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Il mondo secondo Piero Salute e benessere del cane Vita insieme

La pioggia non uccide i cani!

21 Marzo 2018
sorriso pioggia

Buongiorno a tutti!

Leggendo qua e là, sul Web, mi imbatto spessissimo in notizie tristi e in dosi tossiche di pessimismo cosmico, quindi io e Piero abbiamo deciso di raccontarvi qualcosa che porti una ventata di ottimismo.

Oggi infatti, dopo mesi di accurati studi, siamo in grado di darvi una splendida notizia: quando piove i cani possono passeggiare sotto la pioggia! Alcuni addirittura senza impermeabile.

Davvero!

Soprattutto, dopo infiniti test, abbiamo scoperto che stando sotto la pioggia i cani:

  • non si restringono
  • non si sciolgono
  • non muoiono

Tutt’al più si stropicciano un pochettino, ma opportunamente spazzolati tornano alla forma originaria.

Pensiamo, ma dobbiamo ancora fare altri accertamenti, che l’acqua piovana, più pura di quella dell’acquedotto, tolga la polvere al manto del cane con delicatezza e che dia modo all’animale di pulirsi bene anche le zampe senza lo stress generato da vasche e vaschette per il bagno. Fortunatissimi poi i cani che possono imbrattarsi zampe e muso nel fango di cui si conoscono le virtù terapeutiche fin dall’antichità.

Comunque, ci basta già sapere che i cani possono uscire di casa anche quando piove e sopravvivere!

Dunque, non abbiate più alcun timore e portate a spasso i vostri beniamini anche nei giorni di pioggia; anche perché abbiamo il fondato sospetto che i bisognini scappino loro anche nei giorni uggiosi e che la noia li attanagli come quando non piove.

A riprova di quanto sosteniamo, vogliamo proporvi un brevissimo video nel quale potrete vedere tre cani che giocano sotto la pioggia: non solo non stanno soffrendo, ma si divertano anche!

Prima di mostrarvi il video, ci teniamo a precisare che non sono state usate lontre o nutrie camuffate da cani; si tratta di cani VERI.

 

 

 

Piero, come saprete se avete letto l’articolo “Piero, la pioggia e i ricordi”, non ama particolarmente l’acqua sulla pelliccia: secondo lui l’acqua sta bene solo nella ciotola e nelle adorate pozzanghere, che sono soltanto un modello più grande di ciotola; nonostante lo scarso amore per la pioggia, ha voluto posare in alcune foto per avvalorare la scoperta che abbiamo appena condiviso con voi e che rivoluzionerà la vita di molti cani.Vediamole insieme.

 

ombrello pioggia

 

In questa prima immagine il nostro Piero sembra che guardi con orrore la sparizione del suo fondoschiena ad opera della pioggia: niente paura, guardate la prossima fotografia.

 

piero pioggia

Qui, potete vedere il nostro modello, tutto intero, sempre sotto la pioggia e con le zampe in una pozzanghera mentre pratica la fangoterapia; il pelo bagnato lo fa sembrare vagamente un chewingum masticato, ma sorride e gode di ottima salute.

 

amore pioggia

La pioggia continua a scendere dal cielo, ma il nostro Piero riesce anche ad amoreggiare con una splendida saluki.

Come avete visto, questo umido fenomeno atmosferico non ha impedito al nostro modello di godersi la sua uscita mattuttina.

Sono certa, però, che i più scettici diranno: “Va bene, va bene… Ma è riuscito a tornare a casa sano e salvo?”

Ebbene sì! Ecco la prova:

 

telo pioggia

 

Avvolto in un morbido asciugamano che evita pozze d’acqua in tutta la casa, Piero viene asciugato con godurioso massaggio rotatorio.

Sotto, lo possiamo vedere sereno ed appagato che dorme sul suo cuscino preferito: me.

 

nanna pioggia

 

Aggiungiamo altra fotografia che lo ritrae durante il riposo per provare che sta bene: vedete che ha gli occhi aperti?

 

tappeto pioggia

 

Ci fermiamo per non annoiarvi.

Speriamo di essere stati di aiuto e conforto a tutti coloro che temono la prematura scomparsa del loro amato cane qualora dovesse uscire sotto la pioggia: non abbiate paura e portate fuori ‘ste povere bestiole!

Buona pioggia a tutti!

Il mondo secondo Piero Vita insieme

Piero e il dog sitter

30 Gennaio 2018
Piero e il dog sitter

La settimana scorsa. Mattina, tempo di risvegli, di coccole, di amore che scorre a fiumi e della prima, splendida passeggiata che avrei fatto con Lei. Io & Lei: love.

Ero allegro e non vedevo l’ora di uscire, anzi, andai a mordicchiare la borsa dei miei giochi e la trascinai in mezzo alla stanza così che Lei non si dimenticasse di portarla.

Ehi, ragazza, perchè così lenta? Saltellai felice e mi strusciai sulle sue gambe perché Lei mi “pastrugnasse” la ciccia e la pelliccia, ma calò su di me una mano fiacca che mi concesse solo due grattatine.

Mmmh… Suvvia cara, è l’ora del grattino, remember? Mattino, grattino … Sfoderai il mio sorriso migliore, mi sedetti e sollecitai la smemorata con colpetti della zampa, ma Lei mi guardò un po’ imbambolata, mi diede una carezza sul petto e stop.

Cosa stava succedendo? Dov’era la gioia del ritrovarci dopo la lunga notte? Dov’era la mia solerte schiava che al mattino mi grattava e mi coccolava? Chi aveva rapito la mia Lei e l’aveva sostituita con uno zombie dagli occhi pesti che la facevano sembrare un panda?

Annusai per benino il Panda e mi sembrò che ci fosse qualcosa di diverso … Infatti estrasse un tubicino di vetro da sotto l’ascella ed asclamò: “ Temperatura 38,5? Nooo!”

Lei sospirò, mi guardò un po’ sconsolata, si vestì e uscimmo. Sì, Lei mi porta fuori sempre e comunque; per non farlo dovrebbe essere in ospedale, legata e sotto anestesia totale. Il nostro giretto, a dire il vero, sembrava più una processione funebre data la velocità con cui ci muovevamo … un anziano con deambulatore ci avrebbe superato di brutto, ma capii che quel giorno sarebbe andata così, quindi mi sfogai facendo un po’ il bastardo con i piccioni.

Ci vollero quattro giorni, ma tutto tornò a posto e le nostre uscite ripresero con tempi e ritmi ragionevoli! Evviva!

Tre giorni fa. Mentre monto pigramente la guardia, suonano al campanello.

Lei apre e sulla porta c’è un uomo: mi avvicino cautamente, lo annuso, scodinzolo con scarsa convinzione e lo squadro per bene perché nel retro della nuca mi tintinna un campanellino d’allarme.

L’uomo mi chiama per nome , si accuccia, mi allunga un bocconcino prelibato e fa il simpaticone: cazzo, un dog sitter!

Alzo i tacchi, sprofondo nella mia cuccia e fingo di cadere in un sonno eterno.

Lei prepara un caffè al losco figuro e, intanto, gli parla di me. No, ma fai pure come se non fossi qui e non capissi che state tramando alle mie spalle. Tanto di dog sitter ne ho già fatti fuori un paio perché non sopporto chi mi porta via da Lei. Niente di cruento, semplicemente li ho esasperati con la mia mancanza di collaborazione e con i più coriacei ho sfoderato l’arma segreta: “il POTERE del MACIGNO”; si tratta di una dote innata: se non voglio spostarmi, sono in grado di centuplicare il mio peso fino a diventare un macigno, appunto. Per spostarmi ci vorrebbe Obelix!

D’altra parte, se un povero cane viene obbligato a uscire con un estraneo, secondo me non si dovrebbe chiamarla passeggiata, ma rapimento!

Il gonzo sorseggia il suo caffè e mi sorride affabile: vorrei scacciarlo, ma mi vengono in mente le parole di Al Pacino ne Il padrino: “Non odiare mai il tuo nemico: ti offusca la mente”. Devo restare lucido.

Renzo, questo il nome del rapitore di cani, si avvicina; mi aspetto le solite insopportabili carezze sulla testa e mi preparo a spostarmi infastidito, ma lui mi sorprende con una mossa che non mi aspettavo: mi si siede accanto e NON mi tocca.

Bravo picciotto, il rrrispetto prima di tutto! Quindi, o questo Renzo o sa il fatto suo oppure LEI ha fatto la spia su come ci si deve comportare con me … buona la seconda!

Renzo estrae dalla giacca un giochino e me lo agita davanti al muso; è un giochino orrendo e io rispondo con il sonno eterno. Allora si alza, prende un tiramolla e mi invita a condividere. Fatico a non farmi coinvolgere perché, diciamocelo, un tira e molla ha sempre il suo fascino, ma anche stavolta replico con il sonno eterno. Il subdolo non desiste e gioca il jolly: prende una pallina con corda, ma non una pallina qualsiasi, una di marca, una Gappay! Sleale lui, palesemente spiona Lei; attratto come una falena dalla luce, inizio a giocare. Mi sto iniziando a divertire, ma quando realizzo che all’altro capo del cordino c’è una brutta mano pelosa, sputo la palla e mi allontano; mi sdraio, sospiro e lo guardo con gli occhi pieni di indifferenza. Il brav’uomo, invece, è convinto che siamo diventati amiconi e dopo tutta questa manfrina, finalmente se ne va. Amen!

Oggi. Suona il campanello, Lei apre e rieccoti Renzo. Ma che diamine, devi sempre venire qui? Non ce l’hai una casa tua? Lui, sempre convinto di avermi conquistato, mi saluta e mi mette il guinzaglio. Grossissimo errore! Per palesare il fraintendimento e illuminarlo sul fatto che non lo sopporto ho solo un modo: “Potere del Macigno a meeee!” Ora sono i-n-a-m-o-v-i-b-i-l-e. Tiè!

Il povero Renzo tenta di farmi spostare usando palline, bocconcini, tirando un po’ il guinzaglio, ma io sono ancorato al suolo. Allora, decide di lasciarmi stare ed esce di casa. Cavoli ha desistito in fretta! Lo facevo più tenace. Sto per aggiungere un’altra tacca al mio collare (terzo dog sitter fatto fuori), quando lui ricompare con l’auto, scende, apre il portello del bagagliaio e mi invita a salire. Incapace di trattenermi, perché a me l’auto fa lo stesso effetto della pallina di cui sopra, mi fiondo in auto, lui chiude il portello e Lei mi fa ciao con la mano; mentre l’auto si allontana guardo Lei con gli occhi socchiusi e carichi di accusa:“Spiona!”

Vabbè, ormai mi hanno fregato. Renzo e io stiamo in giro un’oretta; all’inizio mi diverto come davanti a un cartone dei Teletubbies e poi mi rassegno. Il posto è bello, Renzo non molto, ma la vita non è tutta in discesa.

Il dog sitter mi riporta finalmente a casa e, qua, volo tra le braccia della mia Lei come se fossi sopravvissuto al viaggio sul Titanic … Cara, cara, cara! Ti perdono per la carognata che mi hai fatto e ti amo ancora! Dai, manda via Coso e stiamocene un po’ soli io e te!

Lei ride e saluta Renzo con un “ Grazie. Ciao. Ci vediamo giovedì”

Come giovedì? Non penserai di trasformarti ancora in un Panda, vero?? E allora perché lo fai venire di nuovo quello là? Aaaah! Ci risiamo. Vuoi che io abbia altre persone con cui sentirmi a mio agio, che mi aiutino a superare le mie diffidenze e aiutino te a tagliare il cordone ombelicale che ci lega; questo contribuirà alla mia crescita personale e supporterà te in caso di malattia o improvvisa assenza. Chiaro. Giustissimo. Comprendo. Maaaa … dato che non sono d’accordo: terza tacca in arrivooooo!

Ahahahahahahahahahahah!

 

Il pensiero di Piero

Amici! Come avete visto, non sono un tipo facile. Le persone mi piacciono, ma sono un cane diffidente e non mi metto nelle mani di chiunque; inoltre, sono adulto e non mi faccio incantare da due crocchette e qualche giochino: al mio fianco pretendo una persona di cui mi fido. Certamente non tutti i cani sono come me, ma ce ne sono molti che hanno bisogno di tempo per fidarsi di una nuova guida. Noi cani, non siamo pacchi postali che possono essere portati di qua e di là dal primo arrivato.

Ecco perché è importante come scegliete chi deve portare a spasso il vostro compagno a quattro zampe.

Innanzitutto è importante che ami i cani e non faccia il dog sitter solo per soldi: chi ama il suo lavoro, lo svolge indubbiamente meglio di chi lo fa senza passione! Quando vado in giro vedo un po’ di tutto: dog sitter seduti in area cani con il cane sdraiato che si ammazza di noia; cameriere che, in pausa pranzo, portano a spasso il cagnolino della famiglia in cui lavorano, ma si fermano a chiacchierare (e ne hanno ben il diritto!) con le amiche mentre il cane sta seduto tutto il tempo.

In secondo luogo, è FONDAMENTALE CHE ABBIA DELLE COMPETENZE! Chiunque può decidere di voler portare a spasso il cane degli altri, ma deve sapere cosa sta facendo. Deve conoscere le abitudini del cane, le sue paure e i suoi bisogni. Deve sapere modulare la passeggiata osservando il cane e quindi saper scegliere cosa privilegiare, se la camminata, il gioco, l’interazione con i conspecifici o altro.

Inoltre, il dog sitter:

  • deve saper “leggere” il cane: posture, espressioni del muso, vocalizzi per evitare spiacevoli incidenti con altri cani o, addirittura, con le persone.
  • finché non conosce bene il cane, deve rispettare le indicazioni che vengono date dal proprietario e, col tempo, modificare ciò che ritiene necessario in accordo con il padrone del cane.
  • deve instaurare un rapporto con il cane che porta a spasso, anche se si tratta di un cagnolone giuggiolone che adora tutto e tutti e uscirebbe a spasso con chiunque.
  • deve deve deve ….

Effettuate un accompagnamento graduale e non arrabbiatevi se il vostro quadrupede è inizialmente poco collaborativo! Ricordate che per alcuni cani è difficile accettare un conduttore diverso da quello abituale, quindi cercate persone pazienti e capaci, che aiutino il vostro cane a superare questa difficoltà.

Ci sarebbe molto da dire, ma, magari chiederò a Lei di scrivere qualcosa di più perché oggi è giovedì, arriverà Renzo e io devo andare a nascondermi dietro il divano per insegnare al mio dog sitter il gioco “Cerca Piero!”

Viva vida, amici!

Il mondo secondo Piero Vita insieme

Piero e la convivenza forzata

3 Gennaio 2017
difficoltà di convivenza tra cani

Oggi risveglio normale.

Suona la sveglia, apro un occhio (quello con cui controllo che tutto sia come l’ho lasciato la sera prima), apro il secondo, caccio uno sbadiglio leonino e mi stiracchio come se non ci fosse un domani.

Oddio ho già fatto un sacco di cose … non sarò mica ipercinetico?

Lei si alza velocemente, canticchiando.

Canticchiando … mmmmmmmmmh!

Qui gatta ci cova … quando Lei si alza canticchiando succedono sempre cose strane .

La tengo d’occhio.

Lei mi dice “Ti ricordi cosa succede oggi?”

Parli con me? Gigantesco punto di domanda stampato sulla mia espressivissima fronte.

“Oggi arriverà Bacca”

Chiii? Strabuzzamento degli occhi, inclinazione della testa di lato (così le è subito chiaro che non so di cosa stia parlando), ma lei si sta preparando e non coglie la mia domanda.

Usciamo e dopo poco arriviamo davanti ad un cancello. Lei prende una chiave ed entriamo. Naso a terra, mi è subito chiaro chi siamo passati a prendere. Dopo poco Lei apre una porta e fa capolino la cagnolina che ultimamente incontravo spesso al parco, una simpatica, tutta moine e ciglioni da cerbiatta. E’ felicissima di vederci e, modestamente, posso anche capirla dati i miei 30 kg di fascino cotonato stile anni ’80.

Dopo una lunga e piacevole passeggiata, ci ritroviamo davanti a casa nostra.

Bene, ciao Bacca, è stato bello. Ci si vede.

Ma Bacca entra con noi.

Guardo Lei: cos’è ‘sta storia?

“Bacca, rimarrà con noi per qualche giorno”

Mi vengono gli occhi a piattino da caffè.

Qualche giorno???

Quantifica “qualche”, per favore …

“Saranno 20 splendidi giorni!”

Venti giorni? V-E-N-T-I- GIORNI? Ma…20 giorni così per dire un numero a caso o 20 giorni intesi come: 20 mattine + 20 pomeriggi + 20 sere + 20 notti????

“Pensa, 20 giorni di passeggiate e giocate e dormite con una simpaticissima amica!”

La mia mente vacilla…

Come ha potuto? Come ha potuto decidere di ospitare un altro cane e per ben 20 giorni?

Non lo sa quanto vive un cane???? Pochissimo! E il nostro pochissimo tempo insieme Lei lo spreca portandosi a casa un’estranea per 20 giorni!!!!!

Non ho parole……

E poi, che nome è Bacca? Fa pure rima con c…a!

Lo sapevo, lo sapevo … Lei stamattina stava canticchiando il mio REQUIEM!

Mi lascio cadere a terra in modo plateale, mi accoccolo a ciambella, con la testa fra le zampe, fingendo di dormire e sprofondo in un rancoroso silenzio; ogni tanto apro un occhietto e quando lei mi guarda lo richiudo subito e giro la testa sbuffando.

Brutta!

Lei capisce, si siede accanto a me e mi sorride in quel modo tutto suo, pieno di amore; apro l’occhietto, la vedo così e la mia microcoda inizia ad agitarsi felice … maledetta traditrice di una coda! Adesso non sono più credibile nella parte dell’offeso.

Eeeeeee va beneeeeeeeeeeee! Mi è già passata! Mi alzo, la bacio, grattini a bestia, risate e rotolamenti sul pavimento … ci amiamo tanto!

Lei mi dice “Dai, aiutiamo Bacca a sentirsi a casa”

Aiutiamola.

Vado da Bacca e le dico: “Lo vedi tutto questo? E’ TUTTO MIO” .

Fatto, aiutata.

Guardandomi bene intorno, noto che le cucce sono diventate due, una ha il mio odore e l’altra l’odore di Bacca e due sono anche le ciotole dell’acqua. Questo mi piace. Ovviamente mi sdraio subito sulla cuccia di Bacca e la guardo sornione. Lei non fa una piega, va sulla mia cuccia e si accomoda tranquilla.

Intrepida…

Bacca si alza, mi dà due bacini agli angoli della bocca e mi chiede: giochiamo? Certo cara! Gioco duro, con l’energia di un rugbista, ma lei mi tiene testa e ci divertiamo molto, mio malgrado.

Già, già.

Ehi, in strada passa un cane nemico, lo sentiamo e corriamo insieme, come un sol cane ad abbaiare alla porta.

Sì, beh, siamo abbastanza in sintonia, ma non ti allargare, troppo, Tacca, capito?

I giorni scorrono lieti. Vacca non è male e Lei è bravissima a non farmi mai sentire al secondo posto, ma io sono un tipo che digerisce lentamente le novità

Per esempio, ogni volta che, in passeggiata, passiamo davanti a casa di Lacca io mi fermo e guardo speranzoso prima Lei poi il cancello; dato che Lei mi guarda con sguardo neutro (la odio quando fa così), indico con maggiore precisione il cancello, dandogli dei colpetti col muso e poi Le lancio un nuovo lungo sguardo carico di speranza.

Ma Lei mi dice: “No, non lasciamo Bacca a casa. Facciamo giretto”

Riprendo la passeggiata con il vigore di un moribondo, ma, poi, Racchia mi dà i bacini e mi rabbonisco.

I 20 giorni passano e Bracca torna a casa sua!

Amen.

In casa c’è più silenzio … Un po’ mi manca la nostra cosca canina, ma in un piccolo angolo del mio cervello di cane geloso continuo a pensare che mi piace che Lei sia tutta mia, mi piace rilassarmi senza avere una che viene a svegliarmi leccandomi le orecchie, insomma mi piace essere single.

Comunque sia, questa esperienza mi ha arricchito, mi ha aiutato a crescere, ad essere un cane migliore, più maturo… Ma Bacca fa sempre rima con c…a!

 

Il pensiero di Piero

 Cari umani, voi la fate sempre facile. Molti di voi pensano che i cani siano sempre desiderosi di incontrare i loro simili, conoscerli e giocarci.

Ovviamente non è così. A molti non frega un baffo di incontrare nuovi “amichetti”; altri, invece, temono addirittura gli incontri con i conspecifici.

Voi siete sempre felici di incontrare qualsiasi umano? Socializzate subito con lui e lo trattate come un vecchio amico? Non credo! E, se lo fate, è perché non avete incontrato il signore che abita in montagna, vicino a noi … neanche San Francesco ce la farebbe ad interagire con lui senza usare un randello!

Se già gli incontri possono essere difficili, FIGURIAMOCI LA CONVIVENZA!

Far convivere due cani o portare un nuovo cane a casa non sempre è una sciocchezza … Per quanto il cane di casa sia socievole e giocherellone, il fatto di dover condividere, spazi, risorse e , soprattutto, l’affetto del proprio padrone potrebbe svelare tratti sconosciuti del suo carattere.

Bisogna che i due cani si incontrino, verificare la loro compatibilità, lasciare che si frequentino fuori casa e poi introdurre il nuovo cane in casa con cautela e grande rispetto nei confronti del cane che già abita in quella casa.

E anche così, non sempre va tutto liscio.

Insomma, usate tutte le rotelline del vostro splendido cervello per prendere certe decisioni o consultatevi con che può aiutarvi.

Soprattutto, non pensate di far adottare altri cani a Lei! Lei è MIAAAAAAA!

Viva vida amici!

 

 

 

 

 

 

 

Vita insieme

La passeggiata con il cane

30 Settembre 2016
passeggiata cane

Ecco arrivata l’ora X, ossia l’ora della passeggiata quotidiana.

Come lo sai? Semplice, te lo dice lui, il tuo adorato Fidoamico e questo avverrà più facilmente se sei una persona abitudinaria e tendi a portare a spasso il cane sempre agli stessi orari. Il giorno in cui sarai distratto da altro, ci penserà il tuo cane a venirti a cercare per ricordarti che hai un impegno importantissimo! Un po’ come succedeva tra Pongo e Rudy ne “La carica dei 101”, ricordi?

I cani hanno la necessità di uscire in passeggiata più volte nell’arco della giornata, in particolar modo se vivono in appartamento. Anche i cani che hanno a disposizione un grande giardino, però, hanno bisogno di fare almeno una lunga passeggiata al giorno! Questo perché i cani, a spasso, soddisfano moltissime necessità: non solo si sgranchiscono le zampe dopo lunghe ore di inattività ed espletano le loro funzioni fisiologiche (feci e urine), ma sviluppano l’interazione sociale (sia intra-specifica che inter-specifica), sono sottoposti a molti stimoli ambientali, hanno l’occasione di usare con grande soddisfazione il loro favoloso “naso” e godono del piacere di condividere un bel momento con noi.

Purtroppo, è molto frequente vedere persone che, aria distratta e cellulare in mano, si trascinano appresso il cane come se non ci fosse, accorgendosi di lui solo per strattonarlo e trascinarlo via malamente qualora osi fermarsi a fare un’annusatina o una pipì più lunga del consentito. Il cane in questione, ovviamente, non esibisce pressoché mai un’aria felice e come potrebbe?

Portare i cani a spasso è una grande occasione di condivisione!!! Che senso ha viverlo come un male necessario, da compiere il più in fretta possibile? La passeggiata del nostro cane, spesso, per noi, è un frettoloso intervallo tra varie cose da fare, sempre e comunque più importanti!

Fretta, fretta, facciamo tutto di fretta, il corpo è qui, ma i pensieri sono lontani o proiettati già sulla prossima cosa da fare. Il nostro amico, invece, si gode il presente e se lo gusta per benino, quindi la qualità della passeggiata che gli offriamo è davvero importante.

Prenditi anche solo mezz’ora, ma che sia una mezz’ora in cui sei davvero presente, fisicamente e mentalmente, accanto al tuo amico a quattro zampe.

Modula l’andatura. Non scegliere una falcata da bersagliere se il tuo cane è piccolo o anziano o convalescente; e nemmeno cammina a velocità da corteo funebre (e con la stessa gioia) se hai un cane giovane e vivace.

Quando il tuo amico si ferma ad annusare qualcosa, assecondalo. Fermati accanto a lui e aspetta paziente. Se lo porti via bruscamente è come se a te strappassero di mano il giornale mentre stai leggendo. Ti piacerebbe? No, lo so. Non scandalizzarti o schifarti se annusa i bisognini di un altro cane, loro si riconoscono così; la marcatura di un altro cane è una miniera di informazioni! Lascialo annusare anche a lungo: è anche così che la sua mente apprende e si sazia.

Guardalo spesso mentre cammini con lui. I cani alzano la testa per incontrare lo sguardo del proprietario, ma restano delusi. Incrocia gli occhi del tuo cane, sii il suo riferimento. Come ama dire un grande personaggio della cinofilia italiana: lo “sguardo d’intesa” tra cane e il suo conduttore, cioè lo sguardo che si cerca,  non deve mai mancare ed è indice di un rapporto profondo tra i due.

Cerca di dargli la possibilità di stare senza guinzaglio. Raggiungi un’area dedicata allo sgambamento dei cani e lascia che qui lui possa godere di un momento di totale libertà. Non aspettarti che si metta necessariamente a correre come un forsennato con gli “amichetti”; potrebbe non essere la sua idea di divertimento! Magari preferisce giocare con te o godersi gli odorini sparsi qua e là. Anche se il tuo Fido è libero, non distrarti troppo. Avvicinati e fagli sentire che ci sei; oppure, allontanati e chiamalo, e, quando arriva, digli un caloroso “bravo” e lascia subito che se ne vada. O, ancora, semplicemente guardalo, così quando lui alzerà la testa per incontrare i tuoi occhi, li troverà.

Rientra a casa con calma e mantieni viva l’attenzione del cane su di te con un richiamo gentile o piccoli cambi di direzione…fagli sentire che siete insieme!

La passeggiata con il cane può diventare un bellissimo momento di condivisione e di consolidamento del vostro rapporto.

E se, mentre passeggiate, arriva una telefonata “importantissima”, rispondi così: << Scusa, sono con un amico. Ti richiamo più tardi.>>