Il dilemma del bagnetto è una questione tutta moderna.
Una volta la maggior parte dei cani viveva fuori dalle abitazioni: stava nei cortili, nelle aie e trovava riparo sotto i pergolati o nelle stalle; allora lavare il cane era un pensiero che, probabilmente, non sfiorava nessuno.
Quelli di oggi sono cani cittadini che vivono prevalentemente in casa e tendono ad occupare ogni spazio con noi, compresi divani, letti e poltrone. Per coloro che vivono così a stretto contatto con il cane diventa necessario eliminare sporco ed odori eccessivi dal beneamato.
Naturalmente i cani non la pensano come noi: loro se ne infischiano bellamente se adoriamo pulizia e profumo perché sono rimasti cani e si comportano da cani, odorano di cane e questo gli piace un sacco (a volte anche odorare di Yak gli piace un sacco, ma è un altro discorso).
Qualcuno dal nasino delicato tende ad eccedere con i lavaggi dell’amato quattro zampe il quale sembra non aver più diritto al proprio odore, ma deve piegarsi a diventare una “nuvoletta di profumo che piace tanto a mammina o papino”!
Credo sia sbagliato lavare il cane con troppa frequenza o sfregarlo maniacalmente con le salviettine profumate perché ci infastidisce l’odore del pelo: il cane ha il diritto di odorare di cane (bada bene che non ho detto “puzzare”) e se tu non lo tolleri, che l’hai preso a fare un cane? Ti piacerebbe se il tuo cane, mentre dormi, ti sfregasse addosso delle schifezze perché non sopporta l’odore delicato della tua pelle?
Rispetto, sempre.
All’estremo opposto troviamo i sostenitori de “il cane non va mai lavato”, ma anche questo è un eccesso perché la detersione del pelo e della cute sono importanti per la salute e il benessere del cane. Certo, in natura i cani non fanno il bagnetto, ma si lavano comunque con l’acqua della pioggia, dei fiumi, dei canali, cosa che non possono certo fare i cani che vivono esclusivamente in città.
L’eterno dilemma è sempre quello: bagnetto sì, bagnetto no? Ovvero: ogni quanto va lavato il cane?
Credo che non esista un’unica risposta che possa soddisfare tutti.
Si tratta sempre di una questione di buonsenso (e di naso in caso di cane-Yak), quindi: laviamo il cane né troppo né troppo poco e tra un lavaggio e quello successivo teniamo il manto ben spazzolato.
Indicativamente 2 o 3 bagni all’anno dovrebbero bastare, ma ovviamente vanno fatte diverse considerazioni a seconda dell’età, della razza, della vita condotta dal cane e della sua propensione o meno a rotolarsi nelle puzze!
Il cucciolo non andrebbe lavato fino ai 4-6 mesi, il cane in convalescenza nemmeno; il cane anziano e il cucciolo che si è rotolato nel fango e va per forza pulito andrebbero lavati prestando molta attenzione alla temperatura dell’acqua, senza che prendano freddo e asciugandoli molto bene. Il cane che soffre di pruriti ed eczemi può avere la necessità di essere lavato con maggior frequenza usando shampoo specifici che gli diano sollievo. I bagnetti vanno evitati anche subito dopo le vaccinazioni o dopo i pasti.
I casi sono tanti e tutti diversi, ecco perché non c’è una risposta valida per tutti, ma basta solo riflettere anteponendo il benessere del cane alle nostre convinzioni (lavo troppo, non lavo mai).
Il cane è sporco: lo lavi.
Il cane puzza orrendamente: lo lavi.
Il cane l’hai lavato un mese fa, ma domani deve portarti le fedi all’altare: lo lavi.
Il cane è Piero: rimandi il più possibile!
Buono shampoo a tutti!