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Giulia Piardi

Salute e benessere del cane Vita insieme

“Che afa fa”

14 Giugno 2017

 

 

“Che afa fa!” diceva una volta Charlie Brown (Peanuts).

Il caldo, da noi, arriva sempre prima e ci tiene compagnia con temperature che possono sfiorare  anche i 40°.

I nostri cani hanno caldo esattamente come noi  e hanno la nostra stessa voglia di potersi rinfrescare.

Vediamo in quali modi possiamo aiutarli a sentirsi meglio, nonostante il grande caldo.

 

  • Il tappetino refrigerante

 

tappetino-refrigerante

 

Ce ne sono di varie tipologie, da immergere in acqua o già pronti all’uso.  Il gel contenuto genera una condizione termica più bassa rispetto a quella del cane rinfrescandolo e regolandone la temperatura corporea. Sono abbastanza leggeri, pieghevoli e facili da trasportare ovunque.

 

  • Il gilet rinfrescante

gilet 1                                          gilet 2

 

 

Esistono pettorine, mantelline, gilet e perfino bandana rinfrescanti. Le tecnologie usate sono diverse: ci sono giubbotti che contengono pannelli da tenere preventivamente in freezer, giacche che rinfrescano attraverso cuscinetti riempiti con prodotti appositi e l’ innovativo gilet che, attraverso uno speciale tessuto, sottrae calore al corpo del cane per evaporazione, con un effetto rinfrescante completamente naturale.

 

 

  • I giochi con acqua

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Si tratta di giochi da riempire con acqua fresca. Durante la sessione di gioco, il giocattolo rilascia lentamente l’acqua, rinfrescando il cane. Si possono mettere anche il frigorifero o in freezer per aumentare l’effetto freddo.

 

 

 

  • I “ghiaccioli”

 

ghiaccioli 1                                  ghiaccioli 2           

 

 

Uno dei modi più piacevoli per rinfrescarsi è quello di mangiarsi un saporito ghiacciolo.

Per i nostri amici a quattro zampe, però, dovremo seguire delle accortezze. Innanzitutto, dovremo preparare dei ghiacciolini di dimensioni adeguate al cane, ma comunque piccoli; considerata la voracità di alcuni cani, non possiamo rischiare che ingurgitino di colpo un grosso blocco di cibo ghiacciato che gli farebbe sicuramente male.

In secondo luogo, non cediamo alla tentazione di dare ai nostri amici ghiaccioli contenenti zucchero. Lo zucchero è estremamente dannoso per i cani (e non solo per loro!). Via libera a yogurt greco, magari mescolato con pezzetti di frutta, oppure a blocchetti di brodo (senza sale) congelato. Potrete sbizzarrirvi seguendo la vostra fantasia e i gusti del vostro cane.

 

  • Il giocattolo “ripieno”

 

kong 1                           kong 2

                                            

Alcuni cani amano ingegnarsi per svuotare i giocattoli riempiti di cibo. Offriamoglieli, allora, in versione estiva! Sostituiamo crocchette, biscottini e patè, con preparazioni a base di yogurt, frutta frullata, ricotta e miele, riempiamo il giocattolo e mettiamolo nel freezer. Una volta pronto, offriamolo al nostro cane: un passatempo fresco e piacevole!

 

 

  • La piscinetta

 

                                   piscina 1     

 

Il contatto con l’acqua fresca aiuta moltissimo il cane accaldato a regolare la temperatura corporea. Perché, allora, non prendere una piscinetta tutta per lui? .  Non serve avere a disposizione una piscina olimpionica per far divertire Fido, basta  anche una sabbiera per bambini riempita con acqua. Importante è che la vasca sia scelta in base alle dimensioni del cane e alla sua dimistichezza con l’acqua: non prendete vasche troppo grandi se avete cuccioli o cani che approcciano per la prima volta l’acqua e, comunque, non riempitele troppo per evitare il rischio di annegamento. Inoltre, non utilizzate acqua troppo fredda, ma semplicemente fresca.

Non tutti, però, abbiamo lo spazio per  mettere una piscinetta a disposizione del  nostro adorato cane.

Allora possiamo aiutarlo a rinfrescarsi avvolgendogli intorno alle zampe un panno impregnato di acqua fredda. Oppure, possiamo immergergli le zampe, anche una alla volta, in una bacinella di acqua fresca perché questo lo aiuta ad abbassare la temperatura corporea. Volendo, per aumentare la sensazione di fresco e farla durare più a lungo, possiamo aggiungere all’acqua della bacinella una o due gocce di olio essenziale di menta.

 

tazza                                   tazza 1

 

 

  • Condizionatori e ventilatori

 

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L’unico consiglio che posso darvi è questo: non abusate dell’utilizzo di ventilatori e condizionatori. Casa vostra non deve diventare il Polo Nord e nemmeno la galleria del vento. Anche perché prima o poi uscirete e il corpo del vostro cane (e il vostro) dovrà adattarsi di colpo alle alte temperature esterne!

 

 

  • L’acqua in ciotola

 

                                        acqua 1

 

 

 

Potete scegliere ciotole di tutti i tipi: alluminio, porcellana (ideale per i cani allergici), con distributore dell’acqua, con fontanella incorporata, ma l’acqua non deve mancare mai! Soprattutto quando fa molto caldo, il vostro cane avrà maggiormente bisogno di idratarsi, quindi dovrete prestare particolare attenzione al  riempimento della ciotola. La ciotola dovrà sempre essere ben pulita, per evitare la proliferazione di batteri,  e piena di acqua fresca, anzi freschissima!

 

 

Buona estate a tutti voi e a tutti i vostri meravigliosi compagni a quattro zampe!

 

 

 

Il mondo secondo Piero Vita insieme

Piero, la pioggia e i ricordi

4 Maggio 2017
pioggia

Ciao amici!

Piove e io sono sdraiato sulla mia cuccia ad ascoltare l’acqua che ticchetta sull’asfalto. Della pioggia mi piace tanto l’odore che fa salire dalla terra. Nient’altro.

Oggi ho pensieri pigri e non mi va di raccontarvi una storia istruttiva … oggi vi regalo i miei ricordi.

Tempo fa, in casa nostra, viveva un altro cane di nome Spino. Lui era arrivato molto prima di me ed era un cane che della vita ne sapeva un bel po’.

Spino non mi sopportava di buon grado e io ricambiavo la cortesia.

Eravamo molto diversi, ma una cosa di sicuro ce l’avevamo in comune: non ci piaceva la pioggia. Uscire sotto l’acqua, fosse anche la gentile acquerugiola primaverile, proprio era l’ultima cosa nella scala dei nostri desideri.

Purtroppo, quando si susseguivano giorni piovosi, uscire si doveva pur uscire e il fastidioso incontro con la pioggia dovevamo farlo. Lei, pensando di fare buona cosa, ci aveva comprato l’impermeabile per i giorni di cielo a pecorelle ed acqua a catinelle … Ora, a noi cani, non è che gli impermeabili piacciano molto: quando ce li fanno indossare la nostra dignità offesa ci provoca un cortocircuito cerebrale che ci fa muovere come delle marionette o come dei pinguini.

Come se non bastasse, Lei, dopo mille ripensamenti, quando si era decisa a comprarci gli impermeabili? Ovviamente durante una vacanza in uno sperduto paesino di montagna dove c’era un negozio di ferramenta che vendeva una vasta gamma di articoli, dai chiodi ai dadoni in pelo da appendere in auto. Nel triste e polveroso espositore di prodotti per cani, Lei aveva trovato solo un impermeabile verde vomito per me e uno giallo acceso con bottoncini rossi per Spino; lui sembrava un pompiere e io un baccello gigante. Ma Spino era “cane di mondo”e riusciva quasi sempre ad evitare il suo pagliaccesco impermeabilino. Io no. Infatti, nei giorni piovosi, al richiamo di “Girettooo!” io saltavo in piedi come uno che aveva preso la scossa e mi mettevo a saltellare, impaziente come un capretto, davanti alla porta d’ingresso. Spino, invece, non si muoveva. Allora Lei lo andava a chiamare dolcemente, ma lui, arroccato dietro i suoi privilegi di cane anziano, se ne stava immobile.

Io, ingenuo, ridacchiavo perché pensavo che fosse un tontolone a non voler uscire. Poi lei arrivava con l’orrendo impermeabile e subito mi coglieva un dubbio: PIOVE COSI’ TANTO? Si apriva la porta e vedevo: caz, sì, piove così tanto! Prima di uscire mi giravo e vedevo Spino che ci guardava di sottecchi. Lui aveva capito che fuori c’era il diluvio. Carogna.

Quando tornavo a casa ero comunque riuscito a bagnarmi tantissimo dato che, da bravo maschio, dovevo per forza fare 3.000 minipisce e questa era un’arte che richiedeva del tempo. Quindi, dopo l’onta dell’impermeabile, mi aspettava anche la beffa: il mix asciugamano – phon.

Dopo lunga pena, asciutto e con il pelo gonfio come una palla di zucchero filato, trotterellavo offeso verso la cuccia, accompagnato dalla lunga risatina sarcastica del mio compagno di casa.

La pioggia, prima o poi, dava qualche minuto di tregua e Spino coglieva l’occasione al volo! Si alzava, andava da Lei, si stiracchiava e la guardava con il suo sguardo da “ cucciolo di panda abbandonato”. Allora Lei sorrideva, prendeva il guinzaglio e lo portava fuori … Mannaggia! La prossima volta anche io avrei fatto così!

E arrivava la famosa “prossima volta”. Pioggia infinita, il richiamo “Girettooo!”, lui sdraiato immobile, colpito da sordità improvvisa, e io: capretto capretto capretto davanti alla porta … Nooooo! Mi ero fregato di nuovo! Impermeabile, giù acqua, dagli col phon. E lui rideva. Che tipo! Quasi quasi iniziava a piacermi quel cagnetto…

Un giorno di luglio, venne a trovarci la zia Dada e fu lei a prendere il guinzaglio dicendo “Girettooo!” Scattai come una trappola per topi e mi lanciai verso la porta con la grazia di una slavina; Spino mi mandò un lungo sguardo e non si alzò. Io pensai: “ Cavolo, PIOVE??!!?”. Uscii rassegnato, ma quella volta il vetusto si era sbagliato: non pioveva affatto, anzi, era una gran bella giornata e subito mi colse il buonumore. Pensai che, al ritorno dalla passeggiata, avrei riso io del mio vecchietto!

Quando tornai a casa non c’era nessuno, allora aspettai. E aspettai.

Tornò soltanto Lei.

Era diversa, come se non fosse più tutta intera. Con lo sguardo le chiesi: “Dov’è?” Lei si sedette accanto a me e iniziò ad uggiolare piano, mentre con gli occhi mi bagnava il pelo. La risata che avevo preparato per lui, mi morì in gola e in un istante, sentii, sgomento, che mancava un pezzo anche a me. E capii che anche se fuori c’era il sole, era un giorno di pioggia.

Il mondo secondo Piero Vita insieme

Piero e la convivenza forzata

3 Gennaio 2017
difficoltà di convivenza tra cani

Oggi risveglio normale.

Suona la sveglia, apro un occhio (quello con cui controllo che tutto sia come l’ho lasciato la sera prima), apro il secondo, caccio uno sbadiglio leonino e mi stiracchio come se non ci fosse un domani.

Oddio ho già fatto un sacco di cose … non sarò mica ipercinetico?

Lei si alza velocemente, canticchiando.

Canticchiando … mmmmmmmmmh!

Qui gatta ci cova … quando Lei si alza canticchiando succedono sempre cose strane .

La tengo d’occhio.

Lei mi dice “Ti ricordi cosa succede oggi?”

Parli con me? Gigantesco punto di domanda stampato sulla mia espressivissima fronte.

“Oggi arriverà Bacca”

Chiii? Strabuzzamento degli occhi, inclinazione della testa di lato (così le è subito chiaro che non so di cosa stia parlando), ma lei si sta preparando e non coglie la mia domanda.

Usciamo e dopo poco arriviamo davanti ad un cancello. Lei prende una chiave ed entriamo. Naso a terra, mi è subito chiaro chi siamo passati a prendere. Dopo poco Lei apre una porta e fa capolino la cagnolina che ultimamente incontravo spesso al parco, una simpatica, tutta moine e ciglioni da cerbiatta. E’ felicissima di vederci e, modestamente, posso anche capirla dati i miei 30 kg di fascino cotonato stile anni ’80.

Dopo una lunga e piacevole passeggiata, ci ritroviamo davanti a casa nostra.

Bene, ciao Bacca, è stato bello. Ci si vede.

Ma Bacca entra con noi.

Guardo Lei: cos’è ‘sta storia?

“Bacca, rimarrà con noi per qualche giorno”

Mi vengono gli occhi a piattino da caffè.

Qualche giorno???

Quantifica “qualche”, per favore …

“Saranno 20 splendidi giorni!”

Venti giorni? V-E-N-T-I- GIORNI? Ma…20 giorni così per dire un numero a caso o 20 giorni intesi come: 20 mattine + 20 pomeriggi + 20 sere + 20 notti????

“Pensa, 20 giorni di passeggiate e giocate e dormite con una simpaticissima amica!”

La mia mente vacilla…

Come ha potuto? Come ha potuto decidere di ospitare un altro cane e per ben 20 giorni?

Non lo sa quanto vive un cane???? Pochissimo! E il nostro pochissimo tempo insieme Lei lo spreca portandosi a casa un’estranea per 20 giorni!!!!!

Non ho parole……

E poi, che nome è Bacca? Fa pure rima con c…a!

Lo sapevo, lo sapevo … Lei stamattina stava canticchiando il mio REQUIEM!

Mi lascio cadere a terra in modo plateale, mi accoccolo a ciambella, con la testa fra le zampe, fingendo di dormire e sprofondo in un rancoroso silenzio; ogni tanto apro un occhietto e quando lei mi guarda lo richiudo subito e giro la testa sbuffando.

Brutta!

Lei capisce, si siede accanto a me e mi sorride in quel modo tutto suo, pieno di amore; apro l’occhietto, la vedo così e la mia microcoda inizia ad agitarsi felice … maledetta traditrice di una coda! Adesso non sono più credibile nella parte dell’offeso.

Eeeeeee va beneeeeeeeeeeee! Mi è già passata! Mi alzo, la bacio, grattini a bestia, risate e rotolamenti sul pavimento … ci amiamo tanto!

Lei mi dice “Dai, aiutiamo Bacca a sentirsi a casa”

Aiutiamola.

Vado da Bacca e le dico: “Lo vedi tutto questo? E’ TUTTO MIO” .

Fatto, aiutata.

Guardandomi bene intorno, noto che le cucce sono diventate due, una ha il mio odore e l’altra l’odore di Bacca e due sono anche le ciotole dell’acqua. Questo mi piace. Ovviamente mi sdraio subito sulla cuccia di Bacca e la guardo sornione. Lei non fa una piega, va sulla mia cuccia e si accomoda tranquilla.

Intrepida…

Bacca si alza, mi dà due bacini agli angoli della bocca e mi chiede: giochiamo? Certo cara! Gioco duro, con l’energia di un rugbista, ma lei mi tiene testa e ci divertiamo molto, mio malgrado.

Già, già.

Ehi, in strada passa un cane nemico, lo sentiamo e corriamo insieme, come un sol cane ad abbaiare alla porta.

Sì, beh, siamo abbastanza in sintonia, ma non ti allargare, troppo, Tacca, capito?

I giorni scorrono lieti. Vacca non è male e Lei è bravissima a non farmi mai sentire al secondo posto, ma io sono un tipo che digerisce lentamente le novità

Per esempio, ogni volta che, in passeggiata, passiamo davanti a casa di Lacca io mi fermo e guardo speranzoso prima Lei poi il cancello; dato che Lei mi guarda con sguardo neutro (la odio quando fa così), indico con maggiore precisione il cancello, dandogli dei colpetti col muso e poi Le lancio un nuovo lungo sguardo carico di speranza.

Ma Lei mi dice: “No, non lasciamo Bacca a casa. Facciamo giretto”

Riprendo la passeggiata con il vigore di un moribondo, ma, poi, Racchia mi dà i bacini e mi rabbonisco.

I 20 giorni passano e Bracca torna a casa sua!

Amen.

In casa c’è più silenzio … Un po’ mi manca la nostra cosca canina, ma in un piccolo angolo del mio cervello di cane geloso continuo a pensare che mi piace che Lei sia tutta mia, mi piace rilassarmi senza avere una che viene a svegliarmi leccandomi le orecchie, insomma mi piace essere single.

Comunque sia, questa esperienza mi ha arricchito, mi ha aiutato a crescere, ad essere un cane migliore, più maturo… Ma Bacca fa sempre rima con c…a!

 

Il pensiero di Piero

 Cari umani, voi la fate sempre facile. Molti di voi pensano che i cani siano sempre desiderosi di incontrare i loro simili, conoscerli e giocarci.

Ovviamente non è così. A molti non frega un baffo di incontrare nuovi “amichetti”; altri, invece, temono addirittura gli incontri con i conspecifici.

Voi siete sempre felici di incontrare qualsiasi umano? Socializzate subito con lui e lo trattate come un vecchio amico? Non credo! E, se lo fate, è perché non avete incontrato il signore che abita in montagna, vicino a noi … neanche San Francesco ce la farebbe ad interagire con lui senza usare un randello!

Se già gli incontri possono essere difficili, FIGURIAMOCI LA CONVIVENZA!

Far convivere due cani o portare un nuovo cane a casa non sempre è una sciocchezza … Per quanto il cane di casa sia socievole e giocherellone, il fatto di dover condividere, spazi, risorse e , soprattutto, l’affetto del proprio padrone potrebbe svelare tratti sconosciuti del suo carattere.

Bisogna che i due cani si incontrino, verificare la loro compatibilità, lasciare che si frequentino fuori casa e poi introdurre il nuovo cane in casa con cautela e grande rispetto nei confronti del cane che già abita in quella casa.

E anche così, non sempre va tutto liscio.

Insomma, usate tutte le rotelline del vostro splendido cervello per prendere certe decisioni o consultatevi con che può aiutarvi.

Soprattutto, non pensate di far adottare altri cani a Lei! Lei è MIAAAAAAA!

Viva vida amici!

 

 

 

 

 

 

 

Il mondo secondo Piero Vita insieme

Piero e l’ospite

9 Novembre 2016
Come parlare al cane

Suonano alla porta.

Lei (Giulia nda) va ad aprire e io la seguo per controllare che non entrino individui pericolosi, o cani nemici. O infidi gatti.

Tutto a posto, è la sua amica, quella piccoletta e simpatica che si chiama Mau.

Mau mi piace, anche se ha un grande, enorme difetto: non ama che le salti addosso per manifestarle tutta la mia ospitalità. Faccio comunque il solito tentativo di saltino ( non si sa mai che stavolta apprezzi!), subito stroncato dall’arcinoto “Giù”. Mi accontento, quindi, di tenere le quattro zampe a terra e questo manda in accelerazione il mio fondoschiena che comincia a dimenarsi come quello di un ballerino di samba! Sono un cane gioioso, che ce posso fà?

Dopo i saluti di rito, le accompagno in soggiorno, dove, solitamente, si siedono a prendere il caffè.

Sto per stravaccarmi beatamente nella mia cuccia, quando mi accorgo che la piccoletta non si è seduta e mi guarda. Allora le sorrido.

Mi dice: “Vieni qui, bello!”

Se dice “Bello” è ovvio che sta parlando con me! Dato che, di solito, mi ignora, mi avvicino curioso.

Mau dice che voleva saperne di più sui cani e ha letto un libro.

Ah, bene!

Mau ci dice che non sa se ha capito molto bene quello che ha letto.

Ahi ahi!

Mau dice che adesso vuole provare lo stesso a comunicare con un cane. Con me, per la precisione.

Aaaaagh!!!!

Mau si piega su di me e, dato che è bassa, mi arriva a 10 centimetri dal muso, sbarra gli occhi e mi rifila un sorriso che neanche il Joker…

Oddio… inizio a sentire una vaga inquietudine.

Guardo Lei, nella speranza di un aiuto, ma Lei è con le braccia lungo i fianchi, gli occhi sbarrati, la bocca spalancata ed è paralizzata dalla sorpresa…

Ok, ho capito, me la devo cavare da solo.

Mau, sempre con la stessa faccia un po’ folle e sempre piegata, inizia a darmi una serie di comandi con vocetta pigolante e, ogni volta che lo fa, porta le mani a pugno verso il petto e fa un saltello sulle punte dei piedi che sembra mi stia per cadere addosso.

Ovviamente, Mau, non ha chiesto quali sono i comandi che conosco, quindi usa le parole che le vengono in mente a casaccio e io non capisco assolutamente niente!

Giuro che sono in difficoltà… mi sudano i polpastrelli…..

Dunque, mi concentro sul movimento delle mani: ricorda moooolto vagamente quello che usa Lei per chiedermi il “seduto”.

Più o meno va così:

“Siediti”, mani al petto, saltello sulle punte: mi siedo

“Stenditi”, mani al petto, saltello sulle punte: mi siedo

“Vai all’indietro”, mani al petto, saltello sulle punte: mi siedo

“Ruota” (ruota??????)……………………….: mi siedo

Il marmo sotto le mie zampe ha un alone enorme di condensa e io ansimo. La mia Lei trova finalmente la forza per intervenire e placare la furia addestratrice della piccoletta.

Mau sbuffa e dice: “Ma Piero sa solo mettersi seduto!”

Io e Lei ci guardiamo e pensiamo all’unisono: “Vai a bere il tuo caffè, và, che è meglio!”

 

Il pensiero di Piero

Certamente ho apprezzato lo sforzo che ha fatto Mau! Ha abbandonato la presunzione, tutta umana, che, fossi io a dover imparare il suo linguaggio e ha preso un libro per conoscermi meglio.

Mau ha voluto capire in quale modo poteva interagire con me, come poteva aprire un canale di comunicazione.

Certo, avrebbe dovuto chiedere che parole conosco, perché noi cani non parliamo la vostra lingua e anche se parole come “Terra” o “A terra”o “Sdraiato” per voi sono sinonimi, per noi sono parole con un suono totalmente diverso e non possiamo sapere che hanno lo stesso significato. Avrei potuto fare molte cose con Mau se solo avesse saputo come chiedermele!

Comunque, ho apprezzato.

Mi sono sentito considerato! E’ bello, sapete, sentirsi considerati…

Ricordatevi: il vostro cane parla in modo molto diverso da voi e la sua vita sarebbe immensamente più semplice se voi gli spiegaste la vostra lingua usando una modalità CANINAMENTE COMPRENSIBILE!

La comunicazione è vitale! Se non si comunica non ci si capisce e non si impara a conoscersi. Se non si comunica, il rapporto non cresce.

Parlate al vostro cane con un linguaggio chiaro e a lui comprensibile: la vostra amicizia diventerà sempre più forte e il suo muso sarà sempre più sorridente!

Viva vida, amici!

Salute e benessere del cane

I cani e il gioco

3 Novembre 2016
educare giocando

I cani e il gioco sono due concetti inseparabili. Anche quei cani che sembrano non interessarsi a nessun tipo di gioco, se opportunamente guidati e sollecitati, possono scoprire qualche attività ludica che è loro gradita!

Generalmente, quando pensiamo ad un cane che gioca, visualizziamo un simpatico cucciolo oppure un cane giovane e pieno di energia, ma è bene sapere che il cane è uno dei pochi animali che gioca anche in età adulta.

Un cane in età avanzata può giocare con lo stesso piacere di uno più giovane, purché si abbia l’accortezza di adeguare i giochi alla sua condizione.

Qual è il motivo per cui ai cani piace così tanto giocare? Perchè il gioco è divertimento, piacere! Ma non è solo questo.

Il gioco non è un’attività banale per il cane, bensì una vera e propria palestra di vita, perchè consente al cane di allenare il corpo e la mente. Attraverso i vari giochi i cuccioli imparano la coordinazione, allenano il corpo, instaurano rapporti più profondi ed articolati con i fratelli, affinano le loro capacità, acquisiscono nuove competenze; si preparano alla vita adulta. L’adulto, invece, gioca per entrare in uno stato emotivo positivo, per mantenere i rapporti ed aumentare la coesione sociale. Il gioco è un modo pacifico per misurare le capacità di un altro:quanto è forte, stabile, intelligente, equilibrato, abile. Giocando, il cane asseconda sia le sue necessità legate al movimento, sia quelle legate all’esplorazione del mondo insieme agli altri.

Condividere momenti di gioco con il proprio cane è un modo semplice, naturale e piacevole per rinsaldare il legame con lui. Cosa c’è di più bello di due amici che si prendono del tempo tutto per loro e lo trascorrono divertendosi insieme?

I ritmi della vita moderna, ci tengono spesso lontani da casa per molte ore e i nostri beniamini trascorrono questo tempo nella solitudine e nella noia. Al nostro rientro, allora, proponiamo delle attività che divertano entrambi e che ci permettano di dimenticare, almeno per un pò, le fatiche della giornata. Giochiamo insieme al nostro cane, per ritrovare il buonumore, per sviluppare una sempre maggiore complicità, per riscoprire il gusto di stare insieme.

Basta poco: un cane , un umano, un po’ di fantasia.

Quando si propongono dei giochi, è molto importante rispettare il proprio cane tenendo conto delle sue attitudini, delle paure, dei gusti  e delle sue condizioni di salute. Cerchiamo di scegliere giochi graditi ad entrambi e, soprattutto, non facciamoci condizionare dagli stereotipi sulle razze, ad esempio: “tutti i Labrador amano i giochi acquatici” “i collie amano tutti i giochi”. Certo, ogni razza è stata selezionata per uno scopo, pertanto gli appartenenti a quella razza hanno delle caratteristiche ben definite, ma questo non ci deve impedire di esplorare con il nostro cane anche giochi per i quali crediamo, erroneamente, non sia portato. Permettiamogli di sperimentare, allarghiamo il repertorio e il nostro cane ce ne sarà grato! Lo aiuteremo a sviluppare la sua intelligenza e ad accrescere la sua autostima.

Non dimentichiamo, però,  piccoli accorgimenti per poter giocare in sicurezza. Il nostro Fido è un fan della pallina? Procuriamogliene una adatta alla sua bocca, evitando quelle troppo piccole che potrebbero essere ingoiate. Bellissimele le palline con la corda, che consentono diversi tipi di gioco e, qualora dovessero andare di traverso, sono facilmente recuparabili.

Oppure, quando Poldo ha una pallina decide di scoprire se al suo interno c’è un tesoro facendola a pezzi in un nanosecondo? Preferiamo un materiale resistente e di qualità che non si sminuzzi rischiando ingestioni accidentali.

Il sole splende e vi va di fare movimento con il vostro amico a quattro zampe? Se desiderate una piacevole alternativa alla palla, usate un  freesbe. Per i cani che non l’hanno mai usato preferiamone uno di gomma morbida (ne esistono anche in tessuto!) e, soprattutto, ricordiamo di non lanciarlo verso il cane, per evitare di farglielo picchiare sul muso e renderglielo, così, per sempre antipatico.

Giornata piovosa e coda moscia. Che fare? Mille giochi in casa! Insegnamo al nostro cane a cercare qualcosa, una crocchetta o il suo giocattolino preferito. Oppure nascondiamogli del cibo goloso sotto o dentro  recipienti diversi e lasciamo che si ingegni per tirarlo fuori. E perché non provare l’agility in soggiorno? Un tavolino basso può diventare un tunnel da attraversare, tre sedie in fila si possono usare per fare lo slalom, possiamo arrotolare un tappetino per creare un ostacolo da saltare (attenzione ai pavimenti scivolosi!) e molto altro.

Soprattutto, approfittiamo del gioco per insegnare delle piccole regole al nostro amico a quattro zampe. Non lasciamoci tiranneggiare e non scattiamo in piedi ogni volta che pretende di giocare con noi. Insegnamogli che c’è un momento per il gioco e che siamo noi a dare sia il “fischio di inizio” che quello di fine. Usiamo un segnale preciso per indicare la fine del momento ludico e, se lo desideriamo, diamogli un ossicino che potrà sgranocchiare per i fatti suoi.

Teniamo sempre d’occhio lo stato emotivo del cane. Osserviamolo bene: il gioco che stiamo facendo con lui lo agita troppo?  Cambiamo gioco e proponiamogliene uno che abbassi l’eccitazione e gli consenta di riprendere la padronanza di sé. Non esageriamo mai con le sessioni di gioco, o con lo stesso gioco usato troppo a lungo in modo ripetitivo.

Se durante il gioco, il cane inizia a mordere o a ringhiare in modo minaccioso, interrompiamo il gioco, riponiamo i giocattoli e fermiamo l’interazione finché non si calma. In questi frangenti, però, evitiamo le punizioni perchè la nostra indifferenza è già una punizione sufficiente.

Non portiamo mai il nostro adorato cane al limite. Il gioco non deve stremarlo! Alcune persone credono, erroneamente, che sfiancare il cane lo farà stare tranquillo per un bel pò… Ciò che fa stare tranquillo il cane è un gioco sapientemente condotto, che porta un appagamento sia fisico che mentale.

Nei prossimi articoli approfondiremo ciascuno di questi suggerimenti, per aiutarvi a giocare con il vostro cane in modi sempre diversi e, soprattutto, imparando a condurre il gioco in modo corretto.

Ricordate che il  gioco deve terminare con una faccia e un muso sorridenti e con la sensazione di aver aggiunto un tassello in più allo splendido mosaico della vostra amicizia.

Piccola biblioteca cinofila

“Gli standard segreti delle razze canine”

21 Ottobre 2016
Gli standard segreti delle razze canine

“………………..

GOLDEN RETRIEVER

ASPETTO GENERALE: “cane armonico, attivo, potente, ben compatto nella sua andatura, di costituzione forte, con espressione decisamente di dolcezza”.

Ed è lì che ti frega. Anzi, a dire il vero, ti frega anche se non hai mai letto lo standard: perché vedere una cucciolata di Golden e innamorarsene perdutamente è un tutt’uno. Non solo sono l’immagine esatta che uno si forma nella mente quando pensa alla parola “cucciolo”; non solo hanno quegli occhioni parlanti e quelle codine in perenne movimento che trasmettono gioia allo stato puro; hanno pure il mantello da peluche della Trudi, che dopo la vista ti conquista per l’eternità anche il tatto.

Se poi leggi pure uno Standard che parla di cane “armonico, forte e dolce”…sei impanato e fritto. A quel punto te ne porti a casa uno, e scopri che…

CARATTERE ED ATTITUDINI: dire “docile, intelligente, disposto per natura al lavoro”, come scrive lo Standard, è un modo indecoroso di prendere in giro la gente. Il Golden non è soltanto “disposto” a lavorare: DEVE (e vuole) assolutamente farlo. Se non lo fai lavorare tu, provvede in proprio: e siccome il suo lavoro è il riporto, lui ti riporta l’inverosimile. La carta igienica (come nello spot, con gli stessi risultati), il rotolone di carta da cucina (idem), il figlio piccolo (che magari non aveva alcuna intenzione di essere riportato), il marito (e in questo caso sei tu che non volevi minimamente chete lo riportasse), la tua borsa (rassegnati: sarà sempre e solo ricoperta di bava canina,da oggi fino alla fine dei tempi) …eccetera, eccetera, molto eccetera. Caldamente consigliato l’acquisto di palline e mummie (i riportelli morbidi utilizzati per l’addestramento). In questo (e praticamente in nient’altro) il Golden assomiglia molto al Labrador ( e a tutti gli altri retriever). Solo che il Labrador ti riporta cose a casaccio nel suo modo caciarone e un po’ tamarro, e magari riesci pure a sgridarlo; mentre il Golden ti arriva con quell’aplomb e quell’aria da signore distinto che sì, d’accordo, ha preso in bocca il ferro da stiro acceso (per il manico) e sì, ok, te l’ha consegnato mollandotelo su un piede (dalla parte della piastra)… ma con una tale eleganza e guardandoti con quella faccia da “guarda che bravo che sono stato! Merito un premio, vero che lo merito?”… che tu non resisti alla tentazione di premiarlo davvero (e poi vai in ospedale a farti medicare il piede).

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Tratto da “Gli standard segreti delle razze canine” di Valeria Rossi , Edizioni ALTEA

Valeria Rossi, Savonese, era nel mondo della cinofilia da sempre, come allevatrice, addestratrice, rieducatrice.

La sua vasta cultura in campo cinofilo e la sua capacità di cogliere il lato comico di ogni situazione la rendono una scrittrice piacevolissima.

Ne “Gli standard segreti delle razze canine” ogni pagina è un piccolo capolavoro! La Rossi grazie alla sua grande esperienza cinofila, ci racconta le “insospettabili” verità su molte razze di cani, partendo dagli Standard ufficiali.

Un libro, questo, che vi insegnerà molte cose senza farvi mai smettere di ridere.

Vita insieme

La passeggiata con il cane

30 Settembre 2016
passeggiata cane

Ecco arrivata l’ora X, ossia l’ora della passeggiata quotidiana.

Come lo sai? Semplice, te lo dice lui, il tuo adorato Fidoamico e questo avverrà più facilmente se sei una persona abitudinaria e tendi a portare a spasso il cane sempre agli stessi orari. Il giorno in cui sarai distratto da altro, ci penserà il tuo cane a venirti a cercare per ricordarti che hai un impegno importantissimo! Un po’ come succedeva tra Pongo e Rudy ne “La carica dei 101”, ricordi?

I cani hanno la necessità di uscire in passeggiata più volte nell’arco della giornata, in particolar modo se vivono in appartamento. Anche i cani che hanno a disposizione un grande giardino, però, hanno bisogno di fare almeno una lunga passeggiata al giorno! Questo perché i cani, a spasso, soddisfano moltissime necessità: non solo si sgranchiscono le zampe dopo lunghe ore di inattività ed espletano le loro funzioni fisiologiche (feci e urine), ma sviluppano l’interazione sociale (sia intra-specifica che inter-specifica), sono sottoposti a molti stimoli ambientali, hanno l’occasione di usare con grande soddisfazione il loro favoloso “naso” e godono del piacere di condividere un bel momento con noi.

Purtroppo, è molto frequente vedere persone che, aria distratta e cellulare in mano, si trascinano appresso il cane come se non ci fosse, accorgendosi di lui solo per strattonarlo e trascinarlo via malamente qualora osi fermarsi a fare un’annusatina o una pipì più lunga del consentito. Il cane in questione, ovviamente, non esibisce pressoché mai un’aria felice e come potrebbe?

Portare i cani a spasso è una grande occasione di condivisione!!! Che senso ha viverlo come un male necessario, da compiere il più in fretta possibile? La passeggiata del nostro cane, spesso, per noi, è un frettoloso intervallo tra varie cose da fare, sempre e comunque più importanti!

Fretta, fretta, facciamo tutto di fretta, il corpo è qui, ma i pensieri sono lontani o proiettati già sulla prossima cosa da fare. Il nostro amico, invece, si gode il presente e se lo gusta per benino, quindi la qualità della passeggiata che gli offriamo è davvero importante.

Prenditi anche solo mezz’ora, ma che sia una mezz’ora in cui sei davvero presente, fisicamente e mentalmente, accanto al tuo amico a quattro zampe.

Modula l’andatura. Non scegliere una falcata da bersagliere se il tuo cane è piccolo o anziano o convalescente; e nemmeno cammina a velocità da corteo funebre (e con la stessa gioia) se hai un cane giovane e vivace.

Quando il tuo amico si ferma ad annusare qualcosa, assecondalo. Fermati accanto a lui e aspetta paziente. Se lo porti via bruscamente è come se a te strappassero di mano il giornale mentre stai leggendo. Ti piacerebbe? No, lo so. Non scandalizzarti o schifarti se annusa i bisognini di un altro cane, loro si riconoscono così; la marcatura di un altro cane è una miniera di informazioni! Lascialo annusare anche a lungo: è anche così che la sua mente apprende e si sazia.

Guardalo spesso mentre cammini con lui. I cani alzano la testa per incontrare lo sguardo del proprietario, ma restano delusi. Incrocia gli occhi del tuo cane, sii il suo riferimento. Come ama dire un grande personaggio della cinofilia italiana: lo “sguardo d’intesa” tra cane e il suo conduttore, cioè lo sguardo che si cerca,  non deve mai mancare ed è indice di un rapporto profondo tra i due.

Cerca di dargli la possibilità di stare senza guinzaglio. Raggiungi un’area dedicata allo sgambamento dei cani e lascia che qui lui possa godere di un momento di totale libertà. Non aspettarti che si metta necessariamente a correre come un forsennato con gli “amichetti”; potrebbe non essere la sua idea di divertimento! Magari preferisce giocare con te o godersi gli odorini sparsi qua e là. Anche se il tuo Fido è libero, non distrarti troppo. Avvicinati e fagli sentire che ci sei; oppure, allontanati e chiamalo, e, quando arriva, digli un caloroso “bravo” e lascia subito che se ne vada. O, ancora, semplicemente guardalo, così quando lui alzerà la testa per incontrare i tuoi occhi, li troverà.

Rientra a casa con calma e mantieni viva l’attenzione del cane su di te con un richiamo gentile o piccoli cambi di direzione…fagli sentire che siete insieme!

La passeggiata con il cane può diventare un bellissimo momento di condivisione e di consolidamento del vostro rapporto.

E se, mentre passeggiate, arriva una telefonata “importantissima”, rispondi così: << Scusa, sono con un amico. Ti richiamo più tardi.>>

 

 

 

Il mondo secondo Piero

Piero e il Chihuahua

19 Luglio 2016

Ciao ragazzi!
Oggi grande giornata! Risveglio coccoloso, tempi di lavaggio ottimali (15 minuti Lei, 3 secondi io), colazione al volo (intendo, proprio al volo, cioè con lancio di cibo e presa al volo) e pronti!!!
Sole, temperatura perfetta. Scopriamo dove si va oggi…mmmh…aaaaah! Area cani! Entriamo. Io corro subito a salutare gli amichetti, Lei e Spino se la prendono comoda.
Ciao ciao amici, code, annusate, ciao ciao. Bella gente oggi, in area cani. Decidiamo di simulare una battuta di caccia al cinghiale. A fare il cinghiale inizio io, che sono un pò cinghiale inside.
Si sta per iniziare, ma….fermi tutti! Si è aperto il cancello dell’area cani!
Cambio di priorità: tutti a vedere chi è arrivato. Ci giriamo per correre verso l’entrata, ma siamo colti da paralisi collettiva: sulla soglia si staglia nitidamente un “cosino”.
Per chi non frequenta il nostro giro, “cosino” sta ad indicare una creatura aliena che si trova generalmente in braccio o nella borsa di signore eleganti (o che si sentono tali). Si tratta sicuramente di un animale, ma che, poverino, non deve essere dotato di arti e necessita di trasporto ad hoc; spesso stizzoso e poco incline all’accoglienza, se ti avvicini mostra una fila di dentini aguzzi e squittisce…o bramisce? Non ho mai imparato bene i versi degli animali……
Però, adesso ne vediamo uno senza borsa! Santo cielo gli arti li ha! Quattro, proprio come noi. E ha anche una coda. Si avvicina e noi sgraniamo gli occhi. Il border collie si accuccia, sguardo fisso,  collo allungato in avanti, bascula il bacino pronto a partire. Il “cosino” si avvicina ancora e spara una raffica di segnali calmanti. Segnali calmanti???? E come li conosce? Parla le lingue straniere….. Si avvicina ancora e …il cielo mi fulmini!
“Cosino” è un cane!!!
Fermo il border e mi avvicino io, guardingo. Gli giro intorno e lo annuso, ma i miei 30 kili e il pelo cotonato  e il piglio da spaccone non lo intimoriscono, anzi sorride a tutta coda. Si muove per annusarmi e io faccio un balzo indietro, lo squadro e caccio un’abbaiata intimidatoria; insomma, cercate di capire, non ho ancora inquadrato bene l’animaletto. “Can-cosino” , allora distoglie lo sguardo, fa uno sbadiglio e finge di annusare a terra.
Can-cosino è un cane veramente educato e molto competente a livello sociale; ci sa proprio fare. Mi avvicino e ci scambiamo i saluti di rito. Arrivano anche gli altri e can-cosino sparisce tra musi e code, per poi riemergere felice e pronto al gioco. Che bel carattere questo ragazzo! Scopriamo che si chiama Winston Churchill III, come un famosissimo statista.
Mi giro verso di Lei e la guardo intensamente con una domanda nello sguardo : “Com’è che il nano qui ha il nome di uno statista famoso e io il nome di uno sepolto in un campo di grano?” Ma Lei sorride  e a me non importa più di avere o non avere un nome importante … Con Lei finisce sempre così: mi sorride e tutto passa.
Torno da can-cosino Winston e dagli altri e ci divertiamo un mondo! Winston è simpaticissimo e non si fa spaventare da niente. Mi piace. E’ diverso dagli altri cosini che ci odiano e ci scacciano quando ci avviciniamo alle loro borsette. Sicuramente è anche merito della sua umana: lei lo ha cresciuto a contatto con ogni genere di cane, grande o piccolo, lo ha portato ovunque e in mezzo alle persone, ma sempre con le sue quattro zampe ben posizionate al suolo! Forse, se potessero uscire dalle borsette e vedere più cani, più gente, più mondo anche gli altri cosini sarebbero come Winston.
Cani. Felici.

 

Il pensiero di Piero
Oggi vorrei dire due parole alle signore che pensano sia terribilmente treeeendy portare un povero cane: in braccio, in borsetta, in passeggino (Signoredammilaforza!) e, ultima invenzione, in speciali tracolle di tessuto da abbinare al vestito che si indossa.
Ma dai!
Un cane non smette di essere tale solo perché è di dimensioni ridotte; la sua dignità non va mai calpestata.
Vi ricordo, care signore, che le dimensioni ridotte non significano necessariamente pavidità, debolezza e bisogno di protezione. Costringete cani come i Chihuahua o  gli Zwergpinscher  a vivere una vita da peluches, senza rendervi conto di quanto li stiate snaturando e del male che gli fate.
Le dimensioni ridotte non significano neppure: sei un accessorio moda, sei il mio bambino, ti annego nei vizi e nelle coccole, ti sposto qua e là come fossi un soprammobile e via discorrendo.
I cani hanno le zampe per: camminare, correre, saltare, nuotare, scavare, giocare, scivolare, stiracchiarsi, acciambellarsi, lanciarsi nelle pozzanghere…. E devono poter fare tutte queste cose  ed altre ancora.
Quando fate entrare un cane nella vostra vita, fategli condurre un’esistenza dignitosa; rispettatelo!
Cercate di soddisfare la vostra vanità lanciando mode alternative. Per esempio, riempitevi le mani di granaglie e lasciate che gli uccellini vengano a beccare il cibo dalle vostre manine.
Effetto Biancaneve garantito: vi sentirete le più belle del Reame!
Viva vida, amici!

Salute e benessere del cane

L’importanza dell’acqua per il cane

4 Giugno 2016
L'importanza dell'acqua per il cane

Quanto è grande l’importanza dell’acqua per il cane?

Quando si parla di alimentazione del cane, spesso si trascura uno degli elementi fondamentali della dieta: l’acqua.
L’acqua è da considerare il più importante dei nutrimenti, tant’è vero che un organismo sano può sopportare lunghi periodi di digiuno, ma non può sopravvivere per più di tre giorni senza acqua.L’acqua compone circa l’80% del peso corporeo di un cane ed è alla base di processi biologici quali la digestione, l’eliminazione delle scorie prodotte dall’organismo, la circolazione.
Pertanto è necessario che il nostro cane abbia sempre una ciotola di acqua pulita ed abbondante a disposizione, in modo da potersi dissetare ogni volta che ne sente il bisogno.

A volte, viene chiesto quale sia la quantità di acqua che un cane dovrebbe bere; indicativamente la necessità giornaliera è di circa 60 ml per kg di peso corporeo ma, in realtà, tale quantità può variare a causa di diversi fattori come ad esempio: la taglia del cane, le condizioni climatiche, lo stato di salute del cane, il tipo di cibo che gli viene servito, il livello di attività fisica.

Un cane di taglia grande, logicamente berrà molto di più rispetto ad uno piccolo.

Temperature elevate faranno sì che il cane beva di più per compensare la perdita di liquidi corporei; si pensi che la perdita del 10% di acqua di costituzione corporea provoca la morte dell’animale. Ricordiamo di non servire mai acqua troppo fredda, ma accertiamoci che sia a temperatura ambiente o fresca.

Alcune patologie portano il cane a ricercare quantità di acqua molto maggiori di quelle che berrebbe se fosse in salute. Qualora notassimo un’assunzione anomala di acqua da parte del nostro quattrozampe, sarebbe buona cosa rivolgersi al proprio veterinario per effettuare tutte le indagini necessarie.

La somministrazione di mangime secco, farà sì che il cane beva di più. Cani che, invece mangiano cibo umido o cibo fatto in casa, tenderanno a cercare minori quantità di acqua.

Il cane che compie sforzi ha, ovviamente, bisogno di molta acqua. Nel caso in cui il cane sia particolarmente affaticato e affannato, fategli bere solo piccole quantità più volte e non permettetegli di ingozzarsi, altrimenti rischia di sentirsi male.

Ti propongo ora, questo bellissimo filmato  che mostra come bevono i cani.

 

 

Piccola biblioteca cinofila

“A tu per tu con il cane”

22 Aprile 2016
trumler

“………….
Si parla molto di sottomissione, di gesti servili e simili, ma per definire quello che un cane socializzato nel modo giusto ci dimostra, l’espressione più esatta è attestazione di attaccamento.
Nelle mie famiglie di cani ho modo di osservare bene come i cuccioli dimostrano il proprio attaccamento al genitore che li educa: un cucciolo che è stato punito non striscia sul ventre di fronte al padre, come si vede spesso fare dai cani che vengono sgridati. A testa alta, si dirige verso il genitore e gli esprime il suo stato d’animo attraverso i noti schemi comportamentali infantili: dare colpetti con il muso sull’angolo della bocca, porgere la zampina, accennare gesti da questuante o di propiziazione. Tali gesti esprimono rispetto per l’autorità, i cui provvedimenti disciplinari sono saggi, giusti e adeguati, e alla quale, quindi, si sottostà volentieri.
Soltanto se il nostro cane reagisce in questo modo ad una giusta punizione, possiamo considerarci un buon padrone per lui. Un cane non deve assoggettarsi per paura, ma deve riconoscere l’autorità in modo aperto e libero. Sta a noi stimolare nell’animale la sicurezza e la fiducia in se stesso, sia nel gioco sia nella disciplina, non pretendendo dal cucciolo più di quanto sia in grado di comprendere alla sua età.
…………………………………”

Tratto da “A tu per tu con il cane” di Eberhard Trumler , Edizioni Orme

 

Eberhard Trumler (Vienna 1923-1991), allievo di Konrad Lorenz viene considerato uno degli scienziati più esperti sul mondo dei cani. La sua vastissima conoscenza relativa al mondo del cane è frutto di una vita trascorsa ad osservare questo splendido animale. Per circa 30 anni è vissuto con 60 cani, che affettuosamente chiamava “il mio popolo”, studiandoli e raccogliendo una grandissima quantità di informazioni, che costituiscono le fondamenta dell’etologia canina. Purtroppo, in lingua italiana troviamo soltanto il libro sopra citato. “A tu per tu con il cane” è un libro scritto con uno stile semplice e diretto, in grado di conquistare sia i neofiti che i cinofili più esperti. Il cane secondo Trumler va guardato in tutta la sua complessità e bellezza. Dopo la lettura di queste pagine vedremo il cane non più solo come un animale che ubbidisce agli ordini e dipende dal suo proprietario, ma come una creatura piena di fascino, da scoprire giorno per giorno attraverso la costruzione di un rapporto profondo. Un libro da leggere e da leggere ancora.