “sgancio” di pipì e cacca passa veramente poco, per cui bisogna essere attenti.

La vostra attenzione farà la differenza sulla velocità di apprendimento del cucciolo! Comprendere i suoi segnali, vi aiuterà a intervenire tempestivamente per accompagnarlo fuori, inoltre il vostro cucciolo si sentirà capito e cercherà di comunicare con voi in maniera sempre più esplicita!

“La storia di Charlie”

Lidia vive con Charlie, uno splendido cucciolo che all’epoca aveva 3 mesi e che stava imparando a fare i suoi bisogni fuori casa. Purtroppo, però, la pipì e le feci che lasciava sui pavimenti erano molte di più di quelle fatte all’esterno. Mentre ero a casa di Lidia e parlavo con lei, vidi Charlie che ci guardava e poi girava il muso verso la porta finestra che dà sul giardino. Dissi a Lidia: “Osserva Charlie. Se lo vedi spostare lo sguardo o il muso verso la porta finestra, alzati subito, apri e invita Charlie ad uscire!” Lidia iniziò a guardare con maggiore attenzione il suo Charlie che, dopo poco, si girò di nuovo verso la porta finestra. Allora, Lidia si alzò, andò ad aprire e chiamò Charlie; il cucciolo uscì di corsa e, raggiunta l’erba, annusò qua e là, si accucciò e fece pipì. Lidia fu molto felice e lodò molto Charlie, per fargli sentire tutta la sua approvazione.

Da quella volta Charlie ha iniziato ad indicare l’uscita in modo sempre più esplicito: prima solo guardandola, poi spostandosi davanti alla porta finestra e rimanendo ad aspettare; adesso, quando ha particolarmente fretta, lancia anche un paio di abbai per chiamare Lidia! Questo è stato possibile perché Lidia ha dimostrato a Charlie di essere attenta e in grado di comprenderlo:  lui ha prontamente collaborato, rendendo le sue intenzioni sempre più esplicite e comprensibili.

 

Il cucciolo ha fatto i bisogni in casa, come mi devo comportare?

Innanzitutto, niente drammi o scenate! Avete due preziose frecce al vostro arco: PAZIENZA e COERENZA, quindi usatele!

Perdere la pazienza è inutile se non addirittura controproducente; immaginatevi al posto del cucciolo: vi scappa e la fate perché è logico e normale che sia così, ma quando questo succede e il vostro padrone trova i vostri bisognini in giro per casa, il bipede che vi ama e vi nutre e vi chiama ciccicnoamoretesorinoadorato, diventa un orribile mostro urlante che, con il viso stravolto dalla rabbia, vi urla addosso una montagna di ingiurie. Voi, poveri cuccioli, le ingiurie non le capite, ma il tono di voce lo capite benissimo e vi spaventate perché potete, a ragion veduta, credere di avere a che fare con un pazzo che a volte è gentile e a volte vi bistratta senza apparente motivo.

Un minuto di silenzio, poi, per chi ancora crede che si debba:

  • portare il cucciolo sul luogo del misfatto e picchiargli il musetto con un giornale arrotolato
  • portare il cucciolo sul luogo del misfatto e cacciargli il naso nella sua urina o nelle sue feci

Se il cucciolo non viene colto sul fatto, non potrà mettere in relazione la punizione che gli somministrate con l’azione da lui compiuta tempo prima, quindi smettetela con queste punizioni INSENSATE, date a posteriori.

Potete correggere il cucciolo solo se lo cogliete sul fatto: se si accuccia proprio sotto i vostri occhi, ditegli qualcosa tipo “Ah-ah” o “Stop”, in modo che si blocchi e cogliete al volo l’attimo per portarlo fuori e permettergli di scaricarsi lontano dal pavimento di casa.

Appena il cucciolo termina di fare tutto, lodatelo molto, fategli sentire che siete davvero contenti!

Quali prodotti usare per pulire il pavimento?

Avere escrementi sul pavimento di casa, certamente non piace a nessuno, nemmeno se sono del nostro adorato cagnolino!

Esistono in commercio svariati detergenti che hanno anche potere disinfettante e vanno bene tutti.

Unica accortezza: non usate mai prodotti che contengano ammoniaca perché invogliano il cane a fare ancora di più la pipì!

Perché? Perché l’ammoniaca è una sostanza contenuta anche nell’urina, quindi stimola il cucciolo a rifare pipì proprio dove avete pulito.

Come insegnare al cucciolo a fare i bisogni all’esterno

Il cane, tolto in presenza di specifiche problematiche, non ama espletare i bisogni corporali nel posto in cui vive, pertanto, chi prima chi dopo, tutti imparano.

Riuscire a stabilire una routine precisa aiuterà tantissimo il cucciolo a regolarsi meglio: organizzate, fin dall’inizio, tante brevi uscite quotidiane, tenendo come punti di riferimento fissi:

  • una prima uscita appena vi svegliate al mattino
  • il dopo pasti
  • i risvegli dai sonnellini (che da cuccioli sono molti)

perché, come anzidetto, questi sono momenti in cui il cucciolo sentirà maggiormente il bisogno di scaricarsi.

A due mesi, quando il cucciolo arriva a casa (ma ci sono anche bravi allevatori che lo consegnano a tre) ha già fatto un paio di vaccini, quindi non è completamente scoperto e potete farlo uscire di casa, a patto di non portarlo in luoghi molto frequentati da altri cani (es. aree di sgambamento); se si ha la fortuna di avere uno spazio esterno, giardino o corte privata è certamente più semplice, ma  anche chi vive in appartamento può accompagnare in strada il suo cucciolo e fargli compiere brevi tratti per fargli fare i bisogni.

Quando l’adorato cagnolino farà pipì o cacca all’esterno, lodatelo molto e, almeno all’inizio, dategli un premietto gustoso: ricevere una ricompensa farà sì che il cucciolo ripeta più facilmente il comportamento premiato. Mi raccomando: quando il cane smette di fare i bisogni in casa e inizia a farli solo all’esterno, smettete di premiarlo con il cibo o con le lodi; è come se vostra madre, anche adesso che siete adulti e avete abbandonato il vasino da anni, vi aspettasse fuori dal bagno ogni volta che ci andate e quando uscite vi dicesse “Bravo il mio ometto!” o “Brava la mia donnina!” ?

Alla seconda e terza pipì fatta fuori siate felici, ma anche consapevoli che, con tutta probabilità, dovrete usare gli stracci ancora per un po’, sebbene non per molto!

Se quando uscite con il cane, giocate (e dovreste farlo sempre!), dategli il tempo di calmarsi per “ricordarsi” che deve anche fare pipì, perché tutto preso dal gioco il nostro cagnolino potrebbe dimenticarsi di fare i bisogni e portarseli a casa per la vostra gioia e del vostro pavimento!

Il successo dipenderà sia dalla recettività del cucciolo, sia dalla vostra capacità di essere costanti e determinati nel portarlo fuori spesso; vivete con serenità questo periodo, anche se vi mette un po’ in difficoltà…pensate sempre che finisce!

Tappetino assorbente sì o no?

 No. Punto.

 Avere il tappetino in casa ingenera confusione nel cane che prima deve imparare a sporcare sul tappetino e poi deve abbandonarlo per imparare a sporcare fuori. Se poi spargete tappetini in ogni punto della casa, fate un danno ancora peggiore! L’uso del tappetino è comodo per noi, ma rende più lungo il processo di apprendimento per il cane. Inoltre, confondere una traversina con un tappeto o una coperta è un attimo, quindi non potrete arrabbiarvi se il vostro cane non capirà la differenza tra il vostro tappeto persiano antico e un tappetino assorbente.

Io, generalmente ne sconsiglio l’uso, tranne nel caso che spiego dopo e, comunque, raccomando sempre di considerarlo uno strumento transitorio! Non mi piace sentire che il tappetino assorbente venga piazzato in casa tutte le volte che il proprietario “non ha tempo”, il cane “non vuole uscire”, “fuori piove mi si sporca il cane” e altro.

Se non vi piace che il cucciolo sporchi in giro per tutta la casa quando non ci siete, potete comprare un recinto in cui metterete: la sua cuccia e le sue ciotoline ad una estremità e, qui sì, il tappetino assorbente. Il cucciolo non sporcherà dove mangia e dorme e si sposterà sul tappetino per fare i bisogni, così, tornando a casa, non dovrete andare a caccia di “regalini” nelle varie stanze.

Meglio ancora: qualora doveste uscire di casa e assentarvi parecchie ore, potrete affidare il cucciolo a un vicino o a un dog sitter che verranno a prenderlo per portarlo a fare una o due passeggiate al posto vostro, oppure lo terranno a casa propria.

Così facendo avrete un triplice vantaggio:

  • non troverete sgradite sorprese al vostro rientro
  • il cagnolino inizierà a fidarsi anche di altre persone
  • potrete gestire i distacchi in modo che il cucciolo non si agiti eccessivamente, dovendo rimanere solo a lungo

Tenete sempre ben presente che i cani vanno portati fuori, perché è fondamentale per il loro benessere psicofisico, quindi MAI E POI MAI dovrete usare il tappetino assorbente perché non avete voglia di portare a spasso il vostro cane!

 

Quanto tempo ci mette a imparare?

Dopo due o tre settimane che seguite una routine, il cucciolo dovrebbe aver imparato ad espletare i suoi bisogni fuori casa, ma teniamo a mente che si tratta di un tempo puramente indicativo, perché, si sa, la capacità di ambientarsi varia da soggetto a soggetto.

I cuccioli poveri di esperienze a livello ambientale  che, quindi, provano disagio in mezzo al traffico, al via vai di persone, ai rumori cittadini, alla massiccia presenza di odori, etc, potrebbero rifiutare di fare i bisogni fuori casa per parecchio tempo; per aiutarli, inizialmente, portateli in luoghi appartati e poco frequentati, dove si sentano tranquilli, al riparo dai pericoli e a loro agio. Questi cuccioli hanno bisogno di conoscere poco alla volta, il mondo esterno e capire, grazie al vostro aiuto, che non è ostile ma ricco di divertimento di esperienze interessanti.

La diminuzione del numero dei pasti, che diventeranno due, l’aumento delle ore di veglia e un sempre maggior controllo degli sfinteri richiederanno un impegno via via minore al proprietario, che potrà progressivamente diminuire la frequenza delle uscite.

 

“La storia di Giacomino”

Giacomino era una palletta di pelo di 6 mesi circa che si rifiutava di fare i suoi bisogni fuori casa. Giacomino, ovviamente, aveva le sue ragioni per comportarsi così ed erano tutte molto valide.

C’era anche un altro problema: a Massimo (il proprietario) qualcuno aveva detto: “Se vedi Giacomino che sta facendo pipì, digli un bel NO secco e deciso!” Massimo l’aveva fatto, ma con una voce così alta e un atteggiamento talmente aggressivo che il timido Giacomino si era spaventato tantissimo e aveva deciso che non si sarebbe fatto vedere MAI PIU’ a fare la pipì.; la tratteneva  fino quasi a scoppiare, per poi correre a nascondersi dove sperava di non essere visto e lasciare andare un lago! Poverino! Non aveva il coraggio di fare i bisogni fuori casa e nemmeno in casa.

Allora, abbiamo aiutato Giacomino a capire che la pipì e la cacca poteva farle, sempre, ovunque volesse in casa e che Massimo non lo avrebbe più sgridato e ci è voluto del tempo perchè si tranquillizzasse. Però volevamo che i bisognini venissero fatti fuori casa. Quindi Massimo, quando ormai Giacomino era più sereno, ha preso una cassettina della frutta e l’ha riempita di erba; quando Giacomino ha fatto pipì in casa, Massimo ha sporcato l’erba della cassettina con l’urina di Giacomino e ha accompagnato Giacomino ad annusare il contenuto della cassettina. Giacomino è stato ad annusare a lungo. Dopo pranzo, Massimo ha portato Giacomino nel parchetto sotto casa e ha vuotato in un angolo isolato la cassettina di erba; Giacomino è andato subito ad annusare, si è allontanato, poi è tornato nuovamente ad annusare. Per qualche giorno, Massimo ha ripetuto lo stesso iter , ma, ad un certo punto, Giacomino, dopo aver annusato l’erba sporcata con la sua urina e messa nell’angolo più riparato del giardinetto, ha deciso finalmente di fare la prima pipì fuori casa!

Le storie di Giacomino e di Charlie servono per capire che i cuccioli non sono tutti uguali e che è vero che non esiste un’unica infallibile ricetta per risolvere lo stesso problema, ma è vero, invece, che la vostra costanza, pazienza ed empatia sono gli ingredienti più preziosi per aiutare il vostro cucciolo ad apprendere con serenità.

Pensieri sparsi

Amici

1 Giugno 2020
Lei è il vento

Lei è il vento, lui la montagna.

Due amici con la A maiuscola.

La sintonia e l’equilibrio che raggiungono quando sono insieme,

mi fa venire voglia di augurare a tutti i cani la fortuna di trovare

almeno un Amico nella vita

 

Pensieri sparsi

Accettare

27 Maggio 2020
Accettare

 

 

ACCETTARE / ac-cet-tà-re / : Acconsentire a ricevere o ad accogliere

Se ricevete un regalo, lo prendete e lo accettate così com’è anche se, a volte, non corrisponde a ciò che avreste desiderato. Accettate il dono e ringraziate chi ve lo ha fatto.

Quando prendete un cane perché viva con voi, spesso, non vi rendete conto che lui vi sta facendo un dono inestimabile: vi regala sé stesso, la sua vita.

Prendere un cane non è la stessa cosa di accettarlo, è solo un’azione.

Accettare è molto di più: è ricevere, accogliere, quindi APRIRSI all’altro; quest’apertura consente di vedere l’altro oltre la superficie, di RICONOSCERLO nella sua totalità e complessità e fargli capire che ci piace così com’è.

Il cane che si sente accettato così com’è, si sente compreso, accolto e SI APRE A SUA VOLTA; il suo cuore è sereno e la sua mente sboccia, perché si sente rispettato e si FIDA di noi.

Da qui, da questa accettazione, da questa apertura l’uno verso l’altro inizierà un percorso di crescita che cambierà entrambi, perché è solo dall’accettazione di sé e dell’altro che può partire il vero cambiamento.

Davanti a voi si disegneranno strade meravigliose, che nemmeno pensavate esistessero.

Buon viaggio insieme

 

Salute e benessere del cane Vita insieme

I segreti per pulire i denti al cane

19 Maggio 2020
pulire i denti al cane

Pulire i denti al cane: non ti è mai venuto in mente!

Allora, immagina: è mattina; il tuo adorato cane viene a svegliarti, in un turbine di gioia, riempiendoti la faccia di leccatine amorose: il risveglio ideale, se non fosse che dalla sua boccuccia esce un alito degno di un mangiatore di carogne. Lui ti guarda con occhi pieni d’amore, ma tu hai un unico pensiero: la fuga!

Perché l’alito del tuo amico a quattro zampe puzza così tanto?

Probabilmente si tratta di un problema nato dall’aver trascurato la sua igiene orale, ma non sentirti solo, perché sembra che questo sia uno degli aspetti meno considerati nella cura dei pets. Negli ultimi anni l’attenzione verso il benessere psicofisico dei cani è notevolmente cresciuta, ma, nonostante quasi l’80% dei cani soffra di problemi dentali, la pulizia dei loro denti viene praticata da pochissimi proprietari.

Vediamo insieme:

  • cosa sono placca e tartaro
  • come procedere per pulire i denti al cane
  • cos’è la detartrasi
  • cosa usare per la pulizia dei denti con cani che odiano lo spazzolino

I cani sono fondamentalmente carnivori e come tali hanno una bocca attrezzata per mangiare prede, fornita di ben 42 denti (contro i nostri 32 ): gli incisivi per tagliare, i canini per strappare bocconi e premolari e molari per triturare ossi. La domesticazione, ma soprattutto il drastico cambiamento avvenuto nel nostro modo di alimentarci, ha portato i nostri cani a consumare cibi sempre più lontani da quelli che reperirebbero in natura.

 La dentatura, quindi, che una volta si manteneva più pulita grazie all’azione meccanica del cibo contro i denti, adesso, con le pappe, gli umidi, le crocchette inumidite per renderle più digeribili, sviluppa più facilmente placca e tartaro.

Cosa sono placca e tartaro?

La placca dentale è una pellicola che si attacca ai denti ed è formata da saliva, batteri, residui di cibo; purtroppo, non essendo visibile, non ci si rende conto della sua presenza finché il nostro amico a quattro zampe non inizia ad avere un alito che ci fa venir voglia di stargli a 10 metri di distanza. Se non viene rimossa attraverso lo spazzolamento, la placca continua ad arricchirsi di batteri che si insinuano anche sotto gengiva (batteri anaerobi, che vivono in assenza di ossigeno), infettandola sempre più in profondità, fino a provocare infiammazioni crescenti che possono sfociare prima in gengiviti e, poi, se non curate, nella parodontite: nei casi più gravi, questa infiammazione porta alla perdita dei denti e del tessuto osseo della mandibola.

Il tartaro, invece, altro non è che la placca dentale che, col passare del tempo, si è mineralizzata. Il tartaro è visibile sui denti e si presenta come uno strato duro, dalla superficie ruvida e dal colore giallo marrone, a volte verdastro. La presenza del tartaro rende molto più veloce la formazione di nuova placca batterica, che a sua volta si mineralizzerà creando altro tartaro. Quando iniziamo a notare la presenza di tartaro, nella bocca del cane o del gatto, dobbiamo intervenire prontamente prima che la situazione degeneri: l’infiammazione delle gengive, infatti, oltre che pericolosa è anche molto dolorosa e può spingere il cane a rifiutare cibi duri o addirittura a non mangiare. Inoltre, una cattiva igiene orale può arrivare a causare infezioni cardiache! Studi recenti, infatti, mettono in relazione l’endocardite infettiva nei cani con la presenza di malattie parodontali.

Vedete bene quali e quanti problemi si generano a causa di una cattiva igiene orale: una salute buona e duratura passa anche dalla pulizia dei denti!

Quando i cani hanno problemi a denti e gengive, mostrano uno o più di questi sintomi:

° alito cattivo

° intensa salivazione

° scarso appetito o rifiuto del cibo

° irritabilità

° sanguinamenti o arrossamenti gengivali

° prostrazione

Quindi, la prima cosa da fare, quando notate alito cattivo, tartaro, o uno dei sintomi sopra indicati è andare dal vostro veterinario perché possa valutare l’entità del problema e darvi poi i consigli per procedere correttamente. Non limitatevi ad arrangiarvi comprando rimedi a casaccio, soprattutto se avete cani anziani o con particolari patologie perché molti prodotti contengono sostanze che potrebbero creare problemi ad animali non in perfetta salute.

Addirittura, i problemi alla bocca potrebbero essere causati da un tumore, che preso in fase iniziale verrebbe curato con successo, ecco perché una visita è sempre importante!

Come pulire i denti al cane

Una volta che ci è stato dato l’ok dal veterinario per procedere con la pulizia dei denti, bisognerà inserirla nella routine quotidiana… e tanti auguri a chi ha un cane che non collabora ed è particolarmente combattivo!

Se non avete abituato il vostro pet fin da cucciolo o fin dal suo ingresso in casa vostra ad essere manipolato, probabilmente non sarà facile, per voi, convincerlo a farsi lavare i denti.

In questo caso, le parole chiave sono: pazienza e gradualità!

La pazienza merita il primo posto perché è davvero importante non arrabbiarsi mai qualora il nostro cane rifiutasse di farsi pulire il cavo orale; d’altra parte la loro mamma non lo faceva e non tutti gli animali gradiscono farsi toccare una parte tanto importante del corpo che serve loro per nutrirsi, per esplorare, per giocare e per difendersi.

Costringere il cane a subire il lavaggio dei denti con la forza perché voi non avete la pazienza necessaria per aiutarlo ad accettare questa procedura poco per volta è davvero ingiusto e, alla lunga, si rivelerà controproducente: il vostro cane imparerà a capire esattamente quando state per prendere l’odiato spazzolino e se la filerà senza che riusciate più ad acchiapparlo, oppure cercherà di masticarsi per bene lo spazzolino in modo da renderlo inservibile!

Ecco, dunque, che ci aiuterà procedere in modo graduale, quindi, in prima battuta, procuratevi una garza sterile e un dentifricio al sapore di carne. Avvolgete la garzina intorno al dito e passatela delicatamente su alcuni denti, partendo preferibilmente dai molari, poi fermatevi. Fate molti complimenti al vostro cane e prendete il dentifricio, mettetene una piccola quantità sulla garza, fateglielo annusare e procedete al lavaggio di altri denti. Se l’animale gradisce, proseguite, se, invece, mostra segni di forte nervosismo, interrompete. Lodatelo per la sua pazienza e giocate con lui: lavare i denti, forse, non è bellissimo, ma poi si gioca e ci si diverte insieme: questo farà dimenticare i fastidi sopportati. Con i cani di piccola taglia, si può sostituire la garzina con un cotton fioc.

Quando il cane sarà abituato a farsi toccare bocca e denti, potrete introdurre l’utilizzo dello spazzolino da denti unitamente al dentifricio. Esistono spazzolini in gomma, che si infilano su un dito, ma sono piuttosto duri e poco graditi. Preferite, piuttosto, uno spazzolino tradizionale, con setole medio morbide per non graffiare le gengive. Anche per lo spazzolamento, partite di preferenza dai molari perché create meno fastidio e procedete poi verso la parte anteriore della bocca.

Per quanto riguarda il dentifricio, c’è solo l’imbarazzo della scelta, ad esempio, la pasta dentifricia BEAPHAR, consigliata soprattutto per i cani anziani o STOMODINE GEL o RESTOMYL L’importante è che usiate dentifricio specifico per cani e non quello destinato ad uso umano che contiene fluoro, dannoso per il cane. Tra l’altro, vi ricordo che i denti del cane e del gatto non sono soggetti a carie!

Qualora notaste qualche leggero arrossamento gengivale causato da uno spazzolamento troppo energico, potreste effettuare dei massaggi con un gel d’aloe vera, che possiede note proprietà sfiammanti, lenitive e cicatrizzanti.

 La pulizia dei denti aiuta a salvaguardare la salute della bocca dei cani, ma non scongiura l’intervento del veterinario che, periodicamente, dovrà forse effettuare una pulizia più profonda: la detartrasi. L’intervento del veterinario può essere necessario soprattutto per cani non più giovanissimi, per cani di piccola taglia e per cani brachicefali: tutti soggetti particolarmente portati a sviluppare tartaro; comunque, più che l’appartenenza ad una certa tipologia di cane, conta la predisposizione individuale di ogni soggetto.

Cos’è la detartrasi?

L’unico modo per rimuovere in modo completo il tartaro è la detartrasi, un procedimento che può essere effettuato solo dal veterinario mettendo il cane sotto anestesia generale. L’anestesia è necessaria perché nemmeno il cane più collaborativo (non parliamo dei gatti!) sopporterebbe senza reagire! Solitamente il cane viene sedato e poi si inizia la pulizia dei denti con un ablatore ad ultrasuoni: devono essere pulite tutte le facce dei denti, ma, soprattutto, va accuratamente pulito tutto lo spazio sottogengivale: solo fatto questo si può davvero dire che il cane ha i denti puliti! A volte, però, quando l’intervento del veterinario è stato richiesto troppo tardi, può presentarsi la necessità di procedere all’estrazione di denti che ormai sono tenuti in sede solo dall’abnorme quantità di tartaro che li ricopre e che nasconde una dolorosa infezione parodontale. Il nostro amico si risveglierà con un dentino in meno, ma senza più dolori!

Il costo dell’intervento si aggira intorno ai 100/130 Euro, compresa l’anestesia, ma ogni studio veterinario è a sé, quindi informatevi sempre preventivamente.

La detartrasi, come per gli umani così anche per cani, dovrebbe essere un appuntamento fisso, che diventerà meno frequente maggiori saranno gli accorgimenti che useremo per tenere puliti i denti dei nostri amici a quattro zampe.

Cosa uso se il mio cane non tollera che gli spazzoli i denti?

 

Fermo restando che lo spazzolino è l’unico davvero efficace, per la pulizia dei denti del cane esistono anche altri strumenti che possono essere così utilizzati:

  • come unico mezzo di pulizia, nei casi di cani “difficili”, che non si lasciano lavare i denti
  • come affiancamento alla normale igiene orale

Innanzitutto dobbiamo tenere d’occhio la dieta, evitando cibi zuccherati o molto grassi, assolutamente inadatti ai cani e aiutandoli fin da cuccioli a consumare anche cibi che richiedono una lunga masticazione: ad esempio, ossi cartilaginosi (che non si scheggiano), oppure carote intere per i cani se volete usare prodotti freschi. Altrimenti, vi consiglio snack della linea Lupovet (aihmè, acquistabili solo online) che sono naturali e di ottima qualità!

Cominciano a circolare snack di qualità anche nei negozi: sono forse più costosi dei tradizionali ossi in pelle di bufalo, ma garantiscono che i nostri cani non ingeriscano schifezze, quando li mangiano! Una raccomandazione: se decidete di inserire ossi o altro, fatelo iniziando con piccole quantità così che il cane impari a mangiarli masticando bene e non si senta male per aver ingerito grandi quantità di un nuovo alimento.

Esistono, inoltre, in commercio strisce masticabili con enzimi pulenti, paste enzimatiche che sciolgono la placca o stick da masticare a lungo in fibra di mais o altro materiale che sfregando contro i denti ne aiutano la pulizia.

Un altro buon ausilio si ha dai giochi masticabili; recentemente ne è stato immesso sul mercato uno piuttosto interessante: si tratta di un bastoncino in gomma dentellato che permette al cane di pulirsi i denti da solo, semplicemente masticando e divertendosi (Jresboen Dog toothbrush)

Per i cani che amano masticare legnetti, invece, consiglio i bastoni da masticare “CHEWIES, in legno di caffè che si sbriciolano, ma non si scheggiano! Ce ne sono di tutte le misure, per bocche piccine e giganti.

Un altro legno che ho notato piacere molto ai cani è BRUCBOOL, distribuito da MaoriPet. A differenza del precedente, non è un bastone ma un blocco di legno, ricavato dalla radice di erica; anche questo è reperibile in diverse misure.

Ricordate che, quando presentiamo un nuovo snack al nostro amico zannuto, non sempre verrà accolto con gioia! Non offendetevi e non ditegli: “Piccolo ingrato, con quello che mi è costato!”, ma siate anche qui una guida e insegnategli a conoscere la novità. Incuriositelo, stimolatelo a toccare e a prendere in bocca il legnetto o lo snack e, se ne avete la possibilità, fategli vedere un cane amico che usa questi oggetti volentieri: il vostro cane lo emulerà certamente!

A questo punto non mi resta che augurarvi di trovare la “formula giusta” per avere denti brillanti e cani felici!

Il mondo secondo Piero Vita insieme

Piero e i buoni propositi

27 Aprile 2020
buoni propositi

DIALOGO SURREALE

 

Faccio spuntare la testa dalla porta del soggiorno per vedere dov’è LEI; eccola, sta leggendo, seduta sul divano. Credo sia il momento giusto per mostrarle il mio regalo!

Trotterello felice fino al divano.

-Ecco qua.

“Ecco qua” cosa, Piero?

-Ho terminato di scrivere la lista con i miei buoni propositi per il 2019: un regalo pensato per renderti felice!

Siamo al 27 APRILE 2020

-Di già??

Di già

-Ho avuto da fare e poi ho dovuto riflettere molto e noi cani non abbiamo un senso dl tempo come il vostro, va bene?! È un cavolo di regalo fantastico che ti faccio e tu stai a fare la pignola sulle date! Fai valere i propositi per il 2020, va bene? Adesso leggili!

Hahahaha. Hai ragione, Piero! Sono una brutta persona: fammi un po’ vedere

“Le mie buone intenzioni per il 2019 2020:

  1. Non cercherò la rissa con gli altri cani maschi (anche se odiosi e meritevoli di morte)
  2. Non farò la pipì sulla testa del bassotto Orlando, giurando che proprio non l’avevo visto
  3. Non minaccerò di morte l’omino del corriere Bartolini, ogni volta che viene a consegnare un pacco
  4. Non farò finta di avere il neurone spento, esibendo uno studiato sguardo vacuo, quando mi chiedi di fare qualcosa che non mi piace (siedi, terra, resta e così via)
  5. Non farò finta di avere problemi di udito, correndo via orecchie al vento, quando dici “Piero Vieni”
  6. Non porterò legnetti-trofeo in casa, riducendo il soggiorno peggio di una segheria
  7. Non farò fetide puzzette a tradimento mentre siamo vicini-vicini
  8. Non cercherò di uccidere la canna dell’acqua del nonno Giuseppe
  9. Non farò l’inamovibile macigno ogni volta che andiamo dal veterinario
  10. Mangerò come un cinghiale impazzito”

-Piero, questo elenco è fantastico! Ti adoro! Un super regalo, ma sai che ti amo anche così…così… così tamarro

-Sì, dai, adesso non fare la svenevole… Questi propositi li ho messi su carta per farteli vedere, ma io me li sono INDELEBILMENTE stampati nel cervello: saranno la mia stella polare per tutto il 2020! Per fortuna siamo già ad Aprile…

Bravo! Una domanda: “mangerò come un cinghiale impazzito” non è un tuo “must” 365 giorni all’anno? Cosa c’entra con i buoni propositi?

-Sì, beh, quello l’ho messo perché avevo bisogno di mantenere almeno una sana abitudine, in mezzo a tutti questi cambiamenti…

Ah, ecco! Sai, però che il tuo elenco ha un enorme punto debole? Hai formulato tutte frasi che iniziano con il “Non”; il cervello è impossibilitato a recepire il “non” all’inizio di una frase, perciò è come se non lo vedesse.

-Sono rimasto a “elenco”. Facendola più semplice?

Intendo dire che il tuo cervello considera tutta la frase come positiva. Per esempio, prendiamo il proposito numero 1: se tu dici “Non cercherò la rissa con gli altri cani maschi” il tuo cervello elimina il “non” e capisce: “CERCHERO’ la rissa con gli altri cani maschi”, quindi tu ti sei, involontariamente, programmato per lanciarti come un demonio contro ogni cane maschio che incontrerai.

-Chiarissimo! Accidenti, ore e ore passate a creare e a memorizzare l’elenco e ormai il mio meraviglioso cervello E’CONVINTO che quelle siano tutte cosa DA FARE e non da evitare!

Che disdetta; me ne dovrò fare una ragione…

No, dai, puoi sempre sistemarlo.

-Troppo tardi…farò PER SEMPRE tutto quello che c’è in elenco…

-Esagerato! Basta che tu scriva…Ehi, ti sto parlando, dove vai così di corsa?

-Vado dedicarmi al proposito numero OTTO!

No, Piero, vieni qui!

-NUMERO CINQUEEEEEEEE!!!!

Pierooooooooooo

Viva vida amici e Buon Anno a tutti! No, Buona Pasqua! Neanche?

Allora, buona giornata, dal numero 1 al numero10!

Il pensiero di Piero

 Ogni cane è fatto a modo suo. Genetica, esperienza, ambiente rendono ognuno di noi unico e irripetibile. Il cane perfetto o la vostra idea di cane perfetto, spesso, ci calza come un vestito stretto e scomodo; perché è un’idea, mentre noi siamo reali: carne, sangue, bavazza, idee, sentimenti, pulsioni, limiti…

Facciamo il possibile per piacervi, amarvi e compiacervi, ma, a volte, per quanto ci sforziamo, non ce la facciamo a essere il meraviglioso cane perfetto che vorreste; a volte dentro di noi, c’è una forza, che spinge ineluttabilmente e ci porta a esibire comportamenti sgraditi a voi, ma giusti e inevitabili per noi.

Io ammiro il cane che ha la forza e il coraggio di esprimere con tutto sé stesso quello che è, chiedendo che il rispetto sia il primo passo verso una reciproca comprensione e verso uno sforzo per migliorare.

Non tutti i cani nascono in situazioni idilliache, da genitori fantastici e vivono vite meravigliose: certi di noi hanno ombre che non si dissiperanno mai.

Ogni giorno, ogni santo giorno, anche io lotto contro le mie ombre, ma sono felice perché non sono solo, perché c’è LEI.

LEI che adesso, dopo aver buttato via la sua idea di cane perfetto, mi ascolta e mi capisce, mi sostiene nei miei giorni difficili e ride con me quando sto bene.

Io accetto i suoi limiti, LEI i miei e, come veri compagni, camminiamo insieme giorno dopo giorno.

Il pensiero di LEI

 È uguale al tuo, Piero.

Il mondo secondo Piero Salute e benessere del cane Vita insieme

Piero e l’amore

21 Giugno 2019
Piero e l'amore

Quando il “naso” fa da Cupido

Ora della passeggiata.
Mi sento alla grande ed esco di casa pazzo di felicità, saltellando e mordicchiando il mio gioco preferito; quando mi dicono “giretto”, sembro sempre uno appena liberato da una lunga prigionia anche se sono già uscito 10 minuti prima.
Arrivo al parco e lancio un lungo sguardo intorno a me: vediamo un po’ come comincia la… Ma, un momento… Il mio magico tartufo manda ai miei 300.000.000 di recettori olfattivi un odore paradisiaco: da dove arriva?
Attivo il teleolfatto (il cane inala le particelle sospese nell’aria, ndr) e scansiono i dati; la testa gira come un periscopio e poi vedo la cagnolina più bella del mondo: tronco da betoniera, zampa 12, leggero prognatismo e pelliccia da nutria…una dea!!! Il cuore inizia a battermi più forte …Forse sono già innamorato. Togliamo il forse.
Do uno strattone al guinzaglio e galoppo, con la precisione di un missile teleguidato, verso l’area cani; Lei, non so come, riesce a correre con me e a lanciarmi contemporaneamente tonnellate di maledizioni… ha buon fiato la ragazza!
Freno facendo una nuvola di polvere e mi piazzo davanti al cancellino di ingresso.
“Area cani? Veramente tu mi hai allungato il braccio di mezzo metro e fatto quasi schiantare contro tutti gli alberi del parco per entrare in area cani? E da quando ti piace l’area cani?”
Sei pignola e non ti rispondo nemmeno. Ecco vedi? Sto grattando con insistenza l’ingresso con la zampa. Linguaggio non verbale: apri – apri – apri!
Lei è perplessa, poi si rivolge alla signora dentro l’area: “Mi scusi, sono con un cane maschio, intero, posso entrare?”
La signora dice sì… Meno male, altrimenti mi toccava fare qualcosa di avventato, tipo scavalcare o frignare senza ritegno.
Ecco il mio amore! Mi avvicino bello come il sole, ciuffo al vento, passo plastico ed elastico, sguardo languido ma lei mi guarda schifata, come se vedesse una cacca di mucca.
Conosciamoci meglio, dai! Mi avvicino che neanche Casanova, ma quando arrivo a un cm dalla sua coda per fare le dovute presentazioni, la piccina sfodera una chiostra di denti davvero impressionante. Noi cani abbiamo 42 denti, ma lei sembra averne moltissimi di più! La mia dolce barracuda.
Mi scaccia abbaiando e l’aria si riempie dei tlac-tlac dei sui deliziosi dentini che si chiudono a vuoto, a pochi millimetri da me. No, mi correggo, non a vuoto perché ha un ciuffo della mia pelliccia incastrato tra i denti. Che posso dire? Amo anche questo suo vezzoso modo di fare la ritrosa!
Il copione si ripete per 5 o 6 volte perché io sono un tipo piuttosto insistente, o, come dice Lei, sò de coccio. Credo che noi cani maschi siamo dotati di un gene particolare, quello dell’ “indifferenza al rifiuto”: ci dà la forza di resistere ad ogni rifiuto femminile con noncuranza e grande leggerezza; ci rende rifiuto impermeabili!
La venere,esasperata, si allontana trotterellando. Mamma mia, che dondolio sexy le dà la sua leggera zoppia!
Il mio raffinato intuito mi dice che è arrivato il momento di rendere più esplicite le mie intenzioni: la raggiungo, le do una vigorosa leccata ad un orecchio e inizio a toccarla tra le scapole con decisi colpetti di muso, per invitarla a una fuga d’amore.
Vedendo questa scena, Lei si avvicina decisa e indagatrice e mi chiede: “Stai broccolando quella poverina?”
In tutta risposta ansimo, lascio penzolare 30 cm di lingua e faccio gli occhi da trota salmonata.
Lei sbianca, si gira verso la signora e, con una voce che farebbe paura persino agli Orchi di Mordor, chiede: “Scusi, ma, la sua cagna è in calore?”
“Sì” trilla la signora, ignara di essere ormai prossima a diventare una salma.
Lei ha lo sguardo omicida e la postura rigida e questo può voler dire solo una cosa: rissaaaaaa! Ottimo, vai e uccidi! Intanto io ne approfitto per corteggiare la splendida creatura.
Improvvisamente, sento una mano decisa che mi afferra il collare. E’ Lei che mi dice: “Dai Pierino, andiamo via!”
No no no no no no no no no no no no no no no no no no! Pierino è impegnato, casomai non te ne fossi accorta!
“So che ti chiedo molto, ma non possiamo proprio stare. Vieni via con me”
Macheccavolo! Tutto in te prometteva rissa e invece hai solo scambiato due chiacchiere amichevoli! Non ti ho insegnato niente?
Pianto le quattro zampe a terra e incasso il collo per chiarire meglio come la penso, ma Lei, donna crudele, mi porta via ugualmente; io la seguo con notevole riluttanza e faccio tutta la strada fino a casa con la testa girata verso il parco… Mi servirà un bravo osteopata.
A casa mi sdraio imbronciato e mi sembra di avere la testa piena di apine ronzanti! Sono triste; Lei si avvicina e mi chiede: “Come va?” e intanto mi fa i grattini dietro le orecchie.
Che vuoi che ti dica? Sono innamorato, non ricambiato e segregato lontano dalla femmina della mia vita… La vita è brutta.
“E’ ora di cena. Che ne dici di mangiare la tua pappa? Vieni!
No grazie, sono innamorato e non ho fame.
“Dai che stasera la pappa è super!”
Sospiro affranto.
Lei mi guarda paziente e dice: “E’ trippa”
No, grazie, davvero, non insistere…Trippa hai detto?… Magari un assaggino, giusto per non offenderti.
Spazzolo tutto i 8 secondi.
“Va meglio?”
Meglio, grazie! Ora mi è chiara una grande verità: non si può amare bene con la pancia vuota!
Poi mi accuccio e sogno, sogno la mia adorata botola mordace, la mia principessa.

Viva vida, amici
Il pensiero di Piero:

Area di sgambamento = luogo dell’amore!
Fosse per me, vi direi: “Portate tutte le cagnoline in calore nell’area di sgambamento vicino a casa mia, che vi aspetto!”
La verità, però, è che le cagnine in calore nelle aree cani NON CI DEVONO ENTRARE, nemmeno se nell’area di sgambamento non c’è nessun cane, perché può non esserci in quel momento, ma poi arriva e se è maschio… ahi, ahi!
Le secrezioni vaginali rilasciate dalle cane in calore, infatti, sono cariche di ferormoni che fanno andare su di giri i maschi e immaginate cosa può succedere se due maschi molto eccitati si incontrano e pensano che nei paraggi ci sia una femmina da coprire: il rischio di una rissa è altissimo!
Noi maschi sentiamo il calore di una femmina anche a chilometri di distanza; diventiamo irrequieti, nervosi, inappetenti e tutto il nostro corpo e la nostra mente si proiettano verso un unico desiderio: accoppiarci.
La natura ci ha dotato di una spinta fortissima verso la riproduzione e noi dobbiamo faticare per resistere.
Il mio vecchio convivente, Spino, quando sentiva una cagnolina in calore, passava le notti ad ululare (per la felicità di tutti) e riusciva a mettere in atto delle fughe così ingegnose che Lei rimaneva puntualmente a bocca aperta;poi, le toccava inforcare la bicicletta e cominciare a girare nei paraggi per rintracciare il pazzo innamorato. E lo trovava, sempre, elegantemente seduto davanti al portone della bella di turno, in estatica attesa.
Mi raccomando, allora: niente cagnoline in calore nelle aree di sgambamento! Certo che poi, noi maschietti le tracce lasciate in giro, per strada o nei viottoli dei parchi, le sentiamo ugualmente, ma lì, con guinzaglio e padrone a fianco, il rischio di incidenti è praticamente inesistente.

Il mondo secondo Piero

Io ti insegno…

29 Agosto 2018
io insegno

“Tu spesso cerchi di portarmi nel tuo mondo insegnandomi comportamenti e pensieri a misura d’uomo, fatti di parole e gesti, ma oggi io ti invito a passeggiare con me, in silenzio, seguendo il mio passo di cane così che anche io possa insegnarti qualcosa.

Cammina accanto a me, lentamente, fai volare via i pensieri come palloncini colorati ,fermati ad annusare l’aria e ad ascoltare i piccoli rumori del bosco: ti sto insegnando che il “qui ed ora” è tutto ciò che conta e se ti fermi ad apprezzare l’attimo presente, se ti immergi nella bellezza di ciò che ti circonda, sarai anche tu in pace come me.

Cammina accanto a me, lentamente, e lascia che i miei occhi incontrino i tuoi: ti sto insegnando la meraviglia di annullare le distanze e di sentirsi “uno” condividendo un momento soltanto nostro.

Cammina accanto a me, lentamente; senti come i nostri corpi si sfiorano, a volte si urtano più forte e allora io cerco la tua mano con il muso e tu mi accarezzi sorridendo : ti sto insegnando che potremo fare mille esercizi e cento sport, ma, alla fine, è nella semplicità dello stare vicini, in silenzio che esprimiamo la profondità del nostro legame.

O forse no, forse non ti sto insegnando nulla… Ti sto solo portando nel mio mondo semplice per aiutarti ad essere felice.”

Con amore, il tuo Piero

 

Pensieri sparsi

Detto indiano

29 Giugno 2018
Detto indiano

Probabilmente conoscerai già questa piccola perla di saggezza.

Rifletti sul fatto che questo pensiero può essere vero anche in altri ambiti: per esempio, in ambito cinofilo, potremmo dire che un lupo rappresenta tutti i comportamenti indesiderati del nostro cane, mentre il secondo lupo rappresenta quelli desiderabili.
Quindi, se il tuo cane:

– tira al guinzaglio

– non ti fa salire sul divano quando ci è seduto lui

– non torna quando lo chiami

– quando è al guinzaglio sembra una bestia assatanata con gli altri cani e tanto altro ancora, CHIEDITI TU A QUALE DEI DUE LUPI STAI DANDO DA MANGIARE!

Perchè quando il cane manifesta comportamenti scorretti, nella maggior parte dei casi li hai RINFORZATI tu, o per mancanza di informazioni o, peggio, per lassismo, dicendoti “Ma, sì, dai, smetterà prima o poi”.


Per la serenità tua e del tuo compagno a quattro zampe, presta attenzione a quale dei due lupi stai dando nutrimento!