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Salute e benessere del cane

Il mondo secondo Piero Salute e benessere del cane

Piero e l’operazione

20 Febbraio 2024
veterinario

Le dico che non ho fame: mi avvicino svogliatamente alla ciotola, annuso, guardo di lato e me ne vado.

Lei è perplessa: “Impossibile che un cane come te, dall’appetito formidabile, non abbia fame… Potrei, forse, aver perso le mie doti di cuoca?

<< Mettere carne e verdure in vaporiera non fa esattamente di te una cuoca, ma, a parte questo, è proprio che adesso non ho appetito>> penso io.

Il suo sguardo indagatore mi segue a lungo, mentre le rotelle le girano in testa a tutta velocità… Mi sembra quasi di vedere il fumo uscire dalle sue orecchie!

Dopo un po’ andiamo al parchetto vicino a casa, ma, una volta là, mi rendo conto che non riesco più a muovermi; Lei non se ne accorge subito, pensa solo che io mi sia fermato un attimo.

“Ehi, Piero, cosa succede? Ah, guarda, c’è il tuo odiato Oreste…non gli dici, come al solito, che deve morire male?”

La guardo intensamente e, con gli occhi, le dico che oggi sono stanco e non mi va di abbaiare; vorrei camminare, ma non ce la faccio.>>

Lei capisce che qualcosa non va: “Ehi, oh, oh, dai, tranquillo, ti riporto io a casa!”

Con delicatezza, mi prende in braccio, dandomi del ciccione, ‘sta infame, e pian piano torniamo a casa.

“Piero, adesso andiamo di corsa dal veterinario!”

La parola v-e-t-e-r-i-n-a-r-i-o mi suona come qualcosa di familiarmente pericoloso, ma fatico a ragionare. Sono stanco.

Lei raccoglie cose a caso, in fretta e furia, chiama papu e mi mettono di peso in macchina, avvolto in una coperta.

Migola, il cane-bertuccia si rifiuta di stare a casa, fugge attraverso il cancellino e si pianta, proterva, davanti all’automobile:

<<Ahahahaha, brava ragazzina ribelle e cocciuta, stai crescendo bene! Sono fiero di te.>>

Viaggiamo in silenzio, ma i due lì davanti mi sembrano un po’ tesi…sarà per come guida lui, cioè malissimo.

Migola riccioli d’oro, invece, come il capitano di una nave che sta affondando, sta in piedi sulla mia schiena e guarda l’orizzonte…appena mi sentiró meglio gliela farò pagare!

Arriviamo dalla veterinaria che mi visita e dice che dobbiamo correre in un ospedale veterinario più attrezzato, perché la situazione è brutta.

“Quanto brutta?!?”

Molto brutta.

A Lei scappano delle lacrime, ma, trattiene l’emozione, mi guarda e mi dice “Va tutto bene, forza che andiamo!”

Io vorrei dirle che c’ha una faccia che non le crederebbe nemmeno sua mamma, donna buona e santa, ma sono stanco.

In quest’altro ospedale, una signora carina mi dice “Vieni Pierino che diamo un’occhiata e vediamo cosa sta succedendo”

<<Va bene, sei bellina, ma non t’allargare, eh?! Solo Lei mi può chiamare Pierino>>

Uhé, signorinacarina, che fai? Mi stai rasando la panza e il braccio? Noooooo, non rasatemi! Quando ricrescono i peli è una tragedia, mi prude tantissimo, divento rosa fluo e i miei amici mi chiamano Peppa (Pig).

Mentre penso agli impacchi di gel all’aloe che mi ritroverò sulla pancia per togliere il prurito e a come dovrò cercare di leccarmi di nascosto da Lei, sento delle parole: “Massa sulla milza, rottura, emorragia interna, anemia, operare subito, potrebbe non farcela…”

Smetto di pensare alla ricrescita del mio pelo selvaggio e guardo Lei: che fine hanno fatto le sue guance rosse? <<Mamma mia, ragazza, datti una truccatina perché sei bianca come un cencio… Prova a chiedere se hanno un grappino, perché mi sa che ti serve…>>

Lei si china su di me e mi dice “Pierino, adesso dovrai rimanere qui”

<<Come QUI?! Eeeeeh, no! Due volte mi hai lasciato da un veterinario e tutte e due le volte ci ho rimesso un pezzo: la prima volta un dente e la seconda ADDIRITTURA i gioiellini di famiglia! Portami subito fuori di qui!>>

Vorrei uscire, ma non riesco.

Lei è molto seria. Mi viene il sospetto che le cose non vadano benissimo…mi sento molto stanco e un pò smarrito…

Lei se ne accorge e mi guarda dritto negli occhi, mi accarezza, poi, con la grinta di una leonessa mi dice:” Adesso arriverà un momento difficile e io non potrò stare qui con te, fisicamente, ma ti starò comunque accanto. Ricordati che ti amo, ti amo, ti amo e ti sono immensamente grata per tutto quello che hai fatto per me. Sono fiera di te, sei il mio cane assolutamente perfetto e voglio che tu sappia che non ti lascerò solo ad affrontare tutto questo. Sappi che io ti aspetto, ti aspetto con tutta me stessa e spero di rivederti ancora. Se vorrai andare perché sai che il tuo tempo qua è finito, vai… Ma, se puoi, stai ancora un pò con me. Scegli tu.

Io ti aspetto!”

Non capisco bene, ma la vedo serena, determinata e la sua forza mi investe come un’onda calda che mi toglie, per un momento, questo freddo che mi avvolge…

Mi fanno entrare in una gabbia e Lei mi mette il suo maglione intorno al collo, come un abbraccio.

Nelle gabbie vicine ci sono un gatto silenzioso e due pastori tedeschi che si lamentano senza sosta ; mi verrebbe da far loro un discorso sulla dignità dei cani da pastore, ma la sfacciatella che prima mi ha chiamato Pierino si avvicina con un sorriso poco rassicurante, estrae una siringa e dopo un attimo è tutto buio.

Non so quanto tempo è passato, so solo che cerco di aprire gli occhi, ma mi sembra che li abbiano incollati…sarà stato uno scherzo di quel gatto bastardo della gabbia numero 3? Se scopro che è così, appena posso gli do una ripassata!

Dormo un po’, poi sento LA voce: è Lei, è qui! C’è anche il papu…la mia famiglia è con me…e, grazie Signore, la bertuccia è rimasta a casa: non ce la farei a sopportare la sua linguetta che mi saetta allegramente nelle narici!

Lei mi ha adagiato sulla mia coperta preferita e mi ha portato il mio maiale di peluche; pensano che così mi sentirò più a mio agio, dopo l’operazione, ma a me basta che Lei mi guardi per sentirmi a casa…

“Sei rimasto…” mi dice dolcemente

<<E dove dovevo andare? Non sei pronta a stare senza di me, né io a stare senza di te. Abbiamo bisogno di ancora un po’ di tempo, sì, ancora un pò…>>

Lei mi fa tenerezza, non vedo più la leonessa che mi ha dato coraggio, ma una bambina indifesa davanti al dolore, con gli occhi gonfi e rossi e il cuore che trabocca.

Si sdraia a terra e stiamo così, semplicemente vicini, per un tempo infinito.

Poi le dicono che deve andare, perché ho bisogno di riposare.

“Domani torno a prenderti”

<< Ti aspetto >>

Salute e benessere del cane

Agopuntura Veterinaria

1 Aprile 2021
Agopuntura Veterinaria

L’interesse degli italiani verso la medicina non convenzionale è sensibilmente in crescita

Medicina omeopatica, naturopatica, ayurvedica e agopuntura, stanno ricevendo i consensi di un numero sempre maggiore di persone anche per la cura dei loro animali d’affezione.

Oggi vorrei portare l’attenzione sull’agopuntura, dato che ha portato grandi benefici a Piero, il mio cane.

Per trattare l’argomento in modo corretto, riporterò la brochure che la S.I.A.V. (Società Italiana Agopuntura Veterinaria) fornisce ai proprietari di animali al fine di dar loro informazioni circa la pratica clinica in Agopuntura Veterinaria

In questo articolo vedremo:

  • Cos’è l’agopuntura
  • Come funziona l’agopuntura
  • Quali patologie possono trarre beneficio dall’agopuntura
  • Cosa ci si può aspettare dal trattamento e quanti sono necessari
  • L’agopuntura presenta controindicazioni?
  • L’esperienza di Piero

 

Cos’è l’agopuntura

L’agopuntura veterinaria è la branca terapeutica più conosciuta della Medicina Veterinaria Tradizionale Cinese.

Si esegue attraverso l’inserimento di aghi in punti precisi del corpo dell’animale (detti Agopunti)

Il trattamento agopunturale può essere affiancato da altre tecniche quali, ad esempio, la stimolazione termica degli agopunti (Moxibustione), l’elettrostimolazione degli aghi (Agoelettrostimolazione) o il Massaggio cinese (Tuina)

 

Come funziona l’agopuntura

La Medicina Cinese ritiene che il corpo umano e quello degli animali siano attraversati da un incessante flusso di energia vitale, chiamato QI, che origina dai principali organi e fluisce lungo un sistema circolatorio di canali detti Meridiani.

Quando questo flusso energetico è fluido e in equilibrio, l’animale gode di buona salute, ma se il flusso è insufficiente o ostacolato, arrivano dolore o malattia.

Attraverso l’attivazione degli agopunti, posti lungo i meridiani, si può stimolare il flusso energetico, operando così un riequilibrio energetico e favorendo migliori condizioni di salute.

Quali patologie possono trarre beneficio dall’agopuntura?

Le patologie che possono essere trattate con successo sono:

  • quelle algiche (del dolore)
  • osteomuscolari

Si ottengono eccellenti risultati anche nelle patologie genito urinarie, digestive e dermatologiche.

Il trattamento con gli aghi è utile anche

-negli squilibri ormonali

– nelle patologie immunomediate

– nei problemi dell’apparato respiratorio

– nelle patologie comportamentali

– come supporto in problemi cronici

– per limitare gli effetti collaterali durante le terapie dei pazienti oncologici

– per le patologie dei pazienti geriatrici

L’agopuntura regolarizza le funzioni fisiologiche e aiuta a mantenere l’equilibrio armonico del corpo; I Medici Veterinari Agopuntori la utilizzano non solo per trattare le patologie già in atto, ma anche per rafforzare le condizioni fisiche dell’organismo, per prevenire le malattie e per promuovere benessere e salute degli animali.

 

 Cosa ci si può aspettare dai trattamenti e quanti ne servono?

La risposta al trattamento è molto soggettiva perché ogni paziente è unico.

Le reazioni benefiche indotte dall’agopuntura possono mostrarsi dopo le prime 2 o 3 sedute.

Solitamente si consigliano cicli terapeutici di 5 o 6 sedute della durata di circa 30-40 minuti; l’animale viene fatto accomodare in un ambiente tranquillo e confortevole così che possa rilassarsi e trarre il massimo beneficio dal trattamento.

Il piano di trattamento è, logicamente, individuale e si basa sul tipo di patologia, sulla gravità della condizione, sulla durata della malattia e sullo stato psicofisico del soggetto.

Si inizia con trattamenti più ravvicinati, per poi allungare gli intervalli tra un trattamento e l’altro.

L’agopuntura presenta controindicazioni?

L’agopuntura non presenta effetti collaterali in quanto non vengono impiegate molecole chimiche allopatiche, inoltre non esiste possibilità di trasmissione di infezioni perché si ricorre all’impiego di materiali monouso.

L’inserimento degli aghi, in genere, è ben tollerato dall’animale, soprattutto se introdotto da un massaggio.

L’esperienza di Piero

Piero è un cane di taglia grande e ha 10 anni.

In ordine alfabetico, soffre di: artrite, disturbi digestivi, infiammazione cronica dell’intestino (alla “b” ci sarebbe stato bene “brutto carattere”, ma provate voi a fare i simpaticoni quando state sempre male!)

Chiamiamo la Veterinaria Agopuntrice per sollevare Piero da dolori articolari che gli rendono difficile la deambulazione, impossibile una corsetta.

La dottoressa, soprannominata poi “La Fatina”, arriva e Piero, con lei, si sente subito a suo agio; si lascia stendere su una coperta morbida, mettere gli aghi e, accompagnato da una musica rilassante, si appisola mentre noi umane chiacchieriamo.

Il giorno dopo, io e Piero usciamo per la solita passeggiata e noto un passo più sciolto. Arrivati al parco, incontriamo una cagnolina che Piero adora e lui le CORRE incontro. Quasi mi prende un colpo! Da un lato sono sorpresa e felice, dall’altro so che è troppo presto perché lui si metta a fare il ragazzino! Lo chiamo e, quando si gira per guardarmi, ha una luce negli occhi che non vedevo da un po’… è felice.

A malincuore lo devo trattenere perché non vanifichi i primi risultati ottenuti, ma sono indicibilmente contenta per la risposta che ha dato già al primo trattamento.

Con un ciclo di 6 sedute di agopuntura, Piero ha decisamente migliorato il suo stato di salute: lo stomaco non è più gonfio, i dolori articolari sono molto diminuiti e ha gli occhi pieni di una vitalità che temevo perduta.

D’ora in poi, Piero farà dei controlli mensili per cercare di mantenere il ritrovato equilibrio.

La vecchiaia e quel che porta con sé non fanno più paura ora che abbiamo La Fatina che ci accompagna.

Salute e benessere del cane Vita insieme

I segreti per pulire i denti al cane

19 Maggio 2020
pulire i denti al cane

Pulire i denti al cane: non ti è mai venuto in mente!

Allora, immagina: è mattina; il tuo adorato cane viene a svegliarti, in un turbine di gioia, riempiendoti la faccia di leccatine amorose: il risveglio ideale, se non fosse che dalla sua boccuccia esce un alito degno di un mangiatore di carogne. Lui ti guarda con occhi pieni d’amore, ma tu hai un unico pensiero: la fuga!

Perché l’alito del tuo amico a quattro zampe puzza così tanto?

Probabilmente si tratta di un problema nato dall’aver trascurato la sua igiene orale, ma non sentirti solo, perché sembra che questo sia uno degli aspetti meno considerati nella cura dei pets. Negli ultimi anni l’attenzione verso il benessere psicofisico dei cani è notevolmente cresciuta, ma, nonostante quasi l’80% dei cani soffra di problemi dentali, la pulizia dei loro denti viene praticata da pochissimi proprietari.

Vediamo insieme:

  • cosa sono placca e tartaro
  • come procedere per pulire i denti al cane
  • cos’è la detartrasi
  • cosa usare per la pulizia dei denti con cani che odiano lo spazzolino

I cani sono fondamentalmente carnivori e come tali hanno una bocca attrezzata per mangiare prede, fornita di ben 42 denti (contro i nostri 32 ): gli incisivi per tagliare, i canini per strappare bocconi e premolari e molari per triturare ossi. La domesticazione, ma soprattutto il drastico cambiamento avvenuto nel nostro modo di alimentarci, ha portato i nostri cani a consumare cibi sempre più lontani da quelli che reperirebbero in natura.

 La dentatura, quindi, che una volta si manteneva più pulita grazie all’azione meccanica del cibo contro i denti, adesso, con le pappe, gli umidi, le crocchette inumidite per renderle più digeribili, sviluppa più facilmente placca e tartaro.

Cosa sono placca e tartaro?

La placca dentale è una pellicola che si attacca ai denti ed è formata da saliva, batteri, residui di cibo; purtroppo, non essendo visibile, non ci si rende conto della sua presenza finché il nostro amico a quattro zampe non inizia ad avere un alito che ci fa venir voglia di stargli a 10 metri di distanza. Se non viene rimossa attraverso lo spazzolamento, la placca continua ad arricchirsi di batteri che si insinuano anche sotto gengiva (batteri anaerobi, che vivono in assenza di ossigeno), infettandola sempre più in profondità, fino a provocare infiammazioni crescenti che possono sfociare prima in gengiviti e, poi, se non curate, nella parodontite: nei casi più gravi, questa infiammazione porta alla perdita dei denti e del tessuto osseo della mandibola.

Il tartaro, invece, altro non è che la placca dentale che, col passare del tempo, si è mineralizzata. Il tartaro è visibile sui denti e si presenta come uno strato duro, dalla superficie ruvida e dal colore giallo marrone, a volte verdastro. La presenza del tartaro rende molto più veloce la formazione di nuova placca batterica, che a sua volta si mineralizzerà creando altro tartaro. Quando iniziamo a notare la presenza di tartaro, nella bocca del cane o del gatto, dobbiamo intervenire prontamente prima che la situazione degeneri: l’infiammazione delle gengive, infatti, oltre che pericolosa è anche molto dolorosa e può spingere il cane a rifiutare cibi duri o addirittura a non mangiare. Inoltre, una cattiva igiene orale può arrivare a causare infezioni cardiache! Studi recenti, infatti, mettono in relazione l’endocardite infettiva nei cani con la presenza di malattie parodontali.

Vedete bene quali e quanti problemi si generano a causa di una cattiva igiene orale: una salute buona e duratura passa anche dalla pulizia dei denti!

Quando i cani hanno problemi a denti e gengive, mostrano uno o più di questi sintomi:

° alito cattivo

° intensa salivazione

° scarso appetito o rifiuto del cibo

° irritabilità

° sanguinamenti o arrossamenti gengivali

° prostrazione

Quindi, la prima cosa da fare, quando notate alito cattivo, tartaro, o uno dei sintomi sopra indicati è andare dal vostro veterinario perché possa valutare l’entità del problema e darvi poi i consigli per procedere correttamente. Non limitatevi ad arrangiarvi comprando rimedi a casaccio, soprattutto se avete cani anziani o con particolari patologie perché molti prodotti contengono sostanze che potrebbero creare problemi ad animali non in perfetta salute.

Addirittura, i problemi alla bocca potrebbero essere causati da un tumore, che preso in fase iniziale verrebbe curato con successo, ecco perché una visita è sempre importante!

Come pulire i denti al cane

Una volta che ci è stato dato l’ok dal veterinario per procedere con la pulizia dei denti, bisognerà inserirla nella routine quotidiana… e tanti auguri a chi ha un cane che non collabora ed è particolarmente combattivo!

Se non avete abituato il vostro pet fin da cucciolo o fin dal suo ingresso in casa vostra ad essere manipolato, probabilmente non sarà facile, per voi, convincerlo a farsi lavare i denti.

In questo caso, le parole chiave sono: pazienza e gradualità!

La pazienza merita il primo posto perché è davvero importante non arrabbiarsi mai qualora il nostro cane rifiutasse di farsi pulire il cavo orale; d’altra parte la loro mamma non lo faceva e non tutti gli animali gradiscono farsi toccare una parte tanto importante del corpo che serve loro per nutrirsi, per esplorare, per giocare e per difendersi.

Costringere il cane a subire il lavaggio dei denti con la forza perché voi non avete la pazienza necessaria per aiutarlo ad accettare questa procedura poco per volta è davvero ingiusto e, alla lunga, si rivelerà controproducente: il vostro cane imparerà a capire esattamente quando state per prendere l’odiato spazzolino e se la filerà senza che riusciate più ad acchiapparlo, oppure cercherà di masticarsi per bene lo spazzolino in modo da renderlo inservibile!

Ecco, dunque, che ci aiuterà procedere in modo graduale, quindi, in prima battuta, procuratevi una garza sterile e un dentifricio al sapore di carne. Avvolgete la garzina intorno al dito e passatela delicatamente su alcuni denti, partendo preferibilmente dai molari, poi fermatevi. Fate molti complimenti al vostro cane e prendete il dentifricio, mettetene una piccola quantità sulla garza, fateglielo annusare e procedete al lavaggio di altri denti. Se l’animale gradisce, proseguite, se, invece, mostra segni di forte nervosismo, interrompete. Lodatelo per la sua pazienza e giocate con lui: lavare i denti, forse, non è bellissimo, ma poi si gioca e ci si diverte insieme: questo farà dimenticare i fastidi sopportati. Con i cani di piccola taglia, si può sostituire la garzina con un cotton fioc.

Quando il cane sarà abituato a farsi toccare bocca e denti, potrete introdurre l’utilizzo dello spazzolino da denti unitamente al dentifricio. Esistono spazzolini in gomma, che si infilano su un dito, ma sono piuttosto duri e poco graditi. Preferite, piuttosto, uno spazzolino tradizionale, con setole medio morbide per non graffiare le gengive. Anche per lo spazzolamento, partite di preferenza dai molari perché create meno fastidio e procedete poi verso la parte anteriore della bocca.

Per quanto riguarda il dentifricio, c’è solo l’imbarazzo della scelta, ad esempio, la pasta dentifricia BEAPHAR, consigliata soprattutto per i cani anziani o STOMODINE GEL o RESTOMYL L’importante è che usiate dentifricio specifico per cani e non quello destinato ad uso umano che contiene fluoro, dannoso per il cane. Tra l’altro, vi ricordo che i denti del cane e del gatto non sono soggetti a carie!

Qualora notaste qualche leggero arrossamento gengivale causato da uno spazzolamento troppo energico, potreste effettuare dei massaggi con un gel d’aloe vera, che possiede note proprietà sfiammanti, lenitive e cicatrizzanti.

 La pulizia dei denti aiuta a salvaguardare la salute della bocca dei cani, ma non scongiura l’intervento del veterinario che, periodicamente, dovrà forse effettuare una pulizia più profonda: la detartrasi. L’intervento del veterinario può essere necessario soprattutto per cani non più giovanissimi, per cani di piccola taglia e per cani brachicefali: tutti soggetti particolarmente portati a sviluppare tartaro; comunque, più che l’appartenenza ad una certa tipologia di cane, conta la predisposizione individuale di ogni soggetto.

Cos’è la detartrasi?

L’unico modo per rimuovere in modo completo il tartaro è la detartrasi, un procedimento che può essere effettuato solo dal veterinario mettendo il cane sotto anestesia generale. L’anestesia è necessaria perché nemmeno il cane più collaborativo (non parliamo dei gatti!) sopporterebbe senza reagire! Solitamente il cane viene sedato e poi si inizia la pulizia dei denti con un ablatore ad ultrasuoni: devono essere pulite tutte le facce dei denti, ma, soprattutto, va accuratamente pulito tutto lo spazio sottogengivale: solo fatto questo si può davvero dire che il cane ha i denti puliti! A volte, però, quando l’intervento del veterinario è stato richiesto troppo tardi, può presentarsi la necessità di procedere all’estrazione di denti che ormai sono tenuti in sede solo dall’abnorme quantità di tartaro che li ricopre e che nasconde una dolorosa infezione parodontale. Il nostro amico si risveglierà con un dentino in meno, ma senza più dolori!

Il costo dell’intervento si aggira intorno ai 100/130 Euro, compresa l’anestesia, ma ogni studio veterinario è a sé, quindi informatevi sempre preventivamente.

La detartrasi, come per gli umani così anche per cani, dovrebbe essere un appuntamento fisso, che diventerà meno frequente maggiori saranno gli accorgimenti che useremo per tenere puliti i denti dei nostri amici a quattro zampe.

Cosa uso se il mio cane non tollera che gli spazzoli i denti?

 

Fermo restando che lo spazzolino è l’unico davvero efficace, per la pulizia dei denti del cane esistono anche altri strumenti che possono essere così utilizzati:

  • come unico mezzo di pulizia, nei casi di cani “difficili”, che non si lasciano lavare i denti
  • come affiancamento alla normale igiene orale

Innanzitutto dobbiamo tenere d’occhio la dieta, evitando cibi zuccherati o molto grassi, assolutamente inadatti ai cani e aiutandoli fin da cuccioli a consumare anche cibi che richiedono una lunga masticazione: ad esempio, ossi cartilaginosi (che non si scheggiano), oppure carote intere per i cani se volete usare prodotti freschi. Altrimenti, vi consiglio snack della linea Lupovet (aihmè, acquistabili solo online) che sono naturali e di ottima qualità!

Cominciano a circolare snack di qualità anche nei negozi: sono forse più costosi dei tradizionali ossi in pelle di bufalo, ma garantiscono che i nostri cani non ingeriscano schifezze, quando li mangiano! Una raccomandazione: se decidete di inserire ossi o altro, fatelo iniziando con piccole quantità così che il cane impari a mangiarli masticando bene e non si senta male per aver ingerito grandi quantità di un nuovo alimento.

Esistono, inoltre, in commercio strisce masticabili con enzimi pulenti, paste enzimatiche che sciolgono la placca o stick da masticare a lungo in fibra di mais o altro materiale che sfregando contro i denti ne aiutano la pulizia.

Un altro buon ausilio si ha dai giochi masticabili; recentemente ne è stato immesso sul mercato uno piuttosto interessante: si tratta di un bastoncino in gomma dentellato che permette al cane di pulirsi i denti da solo, semplicemente masticando e divertendosi (Jresboen Dog toothbrush)

Per i cani che amano masticare legnetti, invece, consiglio i bastoni da masticare “CHEWIES, in legno di caffè che si sbriciolano, ma non si scheggiano! Ce ne sono di tutte le misure, per bocche piccine e giganti.

Un altro legno che ho notato piacere molto ai cani è BRUCBOOL, distribuito da MaoriPet. A differenza del precedente, non è un bastone ma un blocco di legno, ricavato dalla radice di erica; anche questo è reperibile in diverse misure.

Ricordate che, quando presentiamo un nuovo snack al nostro amico zannuto, non sempre verrà accolto con gioia! Non offendetevi e non ditegli: “Piccolo ingrato, con quello che mi è costato!”, ma siate anche qui una guida e insegnategli a conoscere la novità. Incuriositelo, stimolatelo a toccare e a prendere in bocca il legnetto o lo snack e, se ne avete la possibilità, fategli vedere un cane amico che usa questi oggetti volentieri: il vostro cane lo emulerà certamente!

A questo punto non mi resta che augurarvi di trovare la “formula giusta” per avere denti brillanti e cani felici!

Il mondo secondo Piero Salute e benessere del cane Vita insieme

Piero e l’amore

21 Giugno 2019
Piero e l'amore

Quando il “naso” fa da Cupido

Ora della passeggiata.
Mi sento alla grande ed esco di casa pazzo di felicità, saltellando e mordicchiando il mio gioco preferito; quando mi dicono “giretto”, sembro sempre uno appena liberato da una lunga prigionia anche se sono già uscito 10 minuti prima.
Arrivo al parco e lancio un lungo sguardo intorno a me: vediamo un po’ come comincia la… Ma, un momento… Il mio magico tartufo manda ai miei 300.000.000 di recettori olfattivi un odore paradisiaco: da dove arriva?
Attivo il teleolfatto (il cane inala le particelle sospese nell’aria, ndr) e scansiono i dati; la testa gira come un periscopio e poi vedo la cagnolina più bella del mondo: tronco da betoniera, zampa 12, leggero prognatismo e pelliccia da nutria…una dea!!! Il cuore inizia a battermi più forte …Forse sono già innamorato. Togliamo il forse.
Do uno strattone al guinzaglio e galoppo, con la precisione di un missile teleguidato, verso l’area cani; Lei, non so come, riesce a correre con me e a lanciarmi contemporaneamente tonnellate di maledizioni… ha buon fiato la ragazza!
Freno facendo una nuvola di polvere e mi piazzo davanti al cancellino di ingresso.
“Area cani? Veramente tu mi hai allungato il braccio di mezzo metro e fatto quasi schiantare contro tutti gli alberi del parco per entrare in area cani? E da quando ti piace l’area cani?”
Sei pignola e non ti rispondo nemmeno. Ecco vedi? Sto grattando con insistenza l’ingresso con la zampa. Linguaggio non verbale: apri – apri – apri!
Lei è perplessa, poi si rivolge alla signora dentro l’area: “Mi scusi, sono con un cane maschio, intero, posso entrare?”
La signora dice sì… Meno male, altrimenti mi toccava fare qualcosa di avventato, tipo scavalcare o frignare senza ritegno.
Ecco il mio amore! Mi avvicino bello come il sole, ciuffo al vento, passo plastico ed elastico, sguardo languido ma lei mi guarda schifata, come se vedesse una cacca di mucca.
Conosciamoci meglio, dai! Mi avvicino che neanche Casanova, ma quando arrivo a un cm dalla sua coda per fare le dovute presentazioni, la piccina sfodera una chiostra di denti davvero impressionante. Noi cani abbiamo 42 denti, ma lei sembra averne moltissimi di più! La mia dolce barracuda.
Mi scaccia abbaiando e l’aria si riempie dei tlac-tlac dei sui deliziosi dentini che si chiudono a vuoto, a pochi millimetri da me. No, mi correggo, non a vuoto perché ha un ciuffo della mia pelliccia incastrato tra i denti. Che posso dire? Amo anche questo suo vezzoso modo di fare la ritrosa!
Il copione si ripete per 5 o 6 volte perché io sono un tipo piuttosto insistente, o, come dice Lei, sò de coccio. Credo che noi cani maschi siamo dotati di un gene particolare, quello dell’ “indifferenza al rifiuto”: ci dà la forza di resistere ad ogni rifiuto femminile con noncuranza e grande leggerezza; ci rende rifiuto impermeabili!
La venere,esasperata, si allontana trotterellando. Mamma mia, che dondolio sexy le dà la sua leggera zoppia!
Il mio raffinato intuito mi dice che è arrivato il momento di rendere più esplicite le mie intenzioni: la raggiungo, le do una vigorosa leccata ad un orecchio e inizio a toccarla tra le scapole con decisi colpetti di muso, per invitarla a una fuga d’amore.
Vedendo questa scena, Lei si avvicina decisa e indagatrice e mi chiede: “Stai broccolando quella poverina?”
In tutta risposta ansimo, lascio penzolare 30 cm di lingua e faccio gli occhi da trota salmonata.
Lei sbianca, si gira verso la signora e, con una voce che farebbe paura persino agli Orchi di Mordor, chiede: “Scusi, ma, la sua cagna è in calore?”
“Sì” trilla la signora, ignara di essere ormai prossima a diventare una salma.
Lei ha lo sguardo omicida e la postura rigida e questo può voler dire solo una cosa: rissaaaaaa! Ottimo, vai e uccidi! Intanto io ne approfitto per corteggiare la splendida creatura.
Improvvisamente, sento una mano decisa che mi afferra il collare. E’ Lei che mi dice: “Dai Pierino, andiamo via!”
No no no no no no no no no no no no no no no no no no! Pierino è impegnato, casomai non te ne fossi accorta!
“So che ti chiedo molto, ma non possiamo proprio stare. Vieni via con me”
Macheccavolo! Tutto in te prometteva rissa e invece hai solo scambiato due chiacchiere amichevoli! Non ti ho insegnato niente?
Pianto le quattro zampe a terra e incasso il collo per chiarire meglio come la penso, ma Lei, donna crudele, mi porta via ugualmente; io la seguo con notevole riluttanza e faccio tutta la strada fino a casa con la testa girata verso il parco… Mi servirà un bravo osteopata.
A casa mi sdraio imbronciato e mi sembra di avere la testa piena di apine ronzanti! Sono triste; Lei si avvicina e mi chiede: “Come va?” e intanto mi fa i grattini dietro le orecchie.
Che vuoi che ti dica? Sono innamorato, non ricambiato e segregato lontano dalla femmina della mia vita… La vita è brutta.
“E’ ora di cena. Che ne dici di mangiare la tua pappa? Vieni!
No grazie, sono innamorato e non ho fame.
“Dai che stasera la pappa è super!”
Sospiro affranto.
Lei mi guarda paziente e dice: “E’ trippa”
No, grazie, davvero, non insistere…Trippa hai detto?… Magari un assaggino, giusto per non offenderti.
Spazzolo tutto i 8 secondi.
“Va meglio?”
Meglio, grazie! Ora mi è chiara una grande verità: non si può amare bene con la pancia vuota!
Poi mi accuccio e sogno, sogno la mia adorata botola mordace, la mia principessa.

Viva vida, amici
Il pensiero di Piero:

Area di sgambamento = luogo dell’amore!
Fosse per me, vi direi: “Portate tutte le cagnoline in calore nell’area di sgambamento vicino a casa mia, che vi aspetto!”
La verità, però, è che le cagnine in calore nelle aree cani NON CI DEVONO ENTRARE, nemmeno se nell’area di sgambamento non c’è nessun cane, perché può non esserci in quel momento, ma poi arriva e se è maschio… ahi, ahi!
Le secrezioni vaginali rilasciate dalle cane in calore, infatti, sono cariche di ferormoni che fanno andare su di giri i maschi e immaginate cosa può succedere se due maschi molto eccitati si incontrano e pensano che nei paraggi ci sia una femmina da coprire: il rischio di una rissa è altissimo!
Noi maschi sentiamo il calore di una femmina anche a chilometri di distanza; diventiamo irrequieti, nervosi, inappetenti e tutto il nostro corpo e la nostra mente si proiettano verso un unico desiderio: accoppiarci.
La natura ci ha dotato di una spinta fortissima verso la riproduzione e noi dobbiamo faticare per resistere.
Il mio vecchio convivente, Spino, quando sentiva una cagnolina in calore, passava le notti ad ululare (per la felicità di tutti) e riusciva a mettere in atto delle fughe così ingegnose che Lei rimaneva puntualmente a bocca aperta;poi, le toccava inforcare la bicicletta e cominciare a girare nei paraggi per rintracciare il pazzo innamorato. E lo trovava, sempre, elegantemente seduto davanti al portone della bella di turno, in estatica attesa.
Mi raccomando, allora: niente cagnoline in calore nelle aree di sgambamento! Certo che poi, noi maschietti le tracce lasciate in giro, per strada o nei viottoli dei parchi, le sentiamo ugualmente, ma lì, con guinzaglio e padrone a fianco, il rischio di incidenti è praticamente inesistente.

Salute e benessere del cane

Bagnetto sì, bagnetto no

30 Maggio 2018
bagnetto sì, bagnetto no

Il dilemma del bagnetto è una questione tutta moderna.

Una volta la maggior parte dei cani viveva fuori dalle abitazioni: stava nei cortili, nelle aie e trovava riparo sotto i pergolati o nelle stalle; allora lavare il cane era un pensiero che, probabilmente, non sfiorava nessuno.

Quelli di oggi sono cani cittadini che vivono prevalentemente in casa e tendono ad occupare ogni spazio con noi, compresi divani, letti e poltrone. Per coloro che vivono così a stretto contatto con il cane diventa necessario eliminare sporco ed odori eccessivi dal beneamato.

Naturalmente i cani non la pensano come noi: loro se ne infischiano bellamente se adoriamo pulizia e profumo perché sono rimasti cani e si comportano da cani, odorano di cane e questo gli piace un sacco (a volte anche odorare di Yak gli piace un sacco, ma è un altro discorso).

Qualcuno dal nasino delicato tende ad eccedere con i lavaggi dell’amato quattro zampe il quale sembra non aver più diritto al proprio odore, ma deve piegarsi a diventare una “nuvoletta di profumo che piace tanto a mammina o papino”!

Credo sia sbagliato lavare il cane con troppa frequenza o sfregarlo maniacalmente con le salviettine profumate perché ci infastidisce l’odore del pelo: il cane ha il diritto di odorare di cane (bada bene che non ho detto “puzzare”) e se tu non lo tolleri, che l’hai preso a fare un cane? Ti piacerebbe se il tuo cane, mentre dormi, ti sfregasse addosso delle schifezze perché non sopporta l’odore delicato della tua pelle?

Rispetto, sempre.

All’estremo opposto troviamo i sostenitori de “il cane non va mai lavato”, ma anche questo è un eccesso perché la detersione del pelo e della cute sono importanti per la salute e il benessere del cane. Certo, in natura i cani non fanno il bagnetto, ma si lavano comunque con l’acqua della pioggia, dei fiumi, dei canali, cosa che non possono certo fare i cani che vivono esclusivamente in città.

L’eterno dilemma è sempre quello: bagnetto sì, bagnetto no? Ovvero: ogni quanto va lavato il cane?

Credo che non esista un’unica risposta che possa soddisfare tutti.

Si tratta sempre di una questione di buonsenso (e di naso in caso di cane-Yak), quindi: laviamo il cane né troppo né troppo poco e tra un lavaggio e quello successivo teniamo il manto ben spazzolato.

Indicativamente 2 o 3 bagni all’anno dovrebbero bastare, ma ovviamente vanno fatte diverse considerazioni a seconda dell’età, della razza, della vita condotta dal cane e della sua propensione o meno a rotolarsi nelle puzze!

Il cucciolo non andrebbe lavato fino ai 4-6 mesi, il cane in convalescenza nemmeno; il cane anziano e il cucciolo che si è rotolato nel fango e va per forza pulito andrebbero lavati prestando molta attenzione alla temperatura dell’acqua, senza che prendano freddo e asciugandoli molto bene. Il cane che soffre di pruriti ed eczemi può avere la necessità di essere lavato con maggior frequenza usando shampoo specifici che gli diano sollievo. I bagnetti vanno evitati anche subito dopo le vaccinazioni o dopo i pasti.

I casi sono tanti e tutti diversi, ecco perché non c’è una risposta valida per tutti, ma basta solo riflettere anteponendo il benessere del cane alle nostre convinzioni (lavo troppo, non lavo mai).

Il cane è sporco: lo lavi.

Il cane puzza orrendamente: lo lavi.

Il cane l’hai lavato un mese fa, ma domani deve portarti le fedi all’altare: lo lavi.

Il cane è Piero: rimandi il più possibile!

 

Buono shampoo a tutti!

 

 

 

 

Salute e benessere del cane Vita insieme

Senza guinzaglio

20 Aprile 2018
libertà

Primavera. I fiori sbocciano, la natura si apre alla vita, l’aria è frizzantina. Tutto parla di una energia che si rinnova e anche voi la sentite; vi viene voglia di uscire e di godervi tutta questa bellezza facendo una camminata a passo spedito, immersi nella natura. Mentre vi mettete le scarpe da ginnastica il buonumore cresce: tra poco sarete fuori, baciati dal sole, rallegrati dalla vista del verde!

State per uscire e sentite una vocina gentile che dice: “Vengo anche io con te”. Vi girate e vedete vostro nonno, il vostro adorato nonnino. Come dirgli di no? Aspettate con pazienza che si prepari e uscite insieme a lui. Il nonnino, anziano, cammina piano piano e nonostante voi siate comunque contenti di essere con lui, ahimè, la vostra camminata spensierata, a lunghe falcate non potrete farla… e un pochino vi dispiace perché sentite dentro di voi questa grandissima voglia di camminare veloci, quasi di correre.

Ecco, senza offesa per nessuno, ma talvolta per il nostro cane uscire con noi è come per noi uscire con l’amato nonnino…

I nostri cani ci amano tantissimo e passeggiare insieme a noi li rende certamente felici, ma hanno le energie imbrigliate da un guinzaglio che consente loro un raggio di azione di un metro e mezzo e, spesso, si ritrovano accanto ad un conduttore distratto che cammina lentamente perchè sta guardando il telefonino. Certamente non è sempre così, però il cane, con quelle sue splendide quattro zampe, lunghe o corte che siano, con quel suo tartufo impareggiabile e con quella scintilla animale che porta dentro di sé  non è nato per stare al guinzaglio, ma per trottare, correre, galoppare, esplorare, comunicare liberamente… la libertà dal guinzaglio, non è soltanto un’opzione, ma una reale necessità per il cane!

Ovviamente, non possiamo pensare di lasciar libero il cane in zone cittadine, ma noi bresciani siamo molto fortunati perchè abbiamo campagna, boschi, laghi, colline e montagne tutto intorno a noi e possiamo raggiungerli con facilità: quindi, perchè non dare la possibilità ai nostri cani di trascorrere del tempo in totale libertà?

Le motivazioni che ci spingono a non sganciare mai quel benedetto guinzaglio sono tante, eccone alcune:

1- “Io non me la sento di lasciare libero il mio cane perché non torna al richiamo”. Questa motivazione non sta né in cielo né in terra. Il cane non torna quando lo chiami? Insegnagli a farlo! Hai già provato ma non funziona? Probabilmente, una volta esclusa la sordità del cane, o glielo hai insegnato nel modo sbagliato, oppure hai preteso che lo imparasse in poco tempo e poi ti sei arreso. Il cane non solo può imparare a tornare da te, ma può farlo pensando che sia la cosa più bella del mondo!

 

2- “Io non lascio libero il cane perché non ne ha bisogno, uso il flexi e lui può correre” Sapete tutti cosa è il guinzaglio allungabile conosciuto anche come Flexi (marca )? Eccolo: flexi 1 Si tratta di un guinzaglio  probabilmente progettato da un sadico. Sì, perché: per prima cosa il guinzaglio allungabile insegna al vostro cane a tirare, in secondo luogo lo illude di poter correre, quindi il cane si slancia in avanti per poi prendere una gran botta di arresto e dare un bello strattone a voi e, da ultimo, se mal gestito, può provocare brutti  ferimenti ad altri cani e a persone.

 

 

flexi 2

Se avete il guinzaglio allungabile, buttatelo!

 

Come si capisce dalle obiezioni precedenti, il problema principale legato alla scelta di lasciare che il nostro beniamino si goda l’agognata libertà è il controllo che si ha sul cane: se il cane non risponde al richiamo, non si ferma quando glielo chiediamo e, una volta libero, si dimentica della nostra esistenza è logico che non possiamo togliere il guinzaglio; è vero anche che possiamo impegnarci affinchè il cane impari tutte queste competenze, con grande soddisfazione reciproca! Nel frattempo, possiamo sempre utilizzare le aree verdi che il Comune ha approntato per bisogni di libertà e socializzazione dei nostri cani: le controverse aree cani.

3- “Io vorrei lasciarlo libero almeno nelle aree cani, ma sono sporche” In effetti, ci sono aree cani che sono cloache a cielo aperto, grazie alla maleducazione di qualcuno e altre, invece, sono così piccine che farebbero perdere a qualunque cane la voglia di correre. Esistono, però, anche aree di sgambamento davvero molto belle, verdi e ben ombreggiate: frequentate queste ultime. Se l’area cani è l’unica possibilità che il vostro cane ha di correre libero, andateci!

4- “Mi hanno sconsigliato di frequentare le aree cani perché il cane può prendere delle malattie” Scusate, ma il cane l’avete vaccinato? Se sì l’avete già messo al sicuro dalle malattie peggiori. Vi preoccupate perché potrebbe prendere le pulci, le zecche, un virus o altro? Comprensibile, ma anche i bambini che frequentano la scuola prendono di tutto: pidocchi, vermi intestinali, virus e batteri di ogni tipo, però lo consideriamo “parte del pacchetto”. Anche noi adulti, se frequentiamo luoghi affollati possiamo facilmente tornare a casa con qualche malanno. Questa è la vita, non possiamo metterci al riparo da tutto.

L’elenco è lungo, ma qui mi fermo. La cosa bella è che a tutto si può trovare una soluzione.

Se, invece, avete un cane “ubbidiente”, quando potete, prendetevi del tempo e andate con lui per boschi o in aperta campagna, sganciate il guinzaglio e godetevi insieme la piena libertà e il contatto con la natura. Magari, sedetevi in un prato e state ad oziare, per imparare a rallentare e a godervi il presente. Questo vi farà sentire più vicini e farà stare bene entrambi, perché non solo i nostri adorati cani, ma anche noi abbiamo tanto tanto bisogno di verde, di spazi aperti e di cieli immensi.

 

Lascio “la parola” al video che segue: vi spiegherà meglio di quanto abbia fatto io.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il mondo secondo Piero Salute e benessere del cane Vita insieme

La pioggia non uccide i cani!

21 Marzo 2018
sorriso pioggia

Buongiorno a tutti!

Leggendo qua e là, sul Web, mi imbatto spessissimo in notizie tristi e in dosi tossiche di pessimismo cosmico, quindi io e Piero abbiamo deciso di raccontarvi qualcosa che porti una ventata di ottimismo.

Oggi infatti, dopo mesi di accurati studi, siamo in grado di darvi una splendida notizia: quando piove i cani possono passeggiare sotto la pioggia! Alcuni addirittura senza impermeabile.

Davvero!

Soprattutto, dopo infiniti test, abbiamo scoperto che stando sotto la pioggia i cani:

  • non si restringono
  • non si sciolgono
  • non muoiono

Tutt’al più si stropicciano un pochettino, ma opportunamente spazzolati tornano alla forma originaria.

Pensiamo, ma dobbiamo ancora fare altri accertamenti, che l’acqua piovana, più pura di quella dell’acquedotto, tolga la polvere al manto del cane con delicatezza e che dia modo all’animale di pulirsi bene anche le zampe senza lo stress generato da vasche e vaschette per il bagno. Fortunatissimi poi i cani che possono imbrattarsi zampe e muso nel fango di cui si conoscono le virtù terapeutiche fin dall’antichità.

Comunque, ci basta già sapere che i cani possono uscire di casa anche quando piove e sopravvivere!

Dunque, non abbiate più alcun timore e portate a spasso i vostri beniamini anche nei giorni di pioggia; anche perché abbiamo il fondato sospetto che i bisognini scappino loro anche nei giorni uggiosi e che la noia li attanagli come quando non piove.

A riprova di quanto sosteniamo, vogliamo proporvi un brevissimo video nel quale potrete vedere tre cani che giocano sotto la pioggia: non solo non stanno soffrendo, ma si divertano anche!

Prima di mostrarvi il video, ci teniamo a precisare che non sono state usate lontre o nutrie camuffate da cani; si tratta di cani VERI.

 

 

 

Piero, come saprete se avete letto l’articolo “Piero, la pioggia e i ricordi”, non ama particolarmente l’acqua sulla pelliccia: secondo lui l’acqua sta bene solo nella ciotola e nelle adorate pozzanghere, che sono soltanto un modello più grande di ciotola; nonostante lo scarso amore per la pioggia, ha voluto posare in alcune foto per avvalorare la scoperta che abbiamo appena condiviso con voi e che rivoluzionerà la vita di molti cani.Vediamole insieme.

 

ombrello pioggia

 

In questa prima immagine il nostro Piero sembra che guardi con orrore la sparizione del suo fondoschiena ad opera della pioggia: niente paura, guardate la prossima fotografia.

 

piero pioggia

Qui, potete vedere il nostro modello, tutto intero, sempre sotto la pioggia e con le zampe in una pozzanghera mentre pratica la fangoterapia; il pelo bagnato lo fa sembrare vagamente un chewingum masticato, ma sorride e gode di ottima salute.

 

amore pioggia

La pioggia continua a scendere dal cielo, ma il nostro Piero riesce anche ad amoreggiare con una splendida saluki.

Come avete visto, questo umido fenomeno atmosferico non ha impedito al nostro modello di godersi la sua uscita mattuttina.

Sono certa, però, che i più scettici diranno: “Va bene, va bene… Ma è riuscito a tornare a casa sano e salvo?”

Ebbene sì! Ecco la prova:

 

telo pioggia

 

Avvolto in un morbido asciugamano che evita pozze d’acqua in tutta la casa, Piero viene asciugato con godurioso massaggio rotatorio.

Sotto, lo possiamo vedere sereno ed appagato che dorme sul suo cuscino preferito: me.

 

nanna pioggia

 

Aggiungiamo altra fotografia che lo ritrae durante il riposo per provare che sta bene: vedete che ha gli occhi aperti?

 

tappeto pioggia

 

Ci fermiamo per non annoiarvi.

Speriamo di essere stati di aiuto e conforto a tutti coloro che temono la prematura scomparsa del loro amato cane qualora dovesse uscire sotto la pioggia: non abbiate paura e portate fuori ‘ste povere bestiole!

Buona pioggia a tutti!

Salute e benessere del cane Vita insieme

Inizia l’anno col botto!

31 Dicembre 2017
cani e botti

Inizia l’anno col botto!

Ma anche no, grazie!

Alfredo Cattabiani, studioso di simboli e tradizioni, spiegava che a Capodanno fuochi e petardi non si accendono solo per salutare il nuovo anno: “i botti, assieme al disfarsi di mobili e stoviglie vecchie, hanno il significato di espulsione del vecchio anno con le sue negatività.” Si tratta di riti antichi, diffusi un po’ in tutto il mondo, che hanno questo significato di esorcismo contro demoni e spiriti maligni. Dunque, per tradizione, si sparava per far fuggire le streghe, per scacciare i demoni vaganti, per allontanare il maligno.

Ecco, va bene che le tradizioni sono dure a morire (e anche le superstizioni), ma siamo quasi nel 2018!

SE NON SIETE PICCOLE MENTI SOGGIOGATE DAL TERRORE DI DEMONI E STREGHE, POTRESTE TROVARE UN’ALTERNATIVA SENSATA A TUTTO IL CAOS CHE CREATE A CAPODANNO?

Volete chiudere con l’anno vecchio e iniziare bene quello nuovo? Compratevi il libro “Il magico potere del riordino” di Marie Kondo e vedrete che partirete alla grande.

Volete comunque, per precauzione, scacciare eventuali demoni? Spazzate la soglia di casa, spargetevi del sale, appendete cornetti e peperoncini e non dimenticate l’aglio contro i vampiri (non si sa mai)

Volete illuminare il cielo? Ci sono le bellissime lanterne volanti, magiche, biodegradabili e sicure.

Volete stupire i vostri bambini? Organizzate un Capodanno anche a misura loro, con giochi e tanta allegria: questo li stupirà tantissimo, rispetto alle solite feste “da grandi”.

Ma che lo scrivo a fà?

Tanto i convintissimi dei fuochi d’artificio e i “raudo-dipendenti”, imperverseranno anche quest’anno e i poveri padroni di infelici cani sensibili si ritroveranno con lo stesso problema: che fare?

Per il viaggio in Antartide o per i processi di desensibilizzazione siete in ritardo, quindi vediamo altre soluzioni:

    • NON LASCIATE I CANI FUORI CASA! Non importa se avete delle regole ferree sul fatto di non far entrare il cane in casa: superatevi e fate una strappo alla regola perché i rischi di fuga sono altissimi!
    • Quando li portate a spasso, non sganciate MAI il guinzaglio, nemmeno nelle aree cani. Non importa se mancano ore allo scoccare della mezzanotte perché, purtroppo, i ragazzini iniziano con largo anticipo a far scoppiare raudi e petardi
    • Uscite con il vostro cane a metà pomeriggio per fare una lunga passeggiata gratificante o dedicategli una corposa sessione di gioco e spostate l’uscita successiva al termine degli scoppi
    • Per attutire il rumore dei botti che proviene dall’esterno: chiudete finestre, abbassate le tapparelle, accendete radio o televisione e tenete il volume alto
    • Allestite una “Tana”. Avete fatto caso a come molti cani spaventati cerchino dei posti protetti e bui per rifugiarsi? Ci sono tanti modi per creare una tana. A Piero, metto la cuccia sotto un tavolo, poi sopra il tavolo metto un telo che scende fino a terra, sui quattro lati. Il caro vecchio Spino, invece, si rifugiava nell’armadio dei cappotti e solo lì smetteva di tremare. Una cana amica di Piero si mette sul divano, sotto una coperta e lascia fuori solo il tartufo.
    • Cercate di sdrammatizzare; il cane sente tutto quello che sentite voi e la vostra ansia o la rabbia che provate verso i “dinamitardi” non lo aiutano certo. Mantenete la calma: il leader non perde MAI il controllo! State vicini ai vostri cani con parole gentile e poche carezze: se esagerate nel volerli confortare, rischiate di preoccuparli di più.
    • PROIBITO dare al cane qualsiasi farmaco che non sia stato consigliato dal vostro veterinario! Potrebbero esserci conseguenze gravi.
    • Mettetegli una THUNDERSHIRT. Questa è una pettorina che esercita una pressione dolce e costante sul corpo del cane e in particolare sul torace, generando un effetto calmante sul suo sistema nervoso.
    • Leggetegli un libro! Perché no? Se siete lettori, anziché leggere in silenzio, leggete il vostro libro a voce alta. Il vostro cane non capirà la trama, ma sarà confortato dalla vostra voce
    • Provate a prendere il diffusore o il collare ADAPTIL (previa telefonatina al vostro veterinario). Adaptil rilascia “feromomi appaganti” che tranquillizzano il cane e lo aiutano a controllare la paura.

Mi auguro che questi piccoli consigli vi possano aiutare, in attesa che come a Monza, Sondrio, Cremona, anche a Brescia venga emessa una civilissima ordinanza “anti botti”.

Il mondo secondo Piero Salute e benessere del cane

Piero e la pizza

8 Agosto 2017
Piero e la pizza

Gira la chiave nella toppa.

E’ Lei, lo so. Prima ho sentito il motore della sua auto, dopo la cadenza dei suoi passi, poi il suo odore. E prima di tutto questo, che ci crediate o no, ho sentito il suo pensiero che mi accarezzava e ho capito che stava per arrivare.

Eccomi! Sono davanti alla porta, pronto a baci, salti (che mi sono concessi solo con Lei), giravolte di pazza felicità, squittii ( Bhé? Quando sono felice mi vengono gli squittii! Allora??!). Eccomi, desideroso di sentire le sue mani che mi accarezzano e mi fanno i grattini dietro le orecchie mentre la sua voce gentile mi dice: “Ciao!” ma a me sembra che dica: “Amoremioinfinitotiadoroemiseimancatodamorireenontilasceròmaipiù” .

Finalmente la porta si apre e…… certo, è Lei, ma ha appesi alle mani circa 300 sacchetti della spesa che mi impediscono di avvicinarmi come vorrei. Lei mi dice: “Ciao” ma sembra che dica “Ciaocane chenedicidilevartidaipiedicosìscaricoquestarobachepesaunacifra?”.

Mi sposto un filino offeso e la guardo come uno che sta partendo per una missione senza ritorno. Lei alza gli occhi al cielo, scarica i sacchetti e mi dice: “Vieni qua, ciccio!”

Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiii! Quando mi chiama “ciccio” significa che è colpita e affondata! Mi coccolerà tantissimo, yuppiiiii!

Finito lo scambio di svenevolezze, mi chiedo il perché di una spesa così corposa  e la risposta arriva da sola: ospiti! Mi avvicino ai sacchetti e ci affondo il muso per capire cosa è stato acquistato. Meraviglia! Ci sono i coni gelato! Questo può voler dire solo una cosa: bambini! Bambini uguale pioggia di cibo proibito per meeeeee! Che splendida giornata è diventata questa.

Arriva la sera e arrivano gli ospiti. Io saluto tutti con guaiti e danza del ventre, felice di avere gente a casa; mi piacciono le persone e mi piace l’atmosfera di gioia che si crea quando arrivano tanti amici. Li saluto uno ad uno e…no! Non posso credere di avere tutto ‘sto culo, pardon, ‘sta fortuna! C’è la piccola Camilla! Camilla mangia solo e unicamente pizza. O meglio, finge di mangiarla e invece la da a me! Piccola, adorata, stupenda e meravigliosa Camilluccia. Mi vengono subito gli occhi a cuore e la salivazione del cane di Pavlov.

Accetto con pazienza le lungaggini dell’aperitivo e poi, finalmente, tutti a tavola. Io mi metto vicino al tavolo dei bambini: se dovesse arrivare qualche malintenzionato, ci penso io a difendere loro e il loro cibo! Come un paladino della giustizia, mi siedo impettito accanto a Camilluccia, così se le cade qualcosa, che so, un pezzo di pizza, glielo posso restituire… magari non tutto … Che cane premuroso.

Mannaggia,  Lei ha già capito le mie intenzioni e mi guarda con gli occhi socchiusi, carichi di minaccia; eccola che viene al tavolo e dice ai bambini: “Mi raccomando, non date niente a Piero, altrimenti poi sta male. Vi lascio qua dei bocconcini che può mangiare. Usate solo questi, eh?”

Ahahahahahah! Ingenua! Io mangerò quelli e anche tutto il resto! Ahahahahahah!

Camilla mi guarda e io mi avvicino scodinzolante. Ride e mi allunga un … una carota! Via bambina, non scherziamo. La bimba ride ancora più forte e mi dà un pezzettino di pizza. Gnam! Poi si perde in chiacchiere, allora le do una leccatina gentile sul braccio per ricordarle che io sono la sua priorità. Camilla si diverte un mondo e allunga un boccone di pizza. Brava! Colpetto con il naso, pizza. Bacetto sull’orecchio, pizza. Do la zampa, pizza. Inclino la testa pizza. Alla fine, ‘sta pizza me la sono mangiata quasi tutta, escluse le croste che, ovviamente, ho preso in bocca, sbavazzato e poi sputato sul tappeto, così poi le pesteranno e  si incolleranno per bene.

Ehi, bambina, già che ci sei allungami anche i biscottini che Lei ha messo sul tavolo, sì, brava quelli che sto indicando con i colpetti del naso. Gnam.

Satollo e felice  me ne vado a dormire.

E’ notte fonda e sogno una pizza zannuta che mi insegue. Mi fa male la pancia e, ogni tanto, mi sveglio perché sento dei rumori proprio vicino al mio fondoschiena . Peetz! Cielo! Cosa sarà? Mi inquietano questi rumori. Annuso l’aria e la stanza è satura di gas mortale: certo che potreste aprire un po’ le finestre che c’è una puzza qui! Peeetz! Ancora….

Mi alzo e bevo. Mi accuccio e tento di dormire. Nella pancia ho una festa di criceti . Mi alzo, cammino. Mi sdraio. Mi alzo.

Lei , che è collegata a me da un filo invisibile, pur nel sonno percepisce la mia inquietudine e si sveglia. Cioè, mi piacerebbe fosse così, in realtà con tutto il mio andirivieni ho fatto un tale casino che credo di aver svegliato anche i Lapponi.

Io la guardo imbambolato e inizio a respirare affannosamente come una partoriente. E sbavo, mamma quanto sbavo.

Mi aspetto amore e comprensione, ma Lei mi guarda con occhi assassini e mi dice:”Hai mangiato la pizza, veeeeero?”

Vero.

“Sai che non devi mangiarla, veeeeero?”

Vero.

“Sai che se mangi schifezze poi stai male, veeeeero?”

Vero. Adesso che abbiamo scoperto di essere d’accordo su tutto che ne dici di portarmi fuori?

Lei si veste dicendo parole poco adatte a una signora.

Oddioooo i criceti nella pancia hanno iniziato a cantare “Brigitte Bardot, Bardot – Brigitte beijou, beijou”  facendo il trenino…. sono alla fine!

Usciamo precipitosamente e dopo qualche passo Lei mi guarda e mi dice: “Mbhé?”

Mbhè cosa, scusa?

“La fai o no?”

Lo sai che io riesco a farla solo sui praticelli con l’erbetta corta corta e fitta fitta.

Posso stare male malissimo, ma sul marciapiedi non la farò mai! Solo sui praticelli … io ho le mie regole!

Lei pronuncia parole che non si trovano sul vocabolario e si avvia verso il parchetto. Arrivati annuso un po’ e finalmente libero i “criceti”! Mi sento un altro.

Lei spera sia tutto a posto, poi mi vede fare la tipica corsetta saltellata del cane che ha fretta di trovare un posticino per scaricarsi e, rassegnata, inizia ad aprire il secondo sacchettino di raccolta.

…………………………………………………………………………..

Dieci corsette saltellate dopo, ho davvero terminato. Lei  ha finito la scorta di sacchettini di un intero mese e, credo, anche la capacità di rimanere ancora sveglia.

Torniamo a casa. Sono le 3.00 e tutto va bene.

Mi acciambello sulla cuccia e sorrido, in pace con il mondo.  Poi vedo Lei che mi guarda con una strana luce negli occhi e nella mia mente si apre una finestra sul futuro: pranzo e cena a base di zuppa di carote e colazione e merenda a base di fermenti lattici …

Noooooooooooooooo!

 

IL PENSIERO DI PIERO

Amici! Dura la vita. Un povero cane non può mangiare in santa pace qualche schifezza senza pagarla cara. Io davvero non so come voi umani riusciate a digerire i vostri piatti succulenti senza patire le pene dell’inferno. Forse, noi cani non digeriamo i vostri cibi perché la natura ci ha fatto diversi da voi: la nostra saliva con contiene enzimi digestivi ed il nostro stomaco è più grande del vostro e secerne succhi gastrici molto più potenti , così che possiamo digerire cartilagini e ossi. Anche il nostro intestino è diverso, più corto come quello di tutti i carnivori. Insomma, pasta, lasagne, prosciutti vari, carni piene di intingoli, dolci e molto altro ancora per noi sono tossici! Non stupitevi se, nutrendoci così, ci viene una dissenteria molto forte o addirittura una diarrea emorragica.

La convivenza con l’uomo ci ha resi onnivori, ma la carne deve essere sempre l’ingrediente principale della nostra dieta.

Potrete scegliere di  farci mangiare cibi freschi, seguendo una dieta casalinga classica, o la dieta Barf o quella Paleo  che rispettano la nostra natura, ma non potrete rifilarci gli avanzi della vostra tavola! Anche solo l’assaggio di un cibo non idoneo può alterare la permeabilità intestinale per molto tempo.

Oppure, potrete darci cibi industriali, già pronti, ma stando ben attenti alla loro composizione: evitate quelli pieni di cereali e di farine animali o sottoprodotti della carne. Se scegliete le crocchette, preferite quelle che hanno la carne come primo ingrediente, meglio ancora se hanno la dicitura “carni fresche all’origine”. Naturalmente qualità alta, prezzo un po’ più elevato, ma anche salute del cane meglio tutelata! Non è poco, eh!

Soprattutto, se usate cibo industriale, non fatevi assalire dai sensi di colpa che poi vi portano ad “allungare” all’amato cagnolino cibi saporiti, dicendo: “Poveriiiiino, mangia le crocchette, allora gli devo dare qualcosa di buono ogni tanto!”. Allora, o pensate che le crocchette vadano bene, o fate un piccolo sforzo e passate alla dieta casalinga; non potete pasticciare perché i continui cambi ci fanno male!

Io sono un cane fortunato perché Lei si preoccupa di farmi mangiare bene e ha il tempo di cucinare per me; in realtà, mentre cucina per sé, prepara anche per me…non è che la preparazione del mio cibo le costi un dispendio di energie e di tempo spaventosi!

Se desiderate qualche informazione in più, andate a dare un’occhiata al sito: www.tipresentoicroccantini.com, troverete notizie molto interessanti relative ai cibi adatti al cane.

Potete anche leggere “ Manuale di alimentazione naturale per il tuo cane” di Katya Cervio e Giovanni Lorenzi, Ed. Gribaudo. Lei dice che è un libro ricco di informazioni, di interviste ad esperti di nutrizione, di ricette deliziose e di spunti di riflessione.

Che dirvi ancora? W la pizzaaaaaaaaa!!!

No, eh?

Allora, viva vida, amici!

Salute e benessere del cane Vita insieme

“Che afa fa”

14 Giugno 2017

 

 

“Che afa fa!” diceva una volta Charlie Brown (Peanuts).

Il caldo, da noi, arriva sempre prima e ci tiene compagnia con temperature che possono sfiorare  anche i 40°.

I nostri cani hanno caldo esattamente come noi  e hanno la nostra stessa voglia di potersi rinfrescare.

Vediamo in quali modi possiamo aiutarli a sentirsi meglio, nonostante il grande caldo.

 

  • Il tappetino refrigerante

 

tappetino-refrigerante

 

Ce ne sono di varie tipologie, da immergere in acqua o già pronti all’uso.  Il gel contenuto genera una condizione termica più bassa rispetto a quella del cane rinfrescandolo e regolandone la temperatura corporea. Sono abbastanza leggeri, pieghevoli e facili da trasportare ovunque.

 

  • Il gilet rinfrescante

gilet 1                                          gilet 2

 

 

Esistono pettorine, mantelline, gilet e perfino bandana rinfrescanti. Le tecnologie usate sono diverse: ci sono giubbotti che contengono pannelli da tenere preventivamente in freezer, giacche che rinfrescano attraverso cuscinetti riempiti con prodotti appositi e l’ innovativo gilet che, attraverso uno speciale tessuto, sottrae calore al corpo del cane per evaporazione, con un effetto rinfrescante completamente naturale.

 

 

  • I giochi con acqua

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Si tratta di giochi da riempire con acqua fresca. Durante la sessione di gioco, il giocattolo rilascia lentamente l’acqua, rinfrescando il cane. Si possono mettere anche il frigorifero o in freezer per aumentare l’effetto freddo.

 

 

 

  • I “ghiaccioli”

 

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Uno dei modi più piacevoli per rinfrescarsi è quello di mangiarsi un saporito ghiacciolo.

Per i nostri amici a quattro zampe, però, dovremo seguire delle accortezze. Innanzitutto, dovremo preparare dei ghiacciolini di dimensioni adeguate al cane, ma comunque piccoli; considerata la voracità di alcuni cani, non possiamo rischiare che ingurgitino di colpo un grosso blocco di cibo ghiacciato che gli farebbe sicuramente male.

In secondo luogo, non cediamo alla tentazione di dare ai nostri amici ghiaccioli contenenti zucchero. Lo zucchero è estremamente dannoso per i cani (e non solo per loro!). Via libera a yogurt greco, magari mescolato con pezzetti di frutta, oppure a blocchetti di brodo (senza sale) congelato. Potrete sbizzarrirvi seguendo la vostra fantasia e i gusti del vostro cane.

 

  • Il giocattolo “ripieno”

 

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Alcuni cani amano ingegnarsi per svuotare i giocattoli riempiti di cibo. Offriamoglieli, allora, in versione estiva! Sostituiamo crocchette, biscottini e patè, con preparazioni a base di yogurt, frutta frullata, ricotta e miele, riempiamo il giocattolo e mettiamolo nel freezer. Una volta pronto, offriamolo al nostro cane: un passatempo fresco e piacevole!

 

 

  • La piscinetta

 

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Il contatto con l’acqua fresca aiuta moltissimo il cane accaldato a regolare la temperatura corporea. Perché, allora, non prendere una piscinetta tutta per lui? .  Non serve avere a disposizione una piscina olimpionica per far divertire Fido, basta  anche una sabbiera per bambini riempita con acqua. Importante è che la vasca sia scelta in base alle dimensioni del cane e alla sua dimistichezza con l’acqua: non prendete vasche troppo grandi se avete cuccioli o cani che approcciano per la prima volta l’acqua e, comunque, non riempitele troppo per evitare il rischio di annegamento. Inoltre, non utilizzate acqua troppo fredda, ma semplicemente fresca.

Non tutti, però, abbiamo lo spazio per  mettere una piscinetta a disposizione del  nostro adorato cane.

Allora possiamo aiutarlo a rinfrescarsi avvolgendogli intorno alle zampe un panno impregnato di acqua fredda. Oppure, possiamo immergergli le zampe, anche una alla volta, in una bacinella di acqua fresca perché questo lo aiuta ad abbassare la temperatura corporea. Volendo, per aumentare la sensazione di fresco e farla durare più a lungo, possiamo aggiungere all’acqua della bacinella una o due gocce di olio essenziale di menta.

 

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  • Condizionatori e ventilatori

 

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L’unico consiglio che posso darvi è questo: non abusate dell’utilizzo di ventilatori e condizionatori. Casa vostra non deve diventare il Polo Nord e nemmeno la galleria del vento. Anche perché prima o poi uscirete e il corpo del vostro cane (e il vostro) dovrà adattarsi di colpo alle alte temperature esterne!

 

 

  • L’acqua in ciotola

 

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Potete scegliere ciotole di tutti i tipi: alluminio, porcellana (ideale per i cani allergici), con distributore dell’acqua, con fontanella incorporata, ma l’acqua non deve mancare mai! Soprattutto quando fa molto caldo, il vostro cane avrà maggiormente bisogno di idratarsi, quindi dovrete prestare particolare attenzione al  riempimento della ciotola. La ciotola dovrà sempre essere ben pulita, per evitare la proliferazione di batteri,  e piena di acqua fresca, anzi freschissima!

 

 

Buona estate a tutti voi e a tutti i vostri meravigliosi compagni a quattro zampe!