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Insegnare al cucciolo a fare i bisogni fuori casa

18 Giugno 2020
bisogni fuori casa

Insegnare al cucciolo a fare i bisogni fuori casa è spesso fonte di disperazione per i neoproprietari perché non sanno esattamente come fare.

In questo articolo vedremo insieme:

  • I motivi per cui il cucciolo sporca
  • Come accorgersi quando sta per fare pipì o pupù (i segnali che il cucciolo dà)
  • Come comportarsi con lui quando fa i bisogni in casa e “La storia di Charlie
  • Cosa usare per pulire i pavimenti
  • Come insegnargli a fare pipì e cacca fuori casa
  • La traversina (o tappetino assorbente)
  • Quanto tempo ci mette a imparare
  • “La storia di Giacomino”

Il cucciolo arriva a casa

Arriva finalmente il cucciolo tanto atteso e noi siamo pronti, anzi prontissimi ad accoglierlo: cuccia nuova, pappe appositamente studiate per le sue esigenze nutrizionali, guinzaglio e collarino all’ultima moda, peluche, un paio di giochini, due belle ciotoline e, soprattutto, il nostro cuore pieno d’amore.

Ricordiamo che quando un cucciolo arriva in casa necessita anche di un adeguato inserimento all’interno del nuovo contesto: per lui noi siamo degli estranei e la nostra casa è un luogo totalmente sconosciuto; quindi, deve potersi ambientare serenamente, conoscendo noi e lo spazio in cui vivrà e, in seguito, dovrà essere aiutato a comprendere cosa ci si aspetta da lui, quali sono i comportamenti graditi e quali quelli non graditi.

Una delle abitudini del cucciolo che più mette a dura prova la pazienza dei proprietari e che si desidererebbe cambiare quanto prima è quella di fare i bisogni in casa! Vediamo, quindi, come si può aiutare il nuovo arrivato a non allagarci il pavimento e non riempirlo di regalini puzzolenti.

Perché il cucciolo sporca in casa

Il cucciolo non ha il controllo degli sfinteri, quindi, se gli scappano la pipì o la cacca, le fa subito, in qualunque posto si trovi in quel momento. Lui non è in grado di trattenersi! Generalmente, a circa 2 mesi di età, un cucciolo può resistere al massimo un paio di ore senza dover fare i propri bisogni, ma questo intervallo si riduce di molto se:

  • ha appena mangiato
  • si è svegliato dal sonnellino o dalla notte di sonno
  • sta giocando
  • è molto eccitato (esempio, il padrone rientra a casa e il cagnolino impazzisce di gioia)

Il cucciolo di 2 o 3 mesi avrà la necessità di fare i suoi bisogni anche una decina di volte al giorno, ma crescendo imparerà a controllarsi sempre di più.

Inoltre, il cucciolo, inizialmente, preferirà fare i suoi bisogni in casa, al sicuro, piuttosto che all’esterno dove è più vulnerabile e dove, secondo lui, potrebbe essere pericoloso lasciare le proprie tracce olfattive. Quanti di voi “strozzerebbero” l’adorato cagnolino perché, dopo mezza giornata passata all’aperto, esortandolo, supplicandolo di fare almeno pipì, lui torna a casa e molla tutti i bisognini appena messe le quattro zampe in casa? Adesso sapete che non lo fa certo per dispetto!

 

I segnali che il cucciolo dà prima di fare i suoi bisogni

La lettura dei messaggi corporei di un cane, non è sempre facilissima; si diventa bravi a capire osservando con attenzione.

Quando un cucciolo sente la necessità di urinare o defecare esibisce una serie di comportamenti sempre uguali:

  • interrompe improvvisamente quello che sta facendo: ad esempio, se sta giocando si ferma di colpo e il suo sguardo si fa lontano
  • annusa intorno a sé, come se stesse cercando qualcosa (e, in effetti, sta cercando il punto ideale in cui accucciarsi)
  • fa un paio di giri su sé stesso e si accuccia
  • quando ha già iniziato a fare i bisogni anche all’esterno, spesso, guarda in direzione della porta d’ingresso; ma attenzione, non corre verso la porta, guarda soltanto (in questi casi, è facile trovare urina e feci sempre più in prossimità della porta d’ingresso)

Tra segnale e “sgancio” di pipì e cacca passa veramente poco, per cui bisogna essere attenti.

La vostra attenzione farà la differenza sulla velocità di apprendimento del cucciolo! Comprendere i suoi segnali, vi aiuterà a intervenire tempestivamente per accompagnarlo fuori, inoltre il vostro cucciolo si sentirà capito e cercherà di comunicare con voi in maniera sempre più esplicita!

“La storia di Charlie”

Lidia vive con Charlie, uno splendido cucciolo che all’epoca aveva 3 mesi e che stava imparando a fare i suoi bisogni fuori casa. Purtroppo, però, la pipì e le feci che lasciava sui pavimenti erano molte di più di quelle fatte all’esterno. Mentre ero a casa di Lidia e parlavo con lei, vidi Charlie che ci guardava e poi girava il muso verso la porta finestra che dà sul giardino. Dissi a Lidia: “Osserva Charlie. Se lo vedi spostare lo sguardo o il muso verso la porta finestra, alzati subito, apri e invita Charlie ad uscire!” Lidia iniziò a guardare con maggiore attenzione il suo Charlie che, dopo poco, si girò di nuovo verso la porta finestra. Allora, Lidia si alzò, andò ad aprire e chiamò Charlie; il cucciolo uscì di corsa e, raggiunta l’erba, annusò qua e là, si accucciò e fece pipì. Lidia fu molto felice e lodò molto Charlie, per fargli sentire tutta la sua approvazione.

Da quella volta Charlie ha iniziato ad indicare l’uscita in modo sempre più esplicito: prima solo guardandola, poi spostandosi davanti alla porta finestra e rimanendo ad aspettare; adesso, quando ha particolarmente fretta, lancia anche un paio di abbai per chiamare Lidia! Questo è stato possibile perché Lidia ha dimostrato a Charlie di essere attenta e in grado di comprenderlo:  lui ha prontamente collaborato, rendendo le sue intenzioni sempre più esplicite e comprensibili.

 

Il cucciolo ha fatto i bisogni in casa, come mi devo comportare?

Innanzitutto, niente drammi o scenate! Avete due preziose frecce al vostro arco: PAZIENZA e COERENZA, quindi usatele!

Perdere la pazienza è inutile se non addirittura controproducente; immaginatevi al posto del cucciolo: vi scappa e la fate perché è logico e normale che sia così, ma quando questo succede e il vostro padrone trova i vostri bisognini in giro per casa, il bipede che vi ama e vi nutre e vi chiama ciccicnoamoretesorinoadorato, diventa un orribile mostro urlante che, con il viso stravolto dalla rabbia, vi urla addosso una montagna di ingiurie. Voi, poveri cuccioli, le ingiurie non le capite, ma il tono di voce lo capite benissimo e vi spaventate perché potete, a ragion veduta, credere di avere a che fare con un pazzo che a volte è gentile e a volte vi bistratta senza apparente motivo.

Un minuto di silenzio, poi, per chi ancora crede che si debba:

  • portare il cucciolo sul luogo del misfatto e picchiargli il musetto con un giornale arrotolato
  • portare il cucciolo sul luogo del misfatto e cacciargli il naso nella sua urina o nelle sue feci

Se il cucciolo non viene colto sul fatto, non potrà mettere in relazione la punizione che gli somministrate con l’azione da lui compiuta tempo prima, quindi smettetela con queste punizioni INSENSATE, date a posteriori.

Potete correggere il cucciolo solo se lo cogliete sul fatto: se si accuccia proprio sotto i vostri occhi, ditegli qualcosa tipo “Ah-ah” o “Stop”, in modo che si blocchi e cogliete al volo l’attimo per portarlo fuori e permettergli di scaricarsi lontano dal pavimento di casa.

Appena il cucciolo termina di fare tutto, lodatelo molto, fategli sentire che siete davvero contenti!

Quali prodotti usare per pulire il pavimento?

Avere escrementi sul pavimento di casa, certamente non piace a nessuno, nemmeno se sono del nostro adorato cagnolino!

Esistono in commercio svariati detergenti che hanno anche potere disinfettante e vanno bene tutti.

Unica accortezza: non usate mai prodotti che contengano ammoniaca perché invogliano il cane a fare ancora di più la pipì!

Perché? Perché l’ammoniaca è una sostanza contenuta anche nell’urina, quindi stimola il cucciolo a rifare pipì proprio dove avete pulito.

Come insegnare al cucciolo a fare i bisogni all’esterno

Il cane, tolto in presenza di specifiche problematiche, non ama espletare i bisogni corporali nel posto in cui vive, pertanto, chi prima chi dopo, tutti imparano.

Riuscire a stabilire una routine precisa aiuterà tantissimo il cucciolo a regolarsi meglio: organizzate, fin dall’inizio, tante brevi uscite quotidiane, tenendo come punti di riferimento fissi:

  • una prima uscita appena vi svegliate al mattino
  • il dopo pasti
  • i risvegli dai sonnellini (che da cuccioli sono molti)

perché, come anzidetto, questi sono momenti in cui il cucciolo sentirà maggiormente il bisogno di scaricarsi.

A due mesi, quando il cucciolo arriva a casa (ma ci sono anche bravi allevatori che lo consegnano a tre) ha già fatto un paio di vaccini, quindi non è completamente scoperto e potete farlo uscire di casa, a patto di non portarlo in luoghi molto frequentati da altri cani (es. aree di sgambamento); se si ha la fortuna di avere uno spazio esterno, giardino o corte privata è certamente più semplice, ma  anche chi vive in appartamento può accompagnare in strada il suo cucciolo e fargli compiere brevi tratti per fargli fare i bisogni.

Quando l’adorato cagnolino farà pipì o cacca all’esterno, lodatelo molto e, almeno all’inizio, dategli un premietto gustoso: ricevere una ricompensa farà sì che il cucciolo ripeta più facilmente il comportamento premiato. Mi raccomando: quando il cane smette di fare i bisogni in casa e inizia a farli solo all’esterno, smettete di premiarlo con il cibo o con le lodi; è come se vostra madre, anche adesso che siete adulti e avete abbandonato il vasino da anni, vi aspettasse fuori dal bagno ogni volta che ci andate e quando uscite vi dicesse “Bravo il mio ometto!” o “Brava la mia donnina!” ?

Alla seconda e terza pipì fatta fuori siate felici, ma anche consapevoli che, con tutta probabilità, dovrete usare gli stracci ancora per un po’, sebbene non per molto!

Se quando uscite con il cane, giocate (e dovreste farlo sempre!), dategli il tempo di calmarsi per “ricordarsi” che deve anche fare pipì, perché tutto preso dal gioco il nostro cagnolino potrebbe dimenticarsi di fare i bisogni e portarseli a casa per la vostra gioia e del vostro pavimento!

Il successo dipenderà sia dalla recettività del cucciolo, sia dalla vostra capacità di essere costanti e determinati nel portarlo fuori spesso; vivete con serenità questo periodo, anche se vi mette un po’ in difficoltà…pensate sempre che finisce!

Tappetino assorbente sì o no?

 No. Punto.

 Avere il tappetino in casa ingenera confusione nel cane che prima deve imparare a sporcare sul tappetino e poi deve abbandonarlo per imparare a sporcare fuori. Se poi spargete tappetini in ogni punto della casa, fate un danno ancora peggiore! L’uso del tappetino è comodo per noi, ma rende più lungo il processo di apprendimento per il cane. Inoltre, confondere una traversina con un tappeto o una coperta è un attimo, quindi non potrete arrabbiarvi se il vostro cane non capirà la differenza tra il vostro tappeto persiano antico e un tappetino assorbente.

Io, generalmente ne sconsiglio l’uso, tranne nel caso che spiego dopo e, comunque, raccomando sempre di considerarlo uno strumento transitorio! Non mi piace sentire che il tappetino assorbente venga piazzato in casa tutte le volte che il proprietario “non ha tempo”, il cane “non vuole uscire”, “fuori piove mi si sporca il cane” e altro.

Se non vi piace che il cucciolo sporchi in giro per tutta la casa quando non ci siete, potete comprare un recinto in cui metterete: la sua cuccia e le sue ciotoline ad una estremità e, qui sì, il tappetino assorbente. Il cucciolo non sporcherà dove mangia e dorme e si sposterà sul tappetino per fare i bisogni, così, tornando a casa, non dovrete andare a caccia di “regalini” nelle varie stanze.

Meglio ancora: qualora doveste uscire di casa e assentarvi parecchie ore, potrete affidare il cucciolo a un vicino o a un dog sitter che verranno a prenderlo per portarlo a fare una o due passeggiate al posto vostro, oppure lo terranno a casa propria.

Così facendo avrete un triplice vantaggio:

  • non troverete sgradite sorprese al vostro rientro
  • il cagnolino inizierà a fidarsi anche di altre persone
  • potrete gestire i distacchi in modo che il cucciolo non si agiti eccessivamente, dovendo rimanere solo a lungo

Tenete sempre ben presente che i cani vanno portati fuori, perché è fondamentale per il loro benessere psicofisico, quindi MAI E POI MAI dovrete usare il tappetino assorbente perché non avete voglia di portare a spasso il vostro cane!

 

Quanto tempo ci mette a imparare?

Dopo due o tre settimane che seguite una routine, il cucciolo dovrebbe aver imparato ad espletare i suoi bisogni fuori casa, ma teniamo a mente che si tratta di un tempo puramente indicativo, perché, si sa, la capacità di ambientarsi varia da soggetto a soggetto.

I cuccioli poveri di esperienze a livello ambientale  che, quindi, provano disagio in mezzo al traffico, al via vai di persone, ai rumori cittadini, alla massiccia presenza di odori, etc, potrebbero rifiutare di fare i bisogni fuori casa per parecchio tempo; per aiutarli, inizialmente, portateli in luoghi appartati e poco frequentati, dove si sentano tranquilli, al riparo dai pericoli e a loro agio. Questi cuccioli hanno bisogno di conoscere poco alla volta, il mondo esterno e capire, grazie al vostro aiuto, che non è ostile ma ricco di divertimento di esperienze interessanti.

La diminuzione del numero dei pasti, che diventeranno due, l’aumento delle ore di veglia e un sempre maggior controllo degli sfinteri richiederanno un impegno via via minore al proprietario, che potrà progressivamente diminuire la frequenza delle uscite.

 

“La storia di Giacomino”

Giacomino era una palletta di pelo di 6 mesi circa che si rifiutava di fare i suoi bisogni fuori casa. Giacomino, ovviamente, aveva le sue ragioni per comportarsi così ed erano tutte molto valide.

C’era anche un altro problema: a Massimo (il proprietario) qualcuno aveva detto: “Se vedi Giacomino che sta facendo pipì, digli un bel NO secco e deciso!” Massimo l’aveva fatto, ma con una voce così alta e un atteggiamento talmente aggressivo che il timido Giacomino si era spaventato tantissimo e aveva deciso che non si sarebbe fatto vedere MAI PIU’ a fare la pipì.; la tratteneva  fino quasi a scoppiare, per poi correre a nascondersi dove sperava di non essere visto e lasciare andare un lago! Poverino! Non aveva il coraggio di fare i bisogni fuori casa e nemmeno in casa.

Allora, abbiamo aiutato Giacomino a capire che la pipì e la cacca poteva farle, sempre, ovunque volesse in casa e che Massimo non lo avrebbe più sgridato e ci è voluto del tempo perchè si tranquillizzasse. Però volevamo che i bisognini venissero fatti fuori casa. Quindi Massimo, quando ormai Giacomino era più sereno, ha preso una cassettina della frutta e l’ha riempita di erba; quando Giacomino ha fatto pipì in casa, Massimo ha sporcato l’erba della cassettina con l’urina di Giacomino e ha accompagnato Giacomino ad annusare il contenuto della cassettina. Giacomino è stato ad annusare a lungo. Dopo pranzo, Massimo ha portato Giacomino nel parchetto sotto casa e ha vuotato in un angolo isolato la cassettina di erba; Giacomino è andato subito ad annusare, si è allontanato, poi è tornato nuovamente ad annusare. Per qualche giorno, Massimo ha ripetuto lo stesso iter , ma, ad un certo punto, Giacomino, dopo aver annusato l’erba sporcata con la sua urina e messa nell’angolo più riparato del giardinetto, ha deciso finalmente di fare la prima pipì fuori casa!

Le storie di Giacomino e di Charlie servono per capire che i cuccioli non sono tutti uguali e che è vero che non esiste un’unica infallibile ricetta per risolvere lo stesso problema, ma è vero, invece, che la vostra costanza, pazienza ed empatia sono gli ingredienti più preziosi per aiutare il vostro cucciolo ad apprendere con serenità.

Salute e benessere del cane

I cani e il gioco

3 Novembre 2016
educare giocando

I cani e il gioco sono due concetti inseparabili. Anche quei cani che sembrano non interessarsi a nessun tipo di gioco, se opportunamente guidati e sollecitati, possono scoprire qualche attività ludica che è loro gradita!

Generalmente, quando pensiamo ad un cane che gioca, visualizziamo un simpatico cucciolo oppure un cane giovane e pieno di energia, ma è bene sapere che il cane è uno dei pochi animali che gioca anche in età adulta.

Un cane in età avanzata può giocare con lo stesso piacere di uno più giovane, purché si abbia l’accortezza di adeguare i giochi alla sua condizione.

Qual è il motivo per cui ai cani piace così tanto giocare? Perchè il gioco è divertimento, piacere! Ma non è solo questo.

Il gioco non è un’attività banale per il cane, bensì una vera e propria palestra di vita, perchè consente al cane di allenare il corpo e la mente. Attraverso i vari giochi i cuccioli imparano la coordinazione, allenano il corpo, instaurano rapporti più profondi ed articolati con i fratelli, affinano le loro capacità, acquisiscono nuove competenze; si preparano alla vita adulta. L’adulto, invece, gioca per entrare in uno stato emotivo positivo, per mantenere i rapporti ed aumentare la coesione sociale. Il gioco è un modo pacifico per misurare le capacità di un altro:quanto è forte, stabile, intelligente, equilibrato, abile. Giocando, il cane asseconda sia le sue necessità legate al movimento, sia quelle legate all’esplorazione del mondo insieme agli altri.

Condividere momenti di gioco con il proprio cane è un modo semplice, naturale e piacevole per rinsaldare il legame con lui. Cosa c’è di più bello di due amici che si prendono del tempo tutto per loro e lo trascorrono divertendosi insieme?

I ritmi della vita moderna, ci tengono spesso lontani da casa per molte ore e i nostri beniamini trascorrono questo tempo nella solitudine e nella noia. Al nostro rientro, allora, proponiamo delle attività che divertano entrambi e che ci permettano di dimenticare, almeno per un pò, le fatiche della giornata. Giochiamo insieme al nostro cane, per ritrovare il buonumore, per sviluppare una sempre maggiore complicità, per riscoprire il gusto di stare insieme.

Basta poco: un cane , un umano, un po’ di fantasia.

Quando si propongono dei giochi, è molto importante rispettare il proprio cane tenendo conto delle sue attitudini, delle paure, dei gusti  e delle sue condizioni di salute. Cerchiamo di scegliere giochi graditi ad entrambi e, soprattutto, non facciamoci condizionare dagli stereotipi sulle razze, ad esempio: “tutti i Labrador amano i giochi acquatici” “i collie amano tutti i giochi”. Certo, ogni razza è stata selezionata per uno scopo, pertanto gli appartenenti a quella razza hanno delle caratteristiche ben definite, ma questo non ci deve impedire di esplorare con il nostro cane anche giochi per i quali crediamo, erroneamente, non sia portato. Permettiamogli di sperimentare, allarghiamo il repertorio e il nostro cane ce ne sarà grato! Lo aiuteremo a sviluppare la sua intelligenza e ad accrescere la sua autostima.

Non dimentichiamo, però,  piccoli accorgimenti per poter giocare in sicurezza. Il nostro Fido è un fan della pallina? Procuriamogliene una adatta alla sua bocca, evitando quelle troppo piccole che potrebbero essere ingoiate. Bellissimele le palline con la corda, che consentono diversi tipi di gioco e, qualora dovessero andare di traverso, sono facilmente recuparabili.

Oppure, quando Poldo ha una pallina decide di scoprire se al suo interno c’è un tesoro facendola a pezzi in un nanosecondo? Preferiamo un materiale resistente e di qualità che non si sminuzzi rischiando ingestioni accidentali.

Il sole splende e vi va di fare movimento con il vostro amico a quattro zampe? Se desiderate una piacevole alternativa alla palla, usate un  freesbe. Per i cani che non l’hanno mai usato preferiamone uno di gomma morbida (ne esistono anche in tessuto!) e, soprattutto, ricordiamo di non lanciarlo verso il cane, per evitare di farglielo picchiare sul muso e renderglielo, così, per sempre antipatico.

Giornata piovosa e coda moscia. Che fare? Mille giochi in casa! Insegnamo al nostro cane a cercare qualcosa, una crocchetta o il suo giocattolino preferito. Oppure nascondiamogli del cibo goloso sotto o dentro  recipienti diversi e lasciamo che si ingegni per tirarlo fuori. E perché non provare l’agility in soggiorno? Un tavolino basso può diventare un tunnel da attraversare, tre sedie in fila si possono usare per fare lo slalom, possiamo arrotolare un tappetino per creare un ostacolo da saltare (attenzione ai pavimenti scivolosi!) e molto altro.

Soprattutto, approfittiamo del gioco per insegnare delle piccole regole al nostro amico a quattro zampe. Non lasciamoci tiranneggiare e non scattiamo in piedi ogni volta che pretende di giocare con noi. Insegnamogli che c’è un momento per il gioco e che siamo noi a dare sia il “fischio di inizio” che quello di fine. Usiamo un segnale preciso per indicare la fine del momento ludico e, se lo desideriamo, diamogli un ossicino che potrà sgranocchiare per i fatti suoi.

Teniamo sempre d’occhio lo stato emotivo del cane. Osserviamolo bene: il gioco che stiamo facendo con lui lo agita troppo?  Cambiamo gioco e proponiamogliene uno che abbassi l’eccitazione e gli consenta di riprendere la padronanza di sé. Non esageriamo mai con le sessioni di gioco, o con lo stesso gioco usato troppo a lungo in modo ripetitivo.

Se durante il gioco, il cane inizia a mordere o a ringhiare in modo minaccioso, interrompiamo il gioco, riponiamo i giocattoli e fermiamo l’interazione finché non si calma. In questi frangenti, però, evitiamo le punizioni perchè la nostra indifferenza è già una punizione sufficiente.

Non portiamo mai il nostro adorato cane al limite. Il gioco non deve stremarlo! Alcune persone credono, erroneamente, che sfiancare il cane lo farà stare tranquillo per un bel pò… Ciò che fa stare tranquillo il cane è un gioco sapientemente condotto, che porta un appagamento sia fisico che mentale.

Nei prossimi articoli approfondiremo ciascuno di questi suggerimenti, per aiutarvi a giocare con il vostro cane in modi sempre diversi e, soprattutto, imparando a condurre il gioco in modo corretto.

Ricordate che il  gioco deve terminare con una faccia e un muso sorridenti e con la sensazione di aver aggiunto un tassello in più allo splendido mosaico della vostra amicizia.